Sigmund Freud
Sigmund Freud (6 maggio 1856 - 23 settembre 1939) era un neurologo austriaco ed il fondatore della scuola psicoanalitica di psicologia, un movimento che ha diffuso la teoria secondo la quale i motivi dell'inconscio hanno un influsso notevole sul comportamento. Il neurologo austriaco si dedicò in un primo momento allo studio della ipnosi e dei suoi effetti per curare pazienti psicolabili, influenzato dagli studi di Josef Breuer sull'isteria. Lo studio di Breuer del caso clinico di Anna O. (Berta Pappenheim), interessa enormemente Freud, soprattutto alla luce delle considerazioni di Jean-Martin Charcot che tendevano ad individuare nell'isteria una malattia della psiche e non già una mera simulazione. È soprattutto dalle difficoltà di gestione del caso clinico incontrate da Breuer che Freud successivamente costruisce alcuni dei principi basilari della psicoanalisi, relativi alle relazioni medico-paziente: la resistenza e il transfert. Di questo periodo sono anche le prime intuizioni riguardo al metodo di indagine delle associazioni libere, dei lapsus nel discorso, di azioni involontarie e dell'interpretazione dei sogni che costituiranno il nucleo principale della psicoanalisi.
Le teorie di Freud ed il suo trattamento dei pazienti, erano visti con diffidenza negli ambienti scientifici della Vienna del diciannovesimo secolo e sono ancora oggi al centro di un acceso dibattito. Le idee del Freud sono al centro di continue discussioni in ambito letterario, filosofico e culturale in genere, oltre che, naturalmente, in ambito medico-scientifico.
La vita
Sigismund Schlomo Freud nasce a Freiberg in Moravia, nell'allora impero austriaco (ora Pribor nella Repubblica Ceca). Nel 1877 ha abbreviato il suo nome da Sigismund Schlomo Freud a Sigmund Freud.
Le prime notizie su Freud riguardano la distruzione delle sue carte personali, una prima volta nel 1885 ed ancora nel 1907. Successivamente, le sue carte sono state attentamente custodite negli "Archivi di Sigmund Freud" e gestite da Ernest Jones, suo biografo ufficiale e da alcuni membri del circolo psicoanalitico. Il lavoro di Jeffrey Moussaieff Masson porta alcuni chiarimenti sulla natura del materiale soppresso.
La nascita della psicoanalisi
Per convenzione si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione esaustiva di un sogno scritta da Freud: si tratta di un sogno personale fatto da lui durante la notte del 23-24 luglio 1895, e riportato anche ne L'interpretazione dei sogni come "il sogno dell'iniezione di Irma". L'interpretazione di questo sogno rappresentò l'inizio dello sviluppo della teoria freudiana sul sogno. L'analisi dei sogni infatti segna l'abbandono del metodo ipnotico utilizzato in quella fase del suo sviluppo che a ragione si può definire la preistoria della psicoanalisi.
Altri legano la nascita della psicoanalisi alla prima volta in cui Freud usò il termine "psicoanalitico" e cioè nel 1896 dopo aver già svolto un'esperienza di 10 anni nel settore della psicopatologia, quando scrisse due articoli nei quali per la prima volta parla esplicitamente di "psicoanalisi" per descrivere il suo metodo di ricerca e trattamento terapeutico.
L'internazionale della psicoanalisi
Dopo aver pubblicato un articolo sulla "Morale sessuale e le malattie nervose moderne", degno di rilievo in particolare perché è in questo articolo che Freud esprime le sue prime riflessioni sulla natura della civiltà, Freud nel 1909 viene invitato negli Stati Uniti insieme a Jung e Ferenczi. Durante la traversata mentre la nave li trasporta nel nuovo mondo, la psicoanalisi trasporta anch'essa i tre pionieri nel nuovo mondo ancora da venire nel senso che, quale utopia della psicoanalisi stessa, i tre nell'analizzare durante la traversata i loro sogni, analizzano i sogni di tutti e nel coglierne il senso colgono via via la direzione di tutti essendo ciascuno di noi l'espressione singolare dell'universalmente umano.
