Maria Addolorata: differenze tra le versioni
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[[File:Addolorata agrigento.JPG|thumb|Processione del 15 settembre davanti il santuario di Agrigento]]
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Il culto mariano nell'[[Arcidiocesi di Agrigento]] è tra i più forti e uno tra i simulacri più cari agli agrigentini è sicuramente quello di Maria SS. dei sette dolori, scolpito dallo scultore siciliano Filippo Quattrocchi nel XVIII secolo. La statua, conservata nel [[Santuario dell'Addolorata (Agrigento)|santuario di Maria SS. dei sette dolori]], edificato nel 1670 dall'arciconfraternita omonima, istituita in quegli anni, è un pregevole esempio di chiesa in stile barocco siciliano, ornato dagli stucchi di scuola [[Giacomo Serpotta|serpottiana]]. La devozione dell'arcicofraternita e della cittadinanza tutta raggiunge il suo apice durante due appuntamenti solenni: le processioni della Settimana Santa e la festa dell'Addolorata che si svolge il 15 settembre. Il simulacro il giorno del Venerdì Santo è ornato da un mantello nero ricamato in oro e portato in spalla dai membri dell'arciconfraternita per le vie del [[Centro storico di Agrigento|centro storico]], di mattina dirigendosi verso la statua di Gesù appassionato e la sera seguendo l'urna dove è deposto il corpo del Cristo Crocifisso. La processione del venerdì Santo si conclude con la benedizione del vescovo e i canti popolari strazianti dei fedeli che seguono la processione delle due vare (simulacri), guidate dalle rispettive confraternite. La festa del 15 settembre è più composta, partecipata dai fedeli devoti alla madonna che accompagnano la statua nel breve tragitto tra le strade del rabato, vecchio quartiere arabo della città e sede del santuario. Negli anni 50 Maria SS. dei sette dolori è stata dichiarata dall'allora vescovo, Regina di Agrigento.
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