Assedio di Amburgo: differenze tra le versioni

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Il 19 aprile, il comandante delle truppe assedianti furono avvertiti dell'avvenuta abdicazione di Napoleone e inviarono un parlamentare a Davout per avvertirlo: non avendo fiducia in Bennigsen, il maresciallo accolse la notizia e la proposta di un [[armistizio]] avanzata dal generale russo con la massima circospezione; tuttavia, la notizia dell'avvenuta abdicazione fu confermata da una lettera dello zar [[Alessandro I di Russia]] recapitata da un ufficiale olandese, spingendo Davout a sollecitare l'invio del generale Delcambre per prendere istruzioni dal nuovo governo<ref>{{Cita|Hulot|p. 200}}.</ref>. Per forzare la mano al suo avversario, Bennigsen fece innalzare davanti agli avamposti francesi una bandiera bianco-fiordaliso, l'emblema del re [[Luigi XVIII di Francia]], sperando che la guarnigione si sollevasse e aderisse al nuovo cambio di regime; di fronte a questa sfida, il maresciallo Davout fece prendere a cannonate il vessillo. Mentre le ostilità tra le potenze alleate e la Francia cessarono ufficialmente con la proclamazione dell'abdicazione il 6 aprile, ad Amburgo gli scontri continuarono e il 27 aprile i russi, appoggiati da [[cannoniera|cannoniere]] britanniche, assaltarono nuovamente Haarbourg: questo attacco non riuscì e aumentò ulteriormente la sfiducia dei francesi verso le intenzioni dei russi<ref>{{Cita|Hulot|p. 201}}.</ref>.
 
Il 28 aprile un cugino del maresciallo Davout, François Davout, si presentò alla sede del comando russo e fu subito accompagnato alle posizioni francesi: egli portava lettere della moglie del maresciallo spedite per informarlo degli eventi avvenuti a [[Parigi]], le quali convinsero infine Davout a capitolare. I due comandanti in capo conclusero quiniquindi un armistizio: il generale Delcambre ricevette il permesso di andare a Parigi a chiedere istruzioni, e il 29 aprile la bandiera regia bianca con i gigli fu innalzata sulla città. Se era chiaro che Amburgo dovesse essere restituita alle autorità tedesche, la questione del trattamento da riservare alla guarnigione fu fonte di discussioni: Bennigsen ritenne di dover trasferire i soldati francesi in Russia come prigionieri di guerra e frappose diversi ostacoli all'evacuazione della guarnigione dalla città. Il 5 maggio arrivò ad Amburgo il generale [[Louis François Foucher de Careil]], incaricato dal nuovo governo francese di trattare la resa della città; l'11 maggio il generale [[Étienne Maurice Gérard]], incaricato dal capo del governo [[Carlo X di Francia|conte di Artois]] e dal nuovo ministro della guerra generale [[Pierre Dupont de l'Étang]], rilevò il maresciallo Davout dal comando del XIII Corpo. I 26.000 uomini ancora in forza alla guarnigione lasciarono Amburgo alla volta della Francia muovendo in tre colonne partite il 27, 29 e 31 maggio 1814, portando con sé un centinaio di pezzi d'artiglieria e 4.000 cavalli; i 5.000 feriti e malati ancora ricoverati negli ospedali di Amburgo tornarono in Francia alla fine della loro convalescenza<ref>{{Cita|Hulot|pp. 202-203}}.</ref>.
 
== Conseguenze ==