Una volta arrivati a New York, sulla terra ferma, ai tre pionieri se ne aggiunge un quarto, Ernst Jones giunto dall'Inghilterra, per annunciare la buona novella europea anche negli Stati Uniti.
È in questa situazione che prendono luce le "Cinque conferenze sulla psicoanalisi". Freud aveva cinquantatre anni e alla Clark University fu insignito del titolo di Dottore. Oltre a questa onorificenza Freud ebbe modo di incontrare personalmente il più famoso filosofo americano: William James. In Europa il discorso freudiano era ancora tacciato di "delirio", di vergognosi compiacimenti, di essere ossessionato dal sesso e di rovinare la società mettendo in pubblica piazza ogni indecenza e perversione. L'impressione, a detta di chi ha vissuto in quell'atmosfera, era che fosse la stessa comunità umana che si ergesse contro la pornografia del discorso freudiano chiedendo di ridurre al silenzio lui e i suoi seguaci per metterli nell'impossibilità di nuocere. Questa "folla inferocita" non spaventò per niente il medico viennese che non fece una grinza sicuro del fatto suo e anzi anni dopo accusò lo stesso eretico Jung di codardia, ma non potendolo fermare, si limitò a chiedergli di non utilizzare più il termine di psicoanalisi per le sue teorie basate su una teoria della libido desessualizzata.
Negli Stati Uniti, Freud, si sente quindi più a suo agio anche se in seguito (1925) confesserà che in America, dove l'ingenua "dottrina del comportamento" si vanta di aver completamente eliminato la psicologia, la portata radicale del suo pensiero è stata abbondantemente annacquata.
Al ritorno, nel 1910 il Congresso di Norimberga (30 e 31 marzo) che era stato organizzato da colui che, correva voce, sarebbe stato il successore di Freud, cioè lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, istituisce una organizzazione internazionale per coordinare tutte quelle associazioni psicoanalitiche nazionali già costituitesi o di nuova creazione. Freud stesso, in questa occasione, premerà affinché la presidenza dell'internazionale della psicoanalisi venisse affidata a Jung. Adler e Stekel invece si incaricheranno del giornale dell'associazione: lo "Zentralblatt für Psychoanalyse" (La rivista centrale di Psicoanalisi). In seguito, a questa rivista gli si affiancherà un'altra pubblicazione per trattare tutti quegli aspetti non direttamente medici della psicoanalisi: "Imago" diretta dallo stesso Freud. Già allora circoli medici legati alla psicoanalisi erano presenti oltre a Berlino, Vienna e Zurigo anche a Budapest, Bruxelles, negli Stati Uniti, in Russia, Francia, Italia e Australia. Con questi medici e psicoanalisti che nell'insieme costituirono la prima avanguardia del nuovo movimento di pensiero del novecento (e bisognerebbe includere l'insieme numeroso e sofferente dei loro pazienti di entrambi i sessi in questa avanguardia che costituivano materia prima per la nuova scienza) Freud cominciò ad intessere una fitta e costante corrispondenza per garantire la coerenza e l'avvenire del movimento psicoanalitico.
Di quello stesso anno è un'altra novità: "Un ricordo infantile di Leonardo da Vinci" che costituisce il primo tentativo di biografia psicoanalitica scritto dallo steso Freud. In seguito, a proposito di questo testo del 1910 confesserà essere stato "la sola cosa piacevole che io abbia mai scritto".
Freud e Einstein
Nel 1926 Freud che per ragioni di salute è costretto a ridurre a tre il numero dei pazienti che tratta ogni giorno, compie settanta anni e per il suo compleanno giungono al n°19 della Berggasse telegrammi e lettere di felicitazioni da ogni parte del mondo tra cui quello di Einstein. Ma è nel dicembre di quello stesso anno che Freud, dovendosi recare a Berlino per rivedere figli e nipoti, incontra per la prima volta Einstein e sua moglie recatisi da lui per fargli visita. Questo è il commento di Freud in margine a questo colloquio con Einstein che si era protratto per due ore:
- «È vivace, sicuro di sè, piacevole. Di psicologia ne capisce quanto me di fisica, tanto che abbiamo avuto una conversazione molto scherzosa»
Nel 1933 infine, a richiesta della Società delle Nazioni, viene pubblicata una discussione con Einstein sul tema: "Perché la guerra?".
