Fiorano Modenese: differenze tra le versioni

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A seguito della fine della civiltà delle [[terramare]] intorno al 1150 a.C., il territorio modenese assiste a un forte tracollo demografico, nonostante la sopravvivenza di piccoli villaggi isolati. Gli abitati ad oriente del [[Panaro]] sono caratterizzati da forme di cultura sempre più decadenti, nella quale appaiano sporadici e modesti gli elementi delle vicine fiorenti culture dell'età del ferro. La civiltà villanoviana, estensione diretta della cultura [[Urnfield]] dell'Europa centrale, non appare infatti oltrepassare il fiume Panaro ad occidente. Come conseguenza di un radicale processo di orientalizzazione tale civiltà sfocierà poi nel VIII-VII secolo a.C. nella civiltà etrusca.
 
La conflittualità nel mediterraneo occidentale tra [[Etruschi]], [[Greci]], e [[Cartaginesi]] rese impraticabili le antiche rotte commerciali, ecco che gli [[etruschi]] decisero di espandersi a nord nel [[VI secolo a.C.]]. L'espansione etrusca in area padana era finalizzata ad una solida organizzazione itineraria, con percorsi commerciali attrezzati e sicuri; furono fondate ex novo e contemporaneamente le città di [[Mantova]], [[Spina]], [[Marzabotto]] e si procedette alla rifondazione di [[Bologna]]. Nonostante ciò in età etrusca il popolamento nel Modenese, e più in generale ad occidente del Panaro, continuò ad apparire estremamente rarefatto, ad eccezzioneeccezione di aree isolate di addensamento demografico come [[Castelvetro]] e [[Savignano sul Panaro]]. Mancano testimonianze etrusche ad ovest del territorio di [[Maranello]] verso [[Fiorano]] e [[Sassuolo]]. Sembra infatti che tale civiltà si sia fermata lungo il Guerro, torrente localizzato ad oriente del comune di [[Maranello]]. In questo periodo le principali attività umane riguardavano l'allevamento di [[bovini]], [[maiali]] e capriovini oltre che ad una massiccia produzione di ceramiche<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Nel [[183 a.C.]] fu fondata ''Muthina'' e il suo territorio fu assegnato a 2000 coloni ciascuno con un terreno di circa 1500 m². I coloni costruirono fattorie, impianti produttivi, e ville rustiche mentre altri territori come probabilmente Fiorano furono destinati ad ''[[ager publicus]]'' cioè ad uso pubblico come il pascolo, lo sfruttamento di aree boschive o per la fabbricazione di laterizi e ceramica<ref name=messoriventuriarcheo/>. Presso il quartiere ''Torre delle Oche'' sono infatti stati ritrovati i resti di una fornace datata seconda metà del [[II secolo a.C.]] creata per la produzione di [[anfore]] forse destinate al commercio del vino<ref name=messoriventuriarcheo/>.