Utente:Vito Calise/Sandbox 1
Tentativi di interpretazione scientifica
Una possibile spiegazione scientifica del presunto sanguinamento dell'ostia è che si tratti in realtà della crescita di uno strato di microrganismi dal colore rosso sangue. Johanna C. Cullen, ricercatrice della Georgetown University, nel 1994 è riuscita a produrre la parvenza di sanguinamento in laboratorio facendo attaccare le ostie da un batterio molto diffuso, la serratia marcescens, identificato per la prima volta nel 1823 da Bartolomeo Bizio e che in periodi di caldo e in luoghi umidi produce sui prodotti da forno (come appunto pane, focacce e quindi anche le ostie) un pigmento rosso e gelatinoso appropriamente chiamato prodigiosina. La Cullen ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista della American Society for Microbiology[1]. Analoghi risultati sono stati ottenuti nel 1998 da Luigi Garlaschelli, ricercatore dell'Università di Pavia[2], dichiaratamente ateo, e nel 2000 da J.W. Bennett e R. Bentley della Tulane University[3], ma va rilevato che la Chiesa conosce bene questa possibilità e ogni qualvolta si verifica un miracolo eucaristico fa analizzare dei campioni dell'ostia consacrata anche a più laboratori contemporaneamente: uno degli ultimi esempi in tal senso è il miracolo eucaristico avvenuto in conseguenza del ritrovamento di un'ostia profanata il 15 agosto 1996 nella parrocchia di Santa Maria, a Buenos Aires, dove l'ostia consacrata fu poi posta in un calice d'acqua per essere dissolta (secondo le prescrizioni ecclesiastiche in casi del genere) ma iniziò presto a sanguinare; campioni dell'ostia con il sangue furono inviati a due diversi laboratori, a Sidney e New York, ignari dell'origine di quei frammenti. Le analisi mostrarono la presenza di un tessuto miocardico e di globuli bianchi intatti, che non possono essere presenti nel tessuto cardiaco di un cadavere, tant'è che il professor Frederick Zugibe (1928-2013) della Columbia University di New York chiese sbalordito: "Come avete fatto ad estrarre da una persona un pezzo di cuore vivente?" [cfr. il Timone, "Il ritorno dei miracoli eucaristici", dossier del giugno 2016]. Sempre il professor Zugibe, osservando il modo in cui i globuli bianchi avevano penetrato il tessuto miocardico, affermò che "il cuore era stato sottoposto a un duro stress, come se il suo proprietario fosse stato picchiato duramente all'altezza del torace"[1].
- ^ Johanna C. Cullen, The Miracle of Bolsena, in ASM News, vol. 60, 1994, pp. 187-191..
- ^ Luigi Garlaschelli, Amido ed emoglobina: il miracolo di Bolsena, in Chimica e Ind., vol. 1201, 1998, p. 80.; Luigi Garlaschelli, Amido ed emoglobina: il miracolo di Bolsena (La Chimica e l'Industria., 80, 1201 (1998)), su luigigarlaschelli.it. URL consultato il 3 luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2006).
- ^ Bennett JW, Bentley R, Seeing red: The story of prodigiosin, in Adv Appl Microbiol, vol. 47, 2000, pp. 1-32, DOI:10.1016/S0065-2164(00)47000-0.