"Analisi terminabile e analisi interminabile" (1937)
A due anni dalla sua morte in "Analisi terminabile e interminabile" Freud pone il problema del "fondo roccioso della psicoanalisi" ovvero l'impossibilità o per lo meno la difficoltà a proseguire il lavoro psicoanalitico oltre un certo limite. Detto in altri termini qui Freud si riferisce al fatto che la psicoanalisi è impotente di fronte alla realtà biologica. Quando cioè il paziente pone domande che affrontano l'aspetto biologico della divisione sessuale l'analisi diventa interminabile. Tuttavia è proprio in questa questione che si cela, quale implicazione, un'altra questione: quella sulla funzione adattativa-conservatrice della psicoanalisi o al contrario se la psicoanalisi costituisca una vera e propria pratica rivoluzionaria conseguentemente evolutiva.
L'esilio a Londra
A londra Freud scrive la terza e ultima parte di "L'uomo Mosè e la religione monoteista"
Psicoanalisi e Surrealismo
Lì incontra Salvador Dalì, uno dei più importanti esponenti dell'avanguardia artistica storica surrealista. L'artista spagnolo era stato accompagnato a far visita a Freud da Stefan Zweig.
In merito a questo incontro con il pittore surrealista, Freud scrive a Zweig:
- « Finora, ero portato a considerare completamente insensati (o diciamo al 95% come per l'alcool) i surrealisti, che pare mi avessero adottato quale santo patrono. Questo giovane spagnolo con i suoi occhi candidi e fanatici e la sua innegabile padronanza tecnica mi ha fatto cambiare idea ».
La morte del pioniere di un nuovo mondo
Un anno prima della morte, nel 1938, al suo arrivo a Londra aveva concesso un'intervista alla BBC. L'intervista si era conclusa con uno sguardo alla strada ancora da percorrere per la neonata scienza: "La lotta non è ancora terminata" affermerà.
Il 21 settembre 1939, il grande medico viennese sul letto di morte consumato fra atroci sofferenze mormora al suo medico di fiducia: "Ora non è più che tortura, non ha senso" e poco dopo ancora: "Ne parli con Anna, e se lei pensa che sia giusto, facciamola finita." Anna è sua figlia al cui sentire Freud si affida. Morirà due giorni dopo, senza risvegliarsi dal sonno tranquillo che la morfina gli ha finalmente concesso.
Altre note biografiche
La figlia di Freud, Anna, si distingue anch'essa quale psicologa, specialmente nella psicologia dell'infanzia e dello sviluppo del bambino. Freud è anche il nonno del pittore Lucian Freud, del commediografo Freud Clemente, ed è il bisnonno della giornalista Emma Freud e della stilista di moda Bella Freud.
Freud fumò sigari per la maggior parte della sua vita. Anche in seguito alla esportazione della mascella a causa del cancro ha continuato a fumare. Si dice avrebbe fumato una scatola di sigari al giorno sino alla morte.
Le innovazioni di Freud
L'influenza di Freud e stata determinante in due campi correlati ma distinti. Ha sviluppato simultaneamente una teoria della mente e del comportamento e tecniche cliniche finalizzate all'apporto terapeutico nella risoluzione delle nevrosi. Molti sostengono che abbia influenzato solo il primo campo.
Il contributo forse più significativo di Freud al pensiero moderno è la sua concezione dell'inconscio. Durante il diciannovesimo secolo la tendenza dominante nel pensiero occidentale era il positivismo, che credeva nella capacità degli individui di poter controllare la conoscenza reale di se stessi e del mondo esterno ed esercitare un controllo razionale su entrambi. Freud, invece, suggerì che questa pretesa di controllo fosse in realtà una illusione; che persino ciò che pensiamo sfugge al totale controllo e alla comprensione e le ragioni dei nostri comportamenti spesso non hanno niente a che fare con i nostri pensieri coscienti. Il concetto di inconscio è rivoluzionario in quanto sostiene che la consapevolezza è allocata nei vari strati di cui è composta la mente e che ci sono pensieri non immediatamente disponibili in quanto "sotto la superficie" (livello cosciente).
I sogni, proposti come "la via regia che conduce all'inconscio", sono gli indizi migliori per la comprensione della nostra vita inconscia e ne L'interpretazione dei sogni, Freud sviluppa l'argomento dell'esistenza dell'inconscio e descrive una tecnica per accedervi.
Il Preconscio è descritto come uno strato a cui si può accedere con meno sforzo, in quanto interposto tra il conscio e l'inconscio. (il termine subcosciente, benché usato popolarmente, non fa parte della terminologia psicanalitica.) Anche se molti aderiscono ancora alla concezione razionalista e positivista, è ormai comunemente accettato, anche da coloro che rifiutano altre parti delle teorie di Freud, che l'inconscio è una parte della mente e che parte dei comportamenti possono avere luogo senza il controllo della coscienza.
Nel 1910, in una conferenza all'università di Clark, spiega la sua nuova concezione del funzionamento della mente umana e del rifiuto dei suoi lavori da parte dei suoi colleghi e del pubblico: "l'arroganza della coscienza che, per esempio, rigetta i sogni con leggerezza, generalmente è causata da un forte apparato protettivo che li custodisce, impedendo ai complessi inconsci di farsi strada, rendendo difficile convincere gli interlocutori dell'esistenza dell'inconscio e spiegare nuovamente ciò che la loro conoscenza cosciente rifiuta."
Elemento cruciale del funzionamento dell'inconscio è la rimozione. Secondo Freud, spesso i pensieri e le esperienze sono così dolorosi che la gente non può sopportarli. Tali pensieri ed esperienze, e i ricordi associati, argomenta Freud, sono banditi dalla mente, ma potrebbero essere banditi anche dalla coscienza. In questo modo costituiscono l'inconscio. Benché Freud più tardi tentasse di trovare strutture di rimozione tra i suoi pazienti per derivare un modello generale della mente, egli ha anche osservato una differenziazione tra i singoli pazienti dovuta alla rimozione di pensieri ed esperienze diverse. Freud ha osservato, inoltre, che il processo di rimozione è in se un atto non-cosciente (cioè non si presenta con pensieri o sensazioni dipendenti dalla volontà). Freud suppone, insomma, che ciò che viene rimosso è in parte determinato dall'inconscio. L'inconscio, per Freud, era sia causa che effetto della rimozione.
Freud ha cercato spiegare come il subconscio opera, proponendo che abbia una particolare struttura. Egli ha proposto che il subconscio fosse diviso in tre parti: Io, Ego e Superego. L'Io (latino, = it = es nel tedesco originale) il primo rappresentato come processo di identificazione–soddisfazione dei bisogni di tipo primitivo. Il Superego (überich in tedesco) che, rappresentando la coscienza, si oppone all'Io con la morale e l'etica. L'Ego (ich) si frappone tra Io e Superego sia per bilanciare le istanze di soddisfazione dei bisogni primitivi, sia e le nostre opinioni morali ed etiche. Un Ego ben strutturato garantisce la capacità di adattarsi alla realtà e di interagire con il mondo esterno, soddisfando le istanze dell'Io e del Superego. L'affermazione di principio che la mente non è monolitica o omogenea, continua ad avere un'influenza enorme al di fuori degli ambienti della psicologia.
Freud era particolarmente interessato al rapporto dinamico tra queste tre parti della mente, argomentando che la dinamica fosse governata da comportamenti innati, ma ha anche asserito che il rapporto dinamico mutasse col cambiare del contesto dei rapporti sociali. Alcuni hanno criticato Freud per aver dato troppa importanza all'uno o all'altro fattore; allo stesso modo, molti dei seguaci di Freud hanno concentrato la loro attenzione privilegiando l'uno o l'altro. Freud ha sviluppato il concetto di "sovradeterminazione" per evidenziare le molteplici cause che sottendono alla interpretazione dei sogni, piuttosto che contare su un modello di semplice corrispondenza biunivoca tra cause ed effetti. Ha creduto che gli esseri umani fossero guidati da due comportamenti istintivi: dalla libido (eros) e dall'istinto di morte (thanatos). La descrizione di Freud della libido comprende la creatività e gli istinti. L'istinto di morte è definito come un comportamento istintivo finalizzato alla creazione di una condizione di calma, o non-esistenza, ed è ricavato dai sui suoi studi sui protozoi. (vedi: Oltre il principio di piacere).
Freud credeva anche che la libido si sviluppasse negli individui cambiando il suo oggetto. Egli ha argomentato che gli esseri umani nascessero "polimorfamente perversi", volendo con ciò significare che qualsiasi oggetto potrebbe essere una sorgente di piacere. Egli più avanti ha argomentato che gli esseri umani si sono sviluppati in differenti stadi di sviluppo identificati nella fase orale (piacere del neonato nell'allattamento), quindi nella fase anale (esemplificato dal piacere del bambino nel controllo della defecazione) e ancora nella fase fallica. Freud arguisce che i bambini passino a uno stadio nel quale si identificano sul genitore di sesso opposto, mentre il genitore dello stesso sesso viene visto come un rivale. Freud ha cercato di inquadrare questa struttura di sviluppo nel dinamismo mentale. Ogni stadio è una progressione della maturità sessuale, caratterizzata da un ego più forte e dalla capacità di ritardare la soddisfazione dei bisogni (principio di piacere e principio di realtà). (vedi: Tre prove sulla teoria sessuale).
Cercò di dimostrare che il suo modello, basato soprattutto sulle osservazioni della borghesia viennese, fosse universalmente valido. Ha per questo orientato i suoi studi verso la mitologia antica e l'etnografia del suo tempo per trovare materiale comparativo. Freud ha utilizzato la tragedia greca Edipo Re di Sofocle per precisare che, soprattutto negli adolescenti, è presente il desiderio dell'incesto e contemporaneamente la necessità di reprimere quel desiderio. Il complesso di Edipo è stato descritto come una condizione dello sviluppo e della consapevolezza psicosessuale. Ha inoltre orientato i suoi studi sull'antropologia e precipuamente sul totemismo, sostenendo che lo stesso riflette la codificazione di un complesso di Edipo relativo alla tribù. (vedi: Totem e Tabù).
Egli sperava che le sue ricerche fornissero una solida base scientifica per le sue tecniche terapeutiche. L'obiettivo della terapia psicoanalitica, (psicoanalisi), era di portare allo stato cosciente i pensieri repressi/rimossi, rafforzando così il proprio ego. Per portare i pensieri inconsci al livello della coscienza, il metodo classico prevede delle sedute in cui il paziente, è invitato ad effettuare delle associazioni libere ed a descrivere i suoi sogni. Un altro elemento importante della psicoanalisi è l'assunzione, da parte dell'analista, di un atteggiamento distaccato durante l'analisi, che permette al paziente di proiettare i pensieri e le sensazioni sull'analista. Con questo processo, chiamato transfert, il paziente può riesumare e risolvere i conflitti rimossi, particolarmente quelli infantili e quelli con i suoi genitori.
Freud era, in anticipo sui tempi, un consumatore ed un estimatore di cocaina (vedi: Sulla cocaina ed anche uno sviluppatore della teoria e della pratica delle nevrosi nasali riflesse d'accordo con Wilfred Fliess. Emma Eckstein subì un disastroso intervento chirurgico al naso ad opera di Fliess.
Uno degli interessi minori di Freud era la neurologia. Fu uno dei pionieri delle ricerche sulla paralisi cerebrale e pubblicò numerosi documenti medici sull'argomento. Dimostrò anche, precedendo altri ricercatori suoi contemporanei che iniziavano lo studio sugli stessi argomenti, l'esistenza della neuropatia. Affermò che William Little, che per primo identificò la paralisi cerebrale, aveva torto nell'inferire che la mancanza di ossigeno durante il parto fosse una causa della malattia. Suggerì, invece, che le complicazioni del parto fossero solo un sintomo del problema. Solo alla fine degli anni '80 le sue speculazioni sono state confermate da ricerche più avanzate.
Sua è anche la definizione di carica psichica, intesa come l'energia derivata dagli istinti che si manifesta in un qualsiasi processo psichico, conservando la possibilità di spostarsi per attivare vari contenuti di coscienza.
La teoria e la pratica Freudiana sono state messe in discussione dalla mancanza di successive validazioni scientifiche. Alcuni continuano a praticare la psicoanalisi tradizionale Freudiana, ma la maggior parte degli psichiatri attuali rifiutano gran parte del lavoro di Freud in quanto non sarebbe confermato con prove evidenti o da studi storici sufficienti. È da notare, tuttavia, che oltre alla psicoanalisi, nessuna disciplina propone un modello strutturale completo della mente. Benché Freud sviluppasse il suo metodo per il solo trattamento delle nevrosi, c'è chi oggi utilizza la psicoanalisi non come una cura per una malattia, ma come parte di un processo di analisi introspettiva.
La psicoanalisi freudiana
La formazione di Freud era di tipo medico e ha perciò ha coerentemente dichiarato che i suoi metodi e le sue conclusioni di ricerca erano scientifici. Tuttavia, la sua ricerca e la sua pratica sono state messe in discussione da altri studiosi. Inoltre, sia i critici che i seguaci di Freud hanno osservato che l'affermazione di base che molti dei nostri pensieri e delle nostre azioni coscienti sono motivati da paure inconsapevoli e desideri, sfida implicitamente le concezioni universali e oggettive sul mondo. Gli psicologi clinici, che cercano di curare le malattie mentali, si rifanno variamente alla psicoanalisi Freudiana. Alcuni hanno modificato questo approccio ed hanno sviluppato una varietà di modelli e terapie "psicodinamiche", mentre altri rigettano il modello della mente proposto da Freud, ed hanno adattato elementi del suo metodo terapeutico, specialmente nel privilegiare il colloquio col paziente come forma di terapia. Gli psicologi sperimentali, che aderiscono normalmente al behaviorismo, generalmente rigettano sia i metodi sia la teoria Freudiana. Come Freud, infine, pur avendo una formazione medica come la maggior parte dei colleghi contemporanei di Freud, gli psichiatri rifiutano la sua teoria della mente e generalmente contano più sui farmaci che sulla psicoterapia. Ci sono, tuttavia, psichiatri che combinano i due approcci terapeutici utilizzando in parte i farmaci e in parte la psicoterapia.
Critiche a Freud
Critiche a Freud sono formulate da Lydiard H. Horton, e scaturiscono dagli atti del 1915 di una riunione congiunta dell'Associazione Psicologica Americana e dell'Accademia delle Scienze di New York, dove la teoria del sogno di Freud viene definita come pericolosamente inesatta e notando che le argomentazioni .... paiono portare acqua al mulino della psicoanalisi. Anthony Grayling, lettore in filosofia all'università di Londra e un collega dell'università di Oxford, scrivono in The Guardian (2002) che, ad esempio, le filosofie scatenano l'immaginazione collettiva, ma sbiadiscono lentamente.... e quanto alle pretese di veridicità di Freud il giudizio del tempo sembra lavorare contro di lui.
- Freudian Fraud: The Malignant Effect of Freud's Theory on American Thought and Culture, by E. Fuller Torrey (New York, NY: HarperCollins, 1992), xvi, 362 pages. ISBN 1929636008
- Madness on the Couch: Blaming the Victim in the Heyday of Psychoanalysis by Edward Dolnick ISBN 0684824973
- Unauthorized Freud: Doubters Confront a Legend by Frederick C. Crews ISBN 0765535394
Pazienti di Freud
Pazienti che compaiono negli studi di Freud, con gli pseudonimi usati e i relativi nomi reali:
- Anna O. = Bertha Pappenheim (1859 - 1936)
- Cäcilie M. = Anna von Lieben
- Dora = Ida Bauer (1882-1945)
- Signora Emmy von N.| = Fanny Moser
- Signorina Elizabeth von R.
- Signorina Katharina = Aurelia Kronich
- Signorina Lucy R.
