| ''For Absent Friends'' è un breve brano acustico il cui testo raffigura due vedove che rimpiangono i giorni con i loro mariti; è al contempo il primo brano cantato da Phil Collins e la prima composizione di Steve Hackett nella storia dei Genesis.   ''The Return of the Giant Hogweed'' è un altro lungo brano che lascia largo spazio alla tecnica dei musicisti. È ritenuto assieme a ''The Musical Box'' unoildeiprimoprimissimi esempiesempio dell'uso, nel rock, della tecnica esecutiva detta ''[[tapping]]'', già utilizzata in ambito [[folk]] e [[jazz]], inaugurata qui da Steve Hackett (che, a suo dire, la riscoprì da solo<ref name="BOX">Interviste ai Genesis per il cofanetto CD/DVD [[Genesis 1970-1975]]</ref>) e sviluppata ampiamente da vari chitarristi rock in anni seguenti. Il testo è la storia surreale di una pianta erbacea originaria della Russia che, introdotta in Inghilterra da esploratori vittoriani per l'esposizione ai [[Kew Gardens|Giardini Reali Botanici di Kew]], si vendica dell'esilio propagandosi a dismisura in tutto il Paese, fino ad ordire "un assalto, minacciando la razza umana". La storia trae spunto da una specie botanica realmente esistente, l'[[Heracleum mantegazzianum]] (il testo del brano cita tale nomenclatura latina, sebbene con un errore: ''mantegazziani''), pianta dagli effetti altamente urticanti sull'uomo la cui diffusione in Europa costituisce una minaccia per la biodiversità, specialmente in Inghilterra.   Il lato B si apre con ''Seven Stones'', brano melodicamente complesso con arrangiamenti e produzione molto vicini ai contemporanei [[King Crimson]] più sinfonici di ''[[In the Wake of Poseidon]]'' (in particolare per l'uso del [[Mellotron]]) e dal testo in stile narrativo sull'influsso del caso nelle vicende umane.   A seguire, ''Harold the Barrel'':è una sorta di mini-operetta comica in tre minuti, con temi musicali ripartiti tra i vari personaggi, racconta di «un noto ristoratore di [[Bognor Regis|Bognor]]» braccato da polizia, stampa e «opinione pubblica britannica» poiché «si è tagliato le dita dei piedi e le ha servite per il tè». Tra ''flash'' di inviati della TV e invettive moralistiche del sindaco e dell'uomo della strada, il protagonista finisce sul cornicione di un palazzo minacciando il suicidio; sua madre, dalla finestra accanto, lo rimprovera: «hai la camicia tutta sporca, e qui c'è un tipo della BBC», frecciata satirica all'ossessione degli inglesi per l'apparenza, anche in circostanze tragiche.
   L'album prosegue con ''Harlequin'', altro interludio acustico dal testo impressionistico, e si chiude con la lunga ''The Fountain of Salmacis'', nuova narrazione "epica"in chiave rock del mito [[Publio Ovidio Nasone|Ovidiano]] di [[Ermafrodito]] e [[Salmace]].   == La copertina == |