Elisabetta I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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Elisabetta, che allora aveva tre anni, fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e fu cresciuta in esilio nel palazzo di [[Hatfield (Hertfordshire)|Hatfield]] con la sorellastra Maria, fino a che [[Jane Seymour]] non diede alla luce un figlio maschio, [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], morendo pochi giorni dopo di [[febbre puerperale]]. In seguito alle poco fortunate nozze del re con [[Anna di Clèves]], nobildonna tedesca, avvenute nel [[1540]], Elisabetta fu ammessa a corte e allacciò con la matrigna un'amicizia che durò fino alla morte di questa nel luglio [[1557]].
In seguito, la sesta moglie di Enrico, [[Caterina Parr]], riconciliò il re con la figlia che, assieme alla sorellastra Maria, fu reinserita nella linea di successione dopo il principe [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], con l'[[Attoatto di Successionesuccessione]] del [[1544]].
Grazie a Caterina Parr, Elisabetta ricevette un'educazione in un ambiente rigidamente protestante, sotto la guida dell'insegnante umanista [[Roger Ascham]], studiando latino, greco, francese, italiano<ref>«''Se testimonianze della sua perfetta padronanza del latino, greco e francese non mancano, sino ad ora erano però pochissime le testimonianze di una conoscenza realmente approfondita dell’italiano, in particolare a livello scritto.''» Trenta lettere dell'epistolario di Elisabetta, alcune olografe, «''Ci restituiscono una Elisabetta che usava la nostra lingua con straordinaria abilità, oltre che con gusto per il gioco retorico e per le citazioni erudite da Petrarca e Tasso''». I destinatari sono importanti personaggi dell'epoca quali [[Ferdinando I de' Medici]], [[Antonio, priore di Crato]], pretendente al trono del Portogallo, [[Wanli]], Imperatore della Cina, il [[Doge]] di Venezia per i reciproci interessi commerciali e lettere scritte di sua mano ad [[Alessandro Farnese]], Principe e Duca di Parma (capo delle truppe spagnole nei Paesi Bassi).(In Carlo Maria Bajetta, docente di letteratura inglese dell’Università della Valle d’Aosta, autore del libro ''Elizabeth I’s Italian Letters'', per i tipi di Palgrave Macmillan, New York, 2017 )</ref>. Elisabetta era eccezionalmente intelligente e oltre a essere molto colta aveva una memoria prodigiosa.
 
{{Casato dei Tudor}}
 
La prima governante di Elisabetta fu Ladylady Bryan, che poco dopo fu sostituita da Katherine Champernowne, la quale strinse un profondo legame con Elisabetta e rimase per tutta la vita sua intima confidente. Un altro personaggio importante nei primi anni di Elisabetta fu [[Matthew Parker]], il sacerdote prediletto di Anna Bolena, che, prima di morire, gli aveva raccomandato di vegliare sulla salute spirituale della figlia; dopo l'ascesa di Elisabetta al trono, Parker divenne il primo [[arcivescovo di Canterbury]].<ref>Fraser, p.55</ref> Enrico VIII morì nel [[1547]] e gli succedette [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]. Caterina Parr sposò Thomas Seymour, zio di Edoardo, e tenne Elisabetta con sé e finché Edoardo VI visse, la situazione di Elisabetta rimase sicura.
 
Nel [[1553]] Edoardo, non ancora sedicenne, di salute sempre più cagionevole, morì probabilmente di [[vaiolo]], lasciando un testamento che annullava le volontà del genitore e dichiarava sua erede Ladylady [[Jane Grey]], che ascese al trono, ma fu deposta meno di due settimane dopo. Resa forte dal sostegno popolare, Maria d'Inghilterra entrò trionfalmente a Londra con la sorellastra al fianco ma il suo matrimonio con [[Filippo II di Spagna|Filippo di Spagna]] risultò molto sgradito ai sudditi protestanti, tanto che ella, temendo di poter essere deposta e sostituita dalla sorella Elisabetta, la fece imprigionare nella [[Torre di Londra]] anche a seguito della fallita ribellione guidata da Thomas Wyatt un giovane un protestante che si opponeva al giogo cattolico e ai relativi roghi, promossi da Maria e Filippo. Gli spagnoli chiesero l'esecuzione di Elisabetta, ma pochi inglesi desideravano mettere a morte un membro della popolare dinastia Tudor e anche i tentativi di rimuoverla dalla successione fallirono a causa dell'opposizione del [[Parlamento inglese|Parlamento]] <ref>Kotnik, p.57</ref> e inoltre Maria I non firmò mai il documento dell'esecuzione.
 
Dopo due mesi nella Torre, a Elisabetta furono concessi gli arresti al castello di Woodstock (il [[Blenheim Palace]], a [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]] nello [[Oxfordshire]]), sotto la custodia di Sirsir Henry Bedingfield; alla fine dell'anno, quando Maria si riteneva in attesa di un figlio,<ref>{{cita web|url=http://www.historyextra.com/article/sex-and-love/mary-i%E2%80%99s-phantom-pregnancy|titolo=Mary I’s phantom pregnancy|autore=Emma Mason|data=12 maggio 2015|accesso=9 settembre 2016}}</ref> Elisabetta poté tornare a corte con l'assenso di Filippo, che, preoccupato che la moglie potesse morire di parto, preferiva che la corona inglese passasse a lei piuttosto che a [[Maria Stuarda]], regina di Scozia.
 
Tale preferenza, da parte del cattolicissimo Filippo, nasceva da motivi strettamente politici: sebbene la giovane Stuarda fosse cresciuta alla corte francese, era promessa al delfino, il futuro Francesco II, e una sua ascesa al trono d'Inghilterra avrebbe portato le isole britanniche interamente nella sfera d'influenza della Francia, con la quale la Spagna era in guerra dall'inizio del secolo (la [[pace di Cateau-Cambrésis]] sarebbe stata firmata solo nel [[1559]]). Per tutta la durata del suo regno Maria continuò a perseguitare i protestanti, guadagnandosi il soprannome di "Maria la Sanguinaria", e tentò di convertire Elisabetta, che si finse cattolica, ma mantenne il suo credo protestante.<ref>Fraser, p-180</ref>