Manfredi di Sicilia: differenze tra le versioni

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=== La reggenza in Sicilia ===
[[File:Manfred of Sicily.jpg|miniatura|left|Sigillo di Manfredi]]
Federico II morì il 13 dicembre [[1250]] e lasciò a Manfredi il [[Principato di Taranto]] con altri feudi minori; gli affidò inoltre la [[Luogotenenza del regno|luogotenenza]] in [[Italia]], in particolare quella del [[regno di Sicilia]], finché non fosse giunto l'erede legittimo, il fratellastro di Manfredi, [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]], che in quel momento era impegnato in [[Germania]]. Anche se [[Palermo]] era la capitale del suo regno, Manfredi privilegiò come dimore la [[Capitanata]] e la [[Basilicata]]. Il giovane sovrano si trovò in una situazione assai difficile per le molte ribellioni scoppiate nel Regno e fomentate da [[papa Innocenzo IV]], il quale secondo gli accordi di [[Concordato di Melfi|Melfi]] del 1059, era alto sovrano del Regno di Sicilia quindi sotto il vassallaggio dalla Santa Sede. Manfredi agì con energia per ristabilire il dominio svevo e riuscì a ricondurre all'obbedienza varie città ribelli, ma non [[Napoli]]; in questa impresa fu aiutato dallo zio, [[Galvano Lancia]]. Tentò anche di giungere a un accordo con Innocenzo IV, ma non arrivò a nulla (si pensa che volesse farsi investire del Regno dal papa).
 
[[File:Krönung Manfreds.jpg|upright=1.5|thumb|Manfredi incoronato, miniatura della ''[[Nova Cronica]]'']]