Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 12:
Si illustra inoltre la possibile origine politeista della religione ebraica, desumibile dall'uso dei diversi termini [[Jahvé]] e [[Elohim]] per indicare il dio, nonché dal fatto che proprio la parola Elohim è un sostantivo plurale.
Un altro punto della sua critica sono le diverse versioni dei [[dieci comandamenti]]: nelle due scritture originali dell'antico testamento ({{passo biblico|Es20,2-17}}; {{passo biblico|Dt5,6-21}}), secondo quella che per Odifreddi sarebbe la suddivisione del testo, i versetti {{passo biblico|Es20,4}} e {{passo biblico|Dt5,8}} sono considerati il secondo comandamento, che proibisce la rappresentazione di immagini di Dio e della natura. La tesi dell'autore è che la Chiesa abbia eliminato tale passaggio e che, per mantenere il numero dieci, il decimo comandamento sia stato suddiviso in due ({{passo biblico|Es20,17}} e {{passo biblico|Dt5,21}})<ref>[http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/documents/archive_2005_compendium-ccc_it.html#%ABAMERAI%20IL%20SIGNORE%20DIO%20TUO%20CON%20TUTTO%20IL%20TUO%20CUORE,%20%20CON%20TUTTA%20LA%20TUA%20ANIMA%20E%20CON%20TUTTA%20LA%20TUA%20MENTE%BB Fonte: Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio] Al numero di riferimento 446 si dice esplicitamente che non bisogna tener conto di questa parte perché decaduta a partire ''dall'Incarnazione del Figlio di Dio'' grazie alla quale ''il culto cristiano delle sacre immagini è giustificato''</ref>.
Né i cattolici, né gli ebrei, né i luterani seguono questa suddivisione, e il passaggio indicato da Odifreddi lo includono in quello che per i cattolici e i luterani è il primo comandamento, e che per gli ebrei è il secondo. {{vedi anche|Dieci comandamenti}}
|