Utente:Ambra28/Sandbox
Nortriptilina
Ambra28/Sandbox | |
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Nome IUPAC | |
3-(10,11-diidro-5H-dibenzo[a,d][7]annulen-5-ilidene)-N-metil-1-propanammina | |
Nomi alternativi | |
Nortriptilina Cloridrato
Desitriptilina Desmetilamitriptilina | |
Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | 263,37
(cloridrato = 299,80) |
Numero CAS | |
Codice ATC | N06 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a {{{Ka_temperatura}}} K | 10.47 |
Solubilità in acqua | 2.216 mg/L a 25 °C |
Temperatura di fusione | 215-220 °C |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | Antidepressivo triciclico |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | 45 - 80% |
Legame proteico | 93 - 95% |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | 18 - 93 ore |
Escrezione | 62% della dose iniziale |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | ---[1] |
La nortriptilina è un farmaco appartenente alla classe degli Antidepressivi triciclici (TCA). La classe degli antidepressivi triciclici è stata la più utilizzata fino all'introduzione degli SSRI negli anni ottanta e novanta. Tutti gli antidepressivi triciclici hanno in comune nella struttura chimica il nucleo iminodibenzile (triciclico). L’effetto generale dei TCA è dato dall’inibizione del riassorbimento, a livello della terminazione presinaptica, di quelle che sono le ammine normalmente rilasciate durante la depolarizzazione del neurone noradrenergico, serotoninergico ed eventualmente dopaminergico. [2]Come conseguenza si avrà una maggiore quantità di neurotrasmettitore, il quale persisterà più a lungo a livello della terminazione sinaptica, e potrà agire in modo più prolungato su quelli che sono i recettori post sinaptici quali i β1-adrenergici e i serotoninergici 5-HT2. Il primo effetto studiato, ovvero l’incremento del persistere dei neurotrasmettitori, coincide perfettamente con la vecchia teoria per la quale la depressione è descritta come una mancanza di neurotrasmettitori di tipo tonico-attivatori. La terapia con questa classe di farmaci può richiedere tempo, infatti gli effetti desiderati compaiono dopo due-tre settimane dall’inizio del trattamento. L’esito antidepressivo è tardivo, mentre gli effetti indesiderati sono immediati.[3] Questo accade perché nel giro di due-tre settimane si ha una modulazione dell’assetto neuronale, con formazione di nuove sinapsi, per attivazione della risposta CREB del fattore neutrofico cerebrale o per un processo di desensibilizzazione recettoriale (in particolare della serotonina e della noradrenalina). È probabile che ci sia una desensibilizzazione dei recettori presinaptici (autorecettori come 5-HT1), e questo potrebbe spiegare la comparsa ritardata dell’effetto antidepressivo.
La nortriptilina è il metabolita attivo della amitriptilina e differisce da essa solo per un gruppo metilico nella catena laterale. Infatti, l'amitriptilina è un'ammina terziaria, mentre la nortriptilina è un'ammina secondaria.[4]
Attualmente gli antidepressivi triclici sono impiegati nel trattamento della depressione che non risponde più agli antidepressivi maggiormente utilizzati quali gli SNRI e gli SSRI.[5] La causa del loro abbandono come agenti terapeutici risiede nella scarsa tollerabilità rispetto agli antidepressivi di nuova generazione, nella carente praticità e nell'alto rischio di morte in seguito a sovradosaggio. Altri usi clinici degli antidepressivi triciclici sono il trattamento di sindromi dolorose come la fibromialgia, le neuropatie e la cefalea, viene poi impiegata per curare l'enuresi e l'insonnia.
Struttura chimica
Caratteri chimico-fisici ed organolettici
Farmacologia
Farmacocinetica
La nortriptilina viene somministrata per via orale ed è facilmente e completamente assorbita dal tratto gastrointestinale. La sua biodisponibilità orale è del 45-80% per la presenza di un marcato effetto di primo passaggio. Una volta raggiunto il sangue si lega alle plasmaproteine per il 93-95% e ha un'emivita plasmatica di eliminazione di 18-93 h, più lunga dell'amitriptilina. Il picco plasmatico si manifesta dopo 7.5-8 h dalla somministrazione[6]. Il suo metabolismo è per la maggior parte epatico: si hanno inizilamente demetilazione ed idrossilazione, con successiva coniugazione con acido glucuronico. Il principale metabolita è la 10-idrossi-nortriptilina, ma a livello plasmatico è presente per lo più come nortriptilina immodificata. L'eliminazione avviene per via renale sotto forma del metabolita, coniugato e non, 10-idrossi-nortriptilina, per più del 50%. La rimanente percentuale viene eliminata con la bile. [7]
Farmacodinamica
La nortriptilina, a differenza degli altri antidepressivi triciclici, inibisce esclusivamente la ricaptazione della noradrenalina. Infatti, i triciclici a struttura amminica secondaria, come la desipramina e la nortriptilina, sono selettivi per il trasportatore del NET (norepinephrine transporter). La nortriptilina blocca i recettori pre-sinaptici della noradrenalina, e lo fa inibendo la ricaptazione di questo neurotrasmettitore che rimane bloccato nel bottone sinaptico del sistema nervoso centrale (SNC). Inoltre si lega ai recettori alpha-adrenergici, istaminergici e colinergici. Il trattamento a lungo termine con nortriptilina causa downregulation dei recettori adrenergici per la continua stimolazione di questi ultimi.[8][9]
Controindicazioni
Controindicato in soggetti con cardiopatie gravi
Posologia
Depressione: Adulti, 75–100 mg (dose massima 150 mg al giorno) Anziani, 30–50 mg, Adolescenti, 30–50 mg Enuresi notturna: 10–35 mg al giorno (dipende dall'età)
Quadro del sovradosaggio
Il quadro del sovradosaggio della nortriptilina è conforme a quello da intossicazione da clomipramