Rivoluzione liberale portoghese: differenze tra le versioni

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== La rivoluzione ==
In seguito alla [[moti del 1820-21|rivoluzione]] scoppiata in [[Spagna]] nel 1820, ed al successo ottenuto dai rivoluzionari spagnoli guidati da [[Rafael del Riego]], anche in Portogallo venne data vita ad un'insurrezione armata. Da Porto, fulcro della vicenda, il clima rivoluzionario si diffuse ben presto in molte altre località e città del Portogallo, sino a [[Lisbona]]]<ref>{{cita libro | autore=Josè Hermano Saravia | wkautore= | editore=Bruno Mondadori | anno=2004 | titolo=Storia del Portogallo | p.=243}}</ref>, scenario di una cruenta insurrezione. I rivoluzionari chiedevano l'immediato rientro della famiglia reale e della corte nel [[Portogallo continentale]]; fu anche per questo motivo che Giovanni VI affrettò il suo rientro a Lisbona. Tornato, il re concesse, come richiesto dagli insorti, una costituzione, diventando un [[monarchia costituzionale|monarca costituzionale]].
 
L'erede al trono, il [[Pedro I del Brasile|principe Pedro]], rimase invece in Brasile. La corte portoghese chiese che il Brasile ritornasse al suo ''status'' di colonia e che l'erede ritornasse in Portogallo. Il principe, influenzato dal Senato Comunale di [[Rio de Janeiro]], rifiutò di ritornare il 9 gennaio [[1822]] (il ''Dia do Fico''). L'indipendenza politica venne raggiunta il 7 settembre [[1822]], mettendo fine al controllo portoghese durato 322 anni, e il principe venne incoronato imperatore con il nome di Don Pedro I.