Nature-based solutions
Le Nature-based solutions (NBS) si riferiscono alla gestione e all'uso sostenibile della natura per affrontare sfide socio-ambientali come il cambiamento climatico, il rischio idrico, l'inquinamento dell’acqua, la sicurezza alimentare, la salute umana e la gestione del rischio di calamità ambientali.

L’Unione Europea afferma che “queste soluzioni sono ispirate e supportate dalla natura, economicamente vantaggiose e contemporaneamente forniscono benefici ambientali, sociali ed economici aiutando ad aumentare la resilienza del sistema”[1]. La Nature-based solutions Initiative le definisce, invece, come opere che “migliorano e collaborano con la natura per aiutare le persone ad adattarsi agli effetti dovuti ai cambiamenti e ai disastri ambientali”[2]. Queste soluzioni portano “ad un aumento della quantità e della diversità di elementi e processi naturali all’interno delle città, delle aree rurali e marittime, attraverso interventi localizzati, efficienti e sistematici”[1]. Con Le NBS, ecosistemi sani, resilienti e diversificati (sia naturali che artificiali) possono fornire soluzioni a vantaggio della società e della biodiversità.
Per esempio, l’utilizzo di una Nature-based solution per la reintegrazione o la protezione delle mangrovie lungo le coste permette di ottenere numerosi benefici. Le mangrovie attutiscono l’impatto delle onde e del vento sugli insediamenti costieri e sulle città e riducono la concentrazione di CO2. Queste piante, inoltre, forniscono un ambiente protetto per la fauna marina da cui dipende l’approvvigionamento delle popolazioni locali. In aggiunta, le foreste di mangrovie aiutano a controllare l’erosione delle coste causata dall’innalzamento del livello del mare[3]. Analogamente, pareti e tetti verdi in ambito urbano sono NBS che possono essere usate per mitigare gli effetti delle alte temperature, invasare l’acqua piovana, ridurre l’inquinamento, agire come assorbitore di carbonio e contemporaneamente accrescere la biodiversità[4].
Per decenni sono stati messi in atto approcci di salvaguardia e iniziative di gestione ambientale; solo di recente, però, i benefici apportati dalle NBS alla vita dell’uomo sono stati maggiormente approfonditi. Nonostante non sia ancora stata data una vera e propria definizione del termine[5], si trovano esempi di NBS in tutto il mondo che possono essere presi a modello. Le NBS sono sempre più presenti nelle politiche e nelle normative nazionali ed internazionali (e. g. politiche sul cambiamento climatico, leggi, investimenti sulle infrastrutture e politiche finanziarie). Per esempio, il tema per il World Water Day 2018 era “Nature for Water” a cui è seguita la pubblicazione del UN World Water Development Report dal titolo “Nature-based Solutions for Water” da parte di UN-Water.
Concetti correlati
Le NBS sono ispirate o supportate dalla natura per sostenere l'agricoltura, l’adattamento ai cambiamenti climatici, gli approcci ecosostenibili, le infrastrutture naturali e verdi, l’ingegneria naturalistica. Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e organizzazioni non governative come The Nature Conservancy promuovono approcci ecosostenibili per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.[1]
Queste organizzazioni hanno lo scopo di sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo della società e salvaguardare il benessere umano rispettando i valori culturali e sociali e migliorando la resilienza degli ecosistemi, la loro capacità di rinnovamento e la fornitura di servizi. Negli ultimi anni l’interesse nei confronti delle NBS è sensibilmente cresciuto, come dimostra l’integrazione di queste soluzioni in numerose politiche che hanno condotto a progressi in vari settori, quali la gestione risorse idriche, la sicurezza alimentare, l’agricoltura, la biodiversità, l’ambiente, la riduzione del rischio di disastri naturali, gli insediamenti urbani e i cambiamenti climatici.[6]
L'infrastruttura naturalistica è definita come "un piano strategico di gestione degli ambienti naturali, come foreste e zone umide, zone rurali e di altri spazi aperti, che conserva e migliora le funzioni dell'ecosistema e fornisce benefici alla società".[1]
