Conventio ad excludendum: differenze tra le versioni

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Assume spesso funzioni di autodifesa: una minoranza, per esempio, evita di sottolineare o decide di tacere gli aspetti di diversità rispetto alla maggioranza, allo scopo di non suscitare sospetti o risentimenti. Può esser per esempio il caso di [[Ebraismo|ebrei]] in Paesi [[Cristianesimo|cristiani]], oppure di ebrei o di cristiani in Paesi [[Islam|musulmani]].
 
Nella storia, si trovano anche esempi in campo politico: nella [[Spagna]] di [[Francisco Franco]], per esempio, era un titolo di merito per una persona o un'azienda il fatto di essere italiana, almeno fino al [[1943]]; dopo, era più opportuno evitarevitare di citare questa circostanza, che sarebbe risultata più di svantaggio che di vantaggio. Nell'In Italia, successivainvece, alladopo la [[seconda guerra mondiale]], invece, per alcuni decenni fu particolarmente colpita da quest’questa "esclusione di menzione" la città di [[Forlì]], che, essendo stata la "città del Duce", era percepita come uno dei simboli del passato regime [[fascismo|fascista]]: in sostanza, tutte le volte che non fosse proprio inevitabile citarla, Forlì non doveva esseressere nemmeno nominata<ref>[http://digilander.libero.it/idea.ap/landi.htm M. Landi, ''Propaganda e antipropaganda. Il caso Forlì''].</ref>. [[Giorgio Bocca]], negli anni sessanta, riferendosi al caso di Forlì, usò anche l'espressione ''complesso del Duce''<ref>[http://www.informaforli.it/2011/la-forli-di-giorgio-bocca/ ''La Forlì di Giorgio Bocca''].</ref>.
 
La ''conventio ad tacendum'', come si vede, può presentare, ma solo per alcuni aspetti, qualche somiglianza con la ''[[damnatio memoriae]]'', ma se ne distingue per il fatto che può essere spesso volontariamente accettata, o perfino voluta, da coloro stessi a cui si applica.