Cattolicesimo intransigente: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Contesto d'origine: Aggiunti collegamenti
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile
m Bot: redirect da orfanizzare
Riga 51:
 
===Risposta al socialismo===
Il [[1898]] è un anno cruciale per tutto il movimento cattolico italiano. I [[Moti di Milano (1898)|moti di piazza di Milano]] dimostrano la “presa” delle idee [[socialismo|socialiste]] sulle classi più povere; la repressione che ne segue colpisce socialisti e cattolici, accusati entrambi di [[anarchia|anarchismo]]. Uno degli esponenti più noti del cattolicesimo intransigente, don [[Davide Albertario]], viene tratto in arresto e condannato a tre anni di prigione<ref>Sarà liberato un anno dopo, il 24 maggio 1899, poi tornerà alla direzione dell'«[[L'Osservatore Cattolico|Osservatore Cattolico]]».</ref>. I provvedimenti del governo colpiscono le associazioni dell'Opera: vengono soppressi 4 comitati regionali, 70 comitati [[Diocesi|diocesani]], 2&nbsp;600 comitati [[parrocchia]]li, 600 sezioni giovanili e 5 circoli universitari. Molti giornali vengono chiusi.<ref>{{cita|Invernizzi|p. 78|Invernizzi, 2002}}</ref>
 
I laici cattolici, di fronte all'aumentata forza dei socialisti, sono posti davanti al dilemma se allearsi con i liberali in funzione anti-socialista oppure se mantenere la posizione intransigente. Appare chiaro come il ''non expedit'' non possa durare, almeno non così com'è stato concepito originariamente. Prende piede la posizione teorizzata da don Davide Albertario come «preparazione nell'astensione», che viene preferita all'astensionismo rigido. Si portano ancora più avanti i democratico-cristiani, i quali si dichiarano favorevoli ad accordi elettorali coi liberali. È certo comunque che, all'interno del movimento cattolico, si è realizzata una svolta: la Questione romana e, in generale, i temi cari agli intransigenti perdono la loro centralità rispetto all'urgenza di organizzare una reazione all'avanzata socialista.