Per infrastruttura verde invece si fa riferimento a sistemi naturali o semi-naturali, come appunto le NBS, che consentono di gestire le risorse idriche con vantaggi equivalenti o simili alle infrastrutture idriche convenzionali (le cosiddette infrastrutture grigie) ripristinando alcune funzioni originariamente proprie dei sistemi naturali e perse con lo sviluppo del territorio; nella maggioranza dei casi infrastrutture verdi e grigie possono essere utilizzate sinergicamente; infatti le applicazioni più efficaci delle NBS sono proprio quelle in cui queste migliorano le prestazioni delle infrastrutture convenzionali.[7] Le infrastrutture verdi vengono utilizzate con sempre maggiore frequenza per mitigare i deflussi e ridurre l'impatto ambientale causato dall’inquinamento dei deflussi urbani; tra gli esempi, è possibile citare i giardini verticali, i tetti verdi e i bacini di infiltrazione o di ritenzione per la laminazione ed il trattamento delle acque di drenaggio.[8]
Le zone umide, un esempio di infrastruttura naturale, sono utilizzate anche all’interno di ambienti urbani, quindi come infrastrutture verdi, per mitigare l’impatto del deflusso delle acque piovane e delle acque reflue inquinate; sono in grado di biodegradare o di trattenere una vasta gamma di inquinanti emergenti, spesso con migliori risultati rispetto alle soluzioni convenzionali. Possono addirittura essere l’unica soluzione per biodegradare determinate sostanze chimiche. É possibile citare alcuni esempi di infrastrutture verdi realizzate o in fase di completamento come le Green Belts inglesi che costituiscono un anello verde intorno ai centri abitati per controllare l’espansione urbana e per tutelare i paesaggi; altro esempio è l’Anella verda di Barcellona che comprende una rete di dodici aree protette intorno alla città collegate tra loro tramite corridoi ecologici.[9]
In maniera analoga a quanto detto, l'ingegneria naturalistica si pone l'obiettivo di "proteggere, ripristinare e modificare l'ecosistema per aumentare la quantità, la qualità e la sostenibilità di particolari vantaggi che esso fornisce, o l'obiettivo di costruire nuovi sistemi ecologici che garantiscano servizi altrimenti ottenuti attraverso l'ingegneria più convenzionale, basata su risorse non rinnovabili ".[10][7]
Note
- ^ a b c d (EN) Nature-Based Solutions | Environment - Research and Innovation - European Commission, su ec.europa.eu. URL consultato il 18 ottobre 2018. Errore nelle note: Tag
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non valido; il nome ":0" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ (EN) About : Nature-Based Solutions Initiative, su www.naturebasedsolutionsinitiative.org. URL consultato il 18 ottobre 2018.
- ^ Siddharth Narayan et al., The effectiveness costs and coastal protection benefits natural and naturebased defences, su journals.plos.org, Plos One, 2016.
- ^ Nathalie Seddon, Evidence brief - How effective are Nature-based Solutions to climate change adaptation?, su naturebasedsolutionsinitiative.org, 2018.
- ^ ‘Nature-based solutions’ is the latest green jargon that means more than you might think, su Nature Editorial, 2017.
- ^ Nature-Based Solutions | Environment - Research and Innovation - European Commission, su ec.europa.eu. URL consultato il 12 dicembre 2018.
- ^ a b (EN) American Association for the Advancement of Science, Water security: Gray or green?, in Science, vol. 349, n. 6248, 7 agosto 2015, pp. 584–584, DOI:10.1126/science.349.6248.584-a. URL consultato il 12 dicembre 2018.
- ^ Benedict, Mark A. e Conservation Fund (Arlington, Va.), Green infrastructure : linking landscapes and communities, Island Press, 2006, ISBN 9781429497923, OCLC 228145344. URL consultato il 12 dicembre 2018.
- ^ Nature-Based Solutions Initiative, su www.naturebasedsolutionsinitiative.org. URL consultato il 12 dicembre 2018.
- ^ S. Barot, J.-C. Lata e G. Lacroix, Meeting the relational challenge of ecological engineering within ecological sciences, in Ecological Engineering, vol. 45, 2012-08, pp. 13–23, DOI:10.1016/j.ecoleng.2011.04.006. URL consultato il 12 dicembre 2018.