Sbarco a Salerno: differenze tra le versioni

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Poco prima della mezzanotte dell'8 settembre, la flotta di Hewitt con le sue 642 navi distribuite su oltre 1500 chilometri quadrati di mare<ref>{{cita|Atkinson|p. 233}}.</ref>, si disposero da meno di venti chilometri dal litorale e Clark assunse a tutti gli effetti il comando delle operazioni, dando l'avvio alle procedure di preparazione allo sbarco. Alle 02:00 Clark trasmise ad Alenxader «Arrivato zona trasbordo come stabilito. Barche calate in mare e ora in posizione. Mare calmo. Sbarco previsto in orario»<ref>{{cita|Atkinson|pp. 237-238}}.</ref>.
Alle 03:30, all'estrema destra dello schieramento navale, i battaglioni d'assalto della 36ª Divisione americana{{#tag:ref|Il generale Clark nel suo libro di memorie riferisce che i primi reparti a toccare terra sulle spiagge del settore americano furono, il 142º gruppo reggimentale da combattimento (''regimentale combat team'' RCT) condotto dal colonnello John D. Forsythe, e il 141° RCT del colonnello Richard J. Werner, entrambi appartenenti alla 36ª Divisione. Vedi: {{cita|Clark|p. 208}}|group=N}} sbarcarono senza l'ausilio di fuoco preparatorio lungo le quattro spiagge designate nella zona di [[Paestum]], sperando di cogliere i difensori di sorpresa. Ben presto i razzi illuminanti tedeschi comparvero nel cielo sovrastante le spiagge, seguiti dal crepitio delle mitragliatrici, dalle granate dei mortai e la potenza di fuoco di alcuni pezzi del temibile [[8,8 cm FlaK|FlaK da 88 mm]]<ref name="Atkinson241">{{cita|Atkinson|p. 241}}.</ref>. Nel frattempo una voce rimbombò da un altoparlante sulla spiaggia, ruggendo ilin inglese: «Venite avanti e arrendetevi. Siete sotto tiro!»<ref name="cita|Clark|p. 208">{{cita|Clark|p. 208}}.</ref> Le prime ondate si susseguirono con grande difficoltà, a distanza di otto minuti l'una dall'altra, ma il fuoco dei difensori crebbe d'intensità, e le successive ondate trovarono enormi difficoltà a sbarcare; in alcuni momenti il fuoco dell'artiglieria fu così fitto da costringere i mezzi da sbarco a tornare indietro senza aver scaricato gli uomini, e riprovare<ref name="Atkinson241"/>.
 
Gli artiglieri tedeschi appostati fra le mura di Paestum facevano fuoco con continuità, mentre, nascosti dentro i granai e in ogni edificio vicino alla costa, i panzer sparavano ad alzo zero contro le truppe che riuscivano ad inoltrarsi nelle dune appena dietro le spiagge. Alle prime luci dell'alba arrivarono gli aerei della Luftwaffe che compirono furiosi mitragliamenti e lancio di bombe contro le truppe sulla spiaggia e contro gli LST al largo<ref name="cita|Atkinson|p. 242">{{cita|Atkinson|p. 242}}.</ref>.