Erwinia amylovora: differenze tra le versioni
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In vitro si è evidenziato un optimum di crescita tra i 25 °C e i 27 °C, crescita che è invece scarsa sotto i 4 °C e assente oltre i 32-34 °C. In vivo (nelle colture infette) cresce bene tra i 16 °C e i 30°C.
La specie E. Amylovora non è suddivisa in [[pathovar]]. Sono possibili infezioni sperimentali incrociate con ceppi provenienti da specie ospiti distite (non ospite-specifico).
Le cellule batteriche di E. Amylovora sono, sia in vitro che in vivo nelle piante ospiti, circondate da uno strato di [[polisaccaridi]] extracellulari (principalmente [[amilovorano ]] e [[levano]]) spesso addensati a formare un [[capside]] il quale svolge numerose funzioni.
La presenza dello strato di polisaccaridi è correlato positivamente alla [[virulenza]]; si è visto infatti che ceppi isolati incapaci di sintetizzare amilovorano non sono in
Si ritiene che l'amilovorano funga infatti da soppressore delle tecniche di resistenza degli ospiti. Si è visto infatti che l'agglutinazione dei batteri svolta da una sostanza prodotta dal melo (la [[lectina]]) viene annullata già in presenza di pochi grammi di amilovorano.
Altri [[fattori di virulenza]] sono il [[sorbitolo]], l'[[arpina]] e i [[siderofori]]
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