Sambiase: differenze tra le versioni

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Di Terina non solo la ricchezza economica, politica e sociale era conosciuta, ma anche per le [[Terme di Caronte|terme]] importanti anche in epoca romana. Le antiche [[terme di Caronte]] in Sambiase erano conosciute come ''Aghes'', infatti il Milligen, grande studioso della storia, fece della secolare ipotesi che nella moneta simbolo delle rovine, non fosse scritto ''Ares'' sulla pietra ma ''Aghe'' o ''Aghes''. Come già detto la fonte sulfurea dell'ora remoto vulcano di Sambiase sfociava nel torrente dei bagni che dalla contrada Caronte di Sambiase scendeva fino a contrada Terravecchia a Sant'Eufemia dove bagnava e purificava la tomba della fanciulla con i piedi d'uccello (Ligea). Inoltre durante lavori per il monastero della Madonna del Carmine nel rione Cafaldo del centro storico di Sambiase sono stati ritrovati resti di un mosaico di una villa greca.
 
Un altro e sottovalutato esponente della [[Magna Grecia]] del quartiere di [[Lamezia Terme]] è il cosiddetto ''i mura siculari'' considerato da molti importante complesso monumentale. Secondo le teorie che fondano la storia della tecnologia delle costruzioni l'accostamento e la sedimentazione (fase naturale) di grossi cocci di pietra, superficialmente elementari e ruvide, quindi non lavorate, caratterizzano il primo periodo della cultura architettonica della [[Grecia antica]]. Secondo il Borrello queste ed altre mura derivano da un famoso villaggio della [[Magna Grecia]], Melea. A questa affermazione è contrapposta però una serie di studi recentemente eseguiti sulle antiche mura e su tabule romane compresa la peuntigeriana, che affermano il passaggio della strada romana [[Via Capua-RhegiumRegium|Popilia]] che collegava [[Reggio Calabria]] a [[Capua (città antica)|Capua]], dalle mura, quindi di maggiore rilevanza storica.
 
=== Periodo italico e romano ===
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Durante il [[Impero Romano|dominio Romano]] della [[Calabria]] l'odierna Sambiase di [[Lamezia Terme]] era chiamata Le Torri, ''Ad Turres'', in latino. Il nome Due Torri deriva dalle due maestose torri che erano situate nel territorio, precisamente nella frazione Caronte, di cui non è rimasto niente. L'antica Le Torri era citata anche nell'antica [[Tavola Peutingeriana|tabula Peutingeriana]] insieme alle ''Aquae Angae'' oggi [[Terme di Caronte]] denominate così dai Romani, e l'abbazia dei Santi [[Quaranta martiri di Sebaste|Quaranta Martiri]] presso le terme romane stesse.
 
I Romani apprezzavano le [[terme di Caronte]], dette ''Aghe'' in greco e ''Aquae Ange'' in latino. Antonino Pio fece inscrivere nella tabula sia le terme sia l'importante villaggio Le Torri luogo di "ristoro" per i carri in cui passava la [[Via Capua-RhegiumRegium|via Popilia]]. Gli antichi itinerari romani erano di due tipi: ''picta'' (illustrava le vie e le stazioni graficamente) e ''scripta'' (che descriveva le vie e le stazioni testualmente).
 
Molti erano gli scrittori ed i poeti che conobbero ''Ad Turres'' di persona, descrivendola come una cittadina serena e prospera nel settore agricolo, soprattutto, famosa nella regione bretta-lucana e in tutt'[[Italia]], sfruttata dai romani per il suo olio e il suo vino, ma anche per i cereali.
 
=== Periodo bizantino ===
Nel VII secolo tornarono a Le Torri sotto i greci di [[Bisanzio]] la cultura e la lingua greca. I [[Monaci basiliani|basiliani]] fuggiti dall'oriente e dalla [[Sicilia]] in balìa degli arabi si stanziarono nel territorio di [[Calabria]] e di Sambiase. Il nome dell'insediamento rurale, divenuto poi rilevante città dell'impero in ambito religioso, spirituale ed economico, cambiò da Due Torri a San Biagio. Molte famiglie, visti i [[Impero bizantino|bizantini]] salvezza dai magnati che li sopprimevano si depositarono attorno ai monasteri basiliani (si ebbe dunque il ripopolamento della nuova San Biagio) nei numerosi monasteri sambiasini molti contadini dal [[Monte Mancuso|Mancuso]], dal [[Reventino]] e dalla vicina ''Neocastrum'' ([[Nicastro]]) si spostarono a San Biagio istituendo presso di esso e dei suoi numerosi e bellissimi monasteri veri e propri casali, fattorie, villaggi agricoli e veri centri industriali nella nuova e prosperosa città di purezza e religione, il vasto territorio di San Biagio colmo di cittadini e monasteri fu diviso e le varie zone chiamate come i santi orientali.
 
Tutto ciò avvenne anche grazie alla profonda amicizia che univa San Biagio con [[Taranto]] e [[Amalfi]]. Da qui inizia la grande attività di esportazione dei prodotti samblasei che continua e aumenta nel corso della ricca storia del quartiere lametino, infatti lo sviluppo del mercato portò San Biagio grande potenza mercantile e agricola.
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* 1 ottobre: festa in onore di [[Teresa di Lisieux|Santa Teresa del Bambin Gesù]], nella frazione di Piano Luppino;
* 8 dicembre: festa in onore dell'[[Immacolata Concezione]] con una messa nell'antica chiesetta omonima e un omaggio floreale alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]];
* 11, 12, 13 dicembre: festa di in onore di [[Santa Lucia]], la cui statua viene portata nella chiesa di San Francesco dalla chiesetta dell'Annunziata e festeggiata con un solenne triduo.
 
'''Fiere'''