Italia romana: differenze tra le versioni

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Al tempo di [[Tiberio]] (14-37 d.C.), fu assegnata al [[senato romano|senato]] di Roma la giurisdizione in campo religioso e sociale su tutta l'Italia.<ref name="Tacito_culti">{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 85.4}}.</ref> Lo stesso imperatore, nel [[19]], rese illegale i culti [[caldei]] e [[Ebraismo|giudaici]], e coloro che li professavano furono costretti all'arruolamento o espulsi dall'Italia.<ref name="Tacito_culti"/>
[[File:Roman Empire Trajan 117AD.png|upright=3.6|thumb|center|L'Impero Romano (rosso) e i suoi clienti (rosa) nel 117 d.C., durante il regno dell'imperatore Traiano, quando raggiunse la massima espansione]]
 
Sotto [[Traiano]] (98-117), sia in Italia che nelle province, il vecchio governo di tipo municipale comincia a non reggere più. Oggi, tuttavia, questa visione dell'evergetismo imperiale come espressione di una volontà di dominio diretto sulle città non è più condivisa da tutti gli studiosi. Il lavoro di F. Jacques ha mostrato infatti la distanza che separava l'autorità imperiale dall'autogoverno della città anche in questo periodo. Ciò non esclude, in ogni caso, che l'amministrazione imperiale mantenesse controllate le città.
[[File:Roman Empire Trajan 117AD.png|upright=3.6|thumb|center|L'Impero Romano (rosso) e i suoi clienti (rosa) nel 117 d.C., durante il regno dell'imperatore Traiano, quando raggiunse la massima espansione]]
 
Per rafforzare questo controllo, Adriano assegnò l'Italia a quattro consolari portanti il titolo di [[legatus Augusti pro praetore|legati propretori]], utilizzato per i [[governatore provinciale romano|governatori]] delle province. Il moto di protesta sollevato nel senato, che era rappresentante dei vari municipi d'Italia, lesi nella loro autonomia garantita da secoli, fece sì che la misura fosse annullata dal suo successore, [[Antonino Pio]]. L'Italia aveva ancora in questo periodo la forza necessaria a rivendicare la propria dignità di regione egemone dell'impero, ma questo stato di cose sarebbe durato poco di fronte ad imperatori provinciali più determinati.