- Il piccolo Hans = Herbert Graf (1903-1973)
- L'uomo dei gatti= Ernst Panzer (1878-1914)
- L'uomo dei lupi = Sergius Pankejeff (1887-1979)
Personaggi analizzati da Freud
- Mosè
- Daniel Paul Schreber (1842-1911)
- Leonardo da Vinci (1452-1519)
Altri pazienti
- H.D. (1886-1961)
- Emma Eckstein
- Gustav Mahler (1860-1911)
Discepoli
Freud ha avuto molti colleghi divenuti famosi, denominati "Neo-Freudiani", che hanno diviso con lui l'interesse sulla teoria psicanalitica. Molti sono entrati in collisione con lui per aver messo in dubbio argomenti relativi ai suoi dogmi psicanalitici. Altri psicologi sono stati influenzati dal pensiero di Freud, pur non essendogli legati professionalmente:
Approfondimenti
- The Life and Works of Sigmund Freud, Ernest Jones, Edited and Abridged in One Volume by Lionel Trilling and Steven Marcus, Basic Books, New York, 1961
- One Hundred Years of Sigmund Freud ([1])
Bibliografia
- S. Freud - J Breuer, Sulla teoria dell'attacco isterico [1892], in S. Freud, Opere, 12 voll, Boringhieri,Torino, 1966-1980, vol. I
- Progetto di una psicologogia [1895], in Opere, cit., vol II
- L'interpretazione dei sogni [1899], in Opere, cit., vol. III
- Psicopatologia della vita quotidiana [1904]
- Il motto di spirito e il suo rapporto con l'inconscio [1905]
- Il caso di Dora [1905]
- Tre saggi sulla teoria sessuale [1905]
- Delirio e sogni nella Gradiva di Jensen [1907]
- Psicoanalisi selvaggia [1910]
- Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci [1910]
- Totem e tabù [1913]
- Introduzione al narcisismo [1914], in Opere, cit, vol. VIII
- Storia del movimento psicoanalitico [1914]
- Metapsicologia [1915], in Opere, cit., vol. VIII
- Introduzione alla psicanalisi [1915-17]
- Al di la del principio del piacere [1920], in Opere, cit., vol. IX
- Psicologia delle masse ed analisi dell'Io [1921]
- L'Io e l'Es [1922], in Opere, cit., vol. IX
- L'avvenire di un'illusione [1927]
- Il disagio della civiltà [1929]
- Compendio di Psicoanalisi [1938]
Bibliografia italiana
- Giancarlo Ricci, Sigmund Freud. La vita, le opere e il destino della psicoanalisi, Bruno Mondadori, Milano, 1998
- Speculare su "Freud", Raffaello Cortina, 2000
- Jean-Marie Dolle, Oltre Freud e Piaget, Moretti & Vitali, 1994
- Hans G. Furth, La conoscenza come desiderio. Un saggio su Freud e Piaget, Armando, Roma, 1993
- Malcom Bowie, Freud, Proust e Lacan: la teoria come finzione, Dedalo, Bari, 1992
- Andre Haynal, Freud, Ferenczi, Balint e la questione della tecnica. Controversie in psicoanalisi, Centro Scientifico Torinese, Torino, 1990
- Billa Zanuso, La nascita della psicoanalisi. Freud nella cultura della Vienna di fine secolo, Bompiani, Milano, 1982
- Mariana Krüll, Padre e figlio. Vita familiare di Freud, Boringhieri, Torino, 1982
- Erich Fromm, Marx e Freud, Il Saggiatore, Milano, 1968
- Marcella D'Abbiero, Eros e democrazia. Un percorso attraverso Tocqueville, Schopenhauer e Freud, Guerini e Associati, 1998
- Alberto Plé, Freud e la morale, Città Nuova, Roma
Collegamenti esterni
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Sigmund Freud
- Wikisource contiene una pagina in lingua tedesca dedicata a Sigmund Freud
- Wikiquote contiene citazioni di o su Sigmund Freud
- Wikibooks contiene testi o manuali su Sigmund Freud
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sigmund Freud
- Frau Museum, Londra
- Biografie e teorie
- Scientific Method in the Interpretation of Dreams
- Scienziato o raccontastorie?
- Cronologia di Freud
- Filosofia di Freud
- Sigmund Freud Museum, Berggasse 19, Vienna