Utente:BeaArt/Sandbox
Biografia
Bruce Nauman è un artista statunitense contemporaneo. Nasce il 6 dicembre 1941 a Fort Wayne, nell'Indiana. La sua pratica spazia in un ampio raggio di media nuovi e tradizionali, come scultura, fotografia, neon, video, disegno e performance art. Studia matematica e fisica all'Università del Wisconsin-Madison e arte all'Università della California, Davis. La formazione scientifica si rivela fondamentale nel suo approccio analitico allo studio del linguaggio e delle sue potenzialità. Altrettanto rilevante è lo studio della filosofia, in particolare la lettura del filosofo austriaco Wittgenstein. Abile nel suonare il basso e la chitarra, si interessa di teoria musicale ed è affascinato soprattutto dalla figura di Arnold Schoenberg. Dopo le prime sperimentazioni in pittura, dal 1965 inizia a dedicarsi alla scultura e a sondare le potenzialità del corpo umano, attraverso la performance art e del linguaggio, mediante l'uso dei neon. Sono note le collaborazioni cinematografiche con i registi sperimentali William Allan e Robert Nelson, che lo portano a concepire alcune delle sue maggiori performance come veri e propri film, come Art Make-Up, del 1968.
In questi anni insegna al San Francisco Art Institute (1966-1968).
Al 1966 risale la prima personale a Los Angeles, presso la Nicholas Wilder Gallery. Nel 1968 avvia una lunga e proficua collaborazione con la Leo Castelli Gallery di New York e la Konrad Fischer di Düsseldorf. Nello stesso anno partecipa a dOCUMENTA 4 a Kassel.
Nel 1970 partecipa alla decima edizione della Biennale di Tokyo.
Nel 1972, il Los Angeles County Museum of Art e il Whitney Museum of American Art organizzano la sua prima mostra museale, tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'ampia risonanza da parte del pubblico lo portano a rallentare la produzione in favore di ricerche più mirate. Il testo diventa l'oggetto attorno a cui ruotano le nuove realizzazioni, caratterizzate da un senso di rabbia e frustrazione. Ne sono un esempio frasi come Please/Pay Attention/Please o Placate My Art.
L'evoluzione verso direzioni più concettuali è finalizzata ad evidenziare tematiche associate a disturbi psicologici e fisici. Questa riflessione sulla condizione umana è in parte influenzata dalla lettura di Samuel Beckett.
Nel 1980 si trasferisce nel Nuovo Messico.
Nel 1993 riceve il premio Wolf per le arti (Israele) per il lavoro come scultore e per il suo contributo all'arte del XX secolo.
Nel 1999 riceve il Leone d'oro della Biennale di Venezia.
Dagli anni novanta viene classificato primo o fra i primi nel Kunstkompass.[1]
Le opere - Selezione
Eleven color photographs (1966-67/1970)
Si tratta di una serie di fotografie realizzate tra il 1966 e il 1967 e pubblicate nel 1970. Rappresentano una documentazione della vita dell'artista nel suo studio: appena laureato, vive grazie ai proventi dell'insegnamento e nel tempo libero a sua disposizione può dedicarsi alla sperimentazione. Inizia a fotografare gesti, situazioni ed attività quotidiane, che, pur nella loro banalità, diventano oggetto di indagine - riflessione e soggetto artistico.
Self-Portrait as a Fountain rientra in questa serie: è un autoritratto dell'artista, fotografato mentre imita, nella posa e nel getto d'acqua, una scultura decorativa caratteristica delle fontane monumentali. Unisce scultura e performance e diventa egli stesso opera d'arte.
A rose has no teeth (1966)
Placca di piombo con cui inizia a sperimentare i giochi linguistici che svilupperà nel corso della sua carriera.
Art Make - Up: No.1 White, No.2 Pink, No.3 Green, No.4 Black (1968)
E' un video composto da quattro scene di dieci minuti ciascuna. Nauman, a torso nudo, è inquadrato a mezzo busto. Immerge le dita nel trucco e lo spalma su viso e corpo fino ad esserne completamente coperto. La prima scena è dedicata al bianco, poi si passa al rosa, al verde e infine al nero, sovrapponendo ciascuno strato. Alla fine osserva il risultato del suo lavoro fissando l’obiettivo cose fosse davanti ad uno specchio a dimostrazione di come l’artista possa diventare un’opera d’arte. I video, secondo le intenzioni iniziali, dovevano essere riprodotti contemporaneamente sulle quattro pareti di una stanza, ma questo tipo di installazione non è mai stata realizzata per quest'opera. Questo metodo è sviluppato in film e video - installazioni successive.
The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (1967)
Prendendo ispirazione dai cartelli pubblicitari di San Francisco, Nauman costruisce con il neon un testo circolare e utilizza come slogan le parole del titolo: "Il vero artista aiuta il mondo rivelando le verità mistiche". Si tratta di una riflessione pungente sul ruolo e il valore dell'arte, qui portata allo stesso livello di una qualsiasi pubblicità di vendita.
Bouncing in the Corner No.1 (1968)
E' un video dove Nauman si riprende mentre si lascia cadere all’indietro, ritmicamente, per quasi un’ora.
Get out of my mind, Get out of this room (1968)
L'opera esiste solo come suono, l'artista si è registrato mentre ripeteva le parole del titolo in modi diversi.
Walk with Contrapposto (1968)
Nauman inizia ad interessarsi al movimento del suo pubblico. Entrare in queste opere significa diventarne gli attori. Attori ma non autori: l'artista guida rigidamente i movimenti del pubblico in spazi vincolanti e costrittivi, che portano a confrontarsi con i propri limiti mentali e fisici. Questo tema viene riproposto spesso nel lavoro di Nauman ad esempio in Corridor Installation (1970) e in Double Steel Cage Piece (1974).
Henry Moore bound to fail, back view (1967-1970)
Nel 1967 Nauman realizza una fotografia in cui appare con le braccia legate dietro la schiena da una corda. L'espressione "bound to fail", che significa allo stesso tempo legato per fallire e destinato a fallire, introduce il tema del fallimento come punto di partenza per la creazione artistica. E' dal fallimento che nasce per l'artista la necessità di guardarsi attorno per trovare delle "scuse" per i suoi lavori. Da questa fotografia ha origine la scultura in gesso e cera che nel 2001 è stata venduta per 9 milioni di dollari. E' uno dei prezzi più alti pagati per un'opera di Nauman.
Untitled (1970)
Perfomance proposta per la prima volta alla Biennale di Tokyo. Nauman fornisce ai due performer precise istruzioni circa l’allestimento e la messa in scena. I due protagonisti tengono le braccia tese sopra le loro teste mentre si tengono le mani e ruotano su un’unica linea al di sopra di un quadrato sezionato al suo interno a raggiera. Non esistono riprese o fotogrammi a testimonianza dell’esecuzione, rimane il progetto autentico dell’artista. Nel 2009 viene messa in scena durante la mostra Tipological Gardens per la LIII Biennale di Venezia grazie al contributo del Philadelphia Museum of Art.
Raw War (1970)
Le lettere che formano le parole sono programmate per illuminarsi in sequenza all'infinito. Il progetto originario risale al 1968: sono gli anni in cui l'America è impegnata nella guerra in Vietnam, gli anni delle contestazioni giovanili e studentesche, gli anni dell'affermazione dell'arte concettuale.
L'opera è ispirata dalle parole dipinte sulle tele di Ed Rusha e già Joseph Kosuth aveva dimostrato come tubi di neon flessibili potessero essere modellati in modo da formare parole.
Run from Fear, Fun from rear (1972)
Body Pressure (1974)
E' un'indagine sia fisica che psicologica sulla consapevolezza del proprio corpo. Non basta l'introspezione per conoscere se stessi, è necessario sperimentare i limiti fisici.
South American Triangle (1981)
E' la prima della serie dedicata alle sculture politiche "sedie sospese". La sedia è il medium della tortura e in quanto tale diventa essa stessa vittima di supplizio. Le sedie sospese di Nauman hanno lo scopo di denunciare i regimi totalitari. Nel 1981 il messaggio era indirizzato ai governi del Sud America e del Sud Africa.
One Hundred Live and Die (1984)
Quattro colonne di neon contenenti parole che mettono in relazione la vita e la morte mediante diverse azioni, emozioni e colori. La sequenza di luci e tonalità differenti rappresenta l'esperienza umana. Le frasi si accendono e si spengono in modo alternato e ripetitivo fino al culmine dell'illuminazione quando l’intero brano si accende creando una sinfonia visiva. Quest’effetto testimonia il grande interesse di Nauman per il gioco combinato di parole ed elementi sociali così come per le relazioni tra i colori.
Good Boy Bad Boy (1985)
Video- installazione. Gli attori ripetono 25 strofe cambiando, di volta in volta, pronomi e verbi, espressione tonale e velocità, così da rapportarsi l'una all'altra in modi sempre nuovi.
World Peace (1996)
5 persone, ognuna in un contesto diverso, vengono mostrate su schermi diversi. Gli attori ripetono strofe basate sulla variazione di verbi legati alla struttura della comunicazione (to talk, to listen)
Setting a Good Corner (1999)
Nauman registra, nello spazio aperto del suo ranch in cui alleva cavalli, scene della sua vita quotidiana.
Mapping the Studio I (2001)
Proiezioni in cui è registrata l'attività notturna del gatto dell'artista e di vari topi all'interno del suo studio nell'estate del 2000.
- ^ (DE) Kunstkompass 2017.