David Galula: differenze tra le versioni

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1. L’obiettivo della guerra è primariamente la conquista del supporto della popolazione, e non quello del territorio.
 
2. La maggior parte della popolazione si manterrà neutrale durante il corso del conflitto; il supporto delle masse può essere ottenuto con l’ausilio di una attiva minoranza amichevole.
 
3. Il sostegno della popolazione può essere perduto. Essa dovrà essere adeguatamente protetta per indurla a cooperare senza timore di rappresaglie della parte avversa.
 
4. Il controllo dell’ordine pubblico dovrà essere ottenuto progressivamente; mediante la rimozione o l’allontanamento di elementi ostili; guadagnando la fiducia della popolazione; ed infine rinforzando le posizioni mediante la costruzione di infrastrutture e l’instaurazione di relazioni amichevoli di lungo termine con le masse. Ciò dovrà essere compiuto progressivamente, una zona dopo l’altra, utilizzando un territorio pacificato come base operativa per conquistare le aree confinanti.
 
Le leggi generali postulate da Galula tengono nel debito conto, riconoscendone l’importanza, l’idea fondamentale espressa da Mao Tze Tung mediante un suggestivo parallelismo: “Il popolo è il mare all’interno del quale il rivoluzionario nuota come un pesce”. Galula asserisce dunque che:
 
“La vittoria [in ambito contro-insurrezionale] non coincide con la distruzione in una data zona delle forze sovversive e della loro organizzazione politica […] La vittoria è piuttosto l’isolamento permanente del sovversivo dalla popolazione, isolamento non imposto mediante l’impiego della forza, bensì mantenuto dalla e con la popolazione stessa […] Nella guerra convenzionale, la forza è valutata secondo criteri squisitamente militari, o tramite altri criteri tangibili, quali il numero delle divisioni, la posizione che esse mantengono, le risorse industriali ecc. Nella guerra rivoluzionaria, la forza dovrà essere valutata in base al maggiore o minore sostegno garantito della popolazione alle organizzazioni politiche radicali. Il sovversivo raggiunge una posizione di forza quando il suo potere è pienamente inserito in un organizzazione politica espressa e sostenuta dalla popolazione.”
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1. Concentrare forze armate sufficienti a distruggere od espellere il grosso dell’esercito sovversivo.
 
2. Distaccare nell’area truppe sufficienti per fronteggiare il contrattacco in forze del nemico; installare le truppe nei paesi, villaggi, e città abitati dalla popolazione.
 
3. Stabilire un contatto con la popolazione e controllarne i movimenti così da poter tagliare le linee di collegamento con i guerriglieri.
 
4. Distruggere l’organizzazione politica sovversiva locale.
 
5. Installare, per mezzo di elezioni, nuove autorità locali.
 
6. Mettere alla prova queste autorità tramite l’assegnazione di compiti concreti. Rimpiazzare i deboli e gli incompetenti, concedendo pieno supporto ai leader attivi. Organizzare unità di autodifesa.
 
7. Raggruppare ed educare i leader in un movimento politico nazionalista.
 
8. Vincere o sopprimere i residui sovversivi.