Bianca Garufi
Bianca Gafuri (Roma, 21 luglio 1918 – Roma, 26 maggio 2006) è stata una scrittrice, poeta e psicoanalista italiana.
Biografia
Nasce a Roma da una famiglia aristocratica siciliana,la mamma Giuseppina Melita, donna in possesso di un forte temperamento e refrettaria a regole precostituite, rimasta unica soppravvissuta della sua numerosa e ricca famiglia dal terremoto che colpìMessina nel 1908,ebbe sulla giovane scrittrice una marcata influenza sia a livello caratteriale come riconosce già nel libro Romanzo Postumo"più mi ribellavo ,più le somigliavo " sia culturale , diventando una delle più importanti pscoanaliste junghiana dell'ultimo scorcio di secolo. Vive gli anni dell’infanzia in collegio a Roma e le lunghe vacanze estive a Letojanni vicino Taormina e Siracusa culla della civiltà greca in Italia.
Da quest’amore per la Sicilia e i suoi abitanti, nasce anche un forte attaccamento alle loro tradizioni e spesso nei romanzi della Garufii ci sono descrizioni così minuziose che fanno ben intendere una conoscenza diretta di tutti gli usi e costumi di questa popolazione, come si può notare in due suoi libri Fuoco Grande(1959) e Il Fossile(1962).
Durante la seconda guerra mondiale, Bianca Garufi è a Roma e partecipa alla Resistenza accanto a Fabrizio Onofri, figura carismatica e storica del Partito comunista italiano e considerato, fino al1956 dopo l'uscita dal partito per i fatti d'Ungheria, il successore di Palmiro Togliatti.Si ritrovano assieme ad altri “ribelli” in una bottega a Ponte Milvio, il quartier generale dove si erano organizzati per poter portare aiuto a quelli che in questo momento si trovano in difficoltà e perseguitati. Tutto fatto per umanità, sostenuto certamente da un ideale politico quale il marxismo, che aspirava ad un miglioramento dell’umanità, ma non per politica o potere. Alla Garufi non interessava quest’aspetto dell’esistenza umana; (il potere o la politica )era convinta ,avrebbe portato inevitabilmente la sua vita in pubblico, essendo sempre stata una donna riservata non amava mettersi in evidenza, infatti, parlando di se stessa, affermava: “Je suis infâme à le public”.
Il percorso artistico
Conosce Cesare Pavese
Dal 1944 al 1958 Bianca Garufi lavora per Einaudi nella sede romana, in via degli Uffici del Vicario, dove svolgeva il lavoro di segretaria generale,conosce Cesare Pavese, che all’epoca era consulente per la stessa Casa Editrice, periodo di confronto affrontato con grande entusiasmo considerando anche il momento fine guerra e inizio ricostruzione post bellica, e con gran voglia d’apertura verso argomenti che a Pavese risultavano un po’ostici e sconosciuti, del gruppo faceva parte anche Natalia Ginzburg, e insieme si trovavano spesso a cena a parlare di letteratura. Inizia così un sodalizio spinto soprattuto dalla curiosità di Cesare Pavese sia per la psicoanalisi, materia che la Garufi aveva iniziato a studiare, sia l'interesse di entrambi per i miti greci, dei quali lapsicologia di stampo junghiano si occupava spesso. Questa affinità d'interessi per i miti ,e un amore non corrisposto porterà Pavese a scrivere i Dialoghi con Leucò [1], nel quale con una dedica e data ,novembre1947[2]consacra un amore infelice ad una donna forte fatta di terra e di mare che vanamente aveva sempre cercato.In questo periodo gli dedica anche un ciclo di poesie La terra e la morte edite in seguito da Einaudi.
Nasce dal loro sodalizio anche il romanzo (scritto a quattro mani) Fuoco grande, che sarà pubblicato, con la firma della Gafuri e Pavese, nel 1959 nove anni dopo la morte dello scrittore. I due scrittori pur con affinità culturali ed affettive caratterialmente erano diversi, Bianca Garufi esternava sempre i suoi sentimenti, anche i più dolorosi, attraverso l’analisi di se stessa come si può intuire anche dalle lettere che scriveva a Cesare Pavese, lo scrittore un po’ per ignoranza un po’ per paura verso queste pratiche analitiche che scavano nell'anima temeva, come tutti gli artisti, un blocco nella creatività al contrario dell’amata che sosteneva che liberandosi dei turbamenti dell’anima si è più creativi e limpidi, nonostante queste sostanziali diversità, Pavese ebbe grande ascendente sulla scrittura della Gafuri ,severo, rigoroso e attento alla punteggiatura in modo quasi maniacale,fecondo di consigli,e quando le ripeteva sempre "Pietra che rotola non raccoglie muschio" nel senso che non bisognava farsi distrarre da innumerevoli interessi ma focalizzarzi sullo scrivere e sul modo come si scrive.
La psicoanalisi
Nel 1951 si laurea all’università di Messina in Lettere e Filosofia con la tesi di laurea ,la prima discussa in Italia su Carl Gustav Jung “Struttura e dinamica nella personalità nella psicologia di C.G.Jung” con il professor Galvano della Volpe. All’inizio degli anni sessanta si trasferisce in Francia e, nel 1962 pubblica sempre per Enaudi il libro Il fossile, continua ad occuparsi di psicologia senza, però prendere parte attiva al circolo junghiano francese, conosce Pierre Denivelle, che sposerà, il marito lavorava per l’Olivetti e questo lavoro costringerà la Garufi a continui spostamenti in giro per il mondo. Nel 1968 la casa editrice Longanesi pubblica Rosa Cardinale, altro romanzo con forte connotazione psicologica, tutto giocato sul dualismo che esiste nella protagonista.La Garufi non si riconoscerà completamente nel romanzo ma esistono forti note autobiografie nella vita della protagonista del romanzo. Si capisce ciò confrontando la trama del romanzo con le lettere scritte da Pavese nel 1946.
Nel1970 e per tre anni istituisce a Hong Kong dove momentaneamente si era trasferita, il lettorato di lingua e cultura italiana presso l'Università Cinese.
Bianca Garufi, pur continuando a svolgere l’attività di traduttrice ( ha tradotto fra gli altri Claude Levi-Strauss e Simone Beauvoir) si dedica appassionatamente alla professione di psicoterapeuta junghiana, diventa vice presidente dell' Associazione Internazionale di Psicologia Analitica e membro attivo come didatta dell'Associazione Italiana Psicologia Analitica.
Nel 1974 trovandosi a Roma scrive un lavoro teatrale sulla condizione della donna dal titolo Femminazione, presentato alla Rai, e in questo lavoro teatrale viene messa in evidenza la condizione della donna e la sua emancipazione sempre legata molto alla psicologia. In un articolo pubblicato nel 1977 sulla “Rivista di Psicologia Analitica” dal titolo Sul preconcetto dell’inferiorità della donna, mette in luce un tema a lei molto caro. Affrontando in quest’articolo il tema l’interpretazione dell’universo femminile dal punto di vista della psicanalisi e della psicologia analitica ,e già nel1965 aveva scritto un gruppo di poesie con lo stesso titolo dove si possono notare i temi a lei più cari. Partecipa nel 1980 ad un congresso sulla moda e il rapporto con la psiche umana a San Francisco. In questa conferenza espone principalmente il tema del senso d’affetto per il mondo e per il corpo che ci rappresenta, perché, come spiegava la Garufi, "abbiamo solo questo per esistere e rappresentarci quindi deve essere per forza, attraverso la moda, lo specchio del nostro io". Vanni Scheiwiller nel 1992 pubblica una raccolta della sua produzione poetica, dal 1938 al 1991, ristampata nel 2004. Nell'ultimo periodo della sua vita continua come aveva sempre fatto con grande lucidità analitica a scrivere di "Psicologia del profondo", per le più prestigiose riviste specialistiche: la Rivista di Psicologia Analitica, il Jounal of Analytical Psycology, Spring e Anima.
Muore a Roma il 26 maggio 2006.
Voci correlate
Note
- ^ Leucò,Leucotea,sono le forme greche arcaiche del nome Bianca
- ^ Una copia dei libro con dedica sarà ritrovata accanto al suo corpo dopo la scoperta del suicidio ,( avvenuto a Torino in una squallida camera d'albergo,il 20 agosto 1950) dove aveva scritto sulla prima pagina "Perdono tutti e a tutti chiedo perdono.Non fate pettegolezzi".