Antonio Pacinotti: differenze tra le versioni

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Nel tentativo di cedere il suo dispositivo di cui comincia ad intravedere uno sviluppo industriale si reca alle officine Fremont ed illustra al capofficina [[Zénobe-Théophile Gramme]] la sua macchina ai fini di una industrializzazione della stessa.
 
Sarà quest'ultimo nel [[1871]] a brevettare la [[dinamo]]. Pacinotti cade nello sconforto. Inutilmente pubblica una lettera di protesta sui ''Comptes Rendus'', la rivista dell’Accademia francese delle Scienze. LaNonostante tutto la scoperta purtroppo non gli sarà mai riconosciuta in [[Francia]].<ref>L’ingente collezione di documenti, carte e strumenti, dei Pacinotti padre e figlio, accumulata negli ottanta anni nei quali ressero la cattedra alla Scuola di Ingegneria di Pisa, è stata catalogata e ordinata da Giovanni Polvani, Direttore dell’Istituto di Fisica dal 1927 nell’“Archivio Pacinotti” conservato oggi dalla fondazione Galileo Galilei (http://www.fondazionegalileogalilei.it/fondo_pacinotti/fondo_pacinotti.html).</ref>
 
La priorità dell’invenzione della Dinamo/Motore o meglio dell'''anello'' gli venne riconosciuta però solo dopo la sua morte, all’Esposizione Universale di Chicago del [[1933]] e nel [[1934]] ad un Congresso degli Scienziati elettrotecnici, in occasione del 75° anniversario della sua ideazione.<ref>Cfr.: Antonio Pacinotti - Associazione per l'insegnamento della Fisica - https://www.aif.it/fisico/biografia-antonio-pacinotti/</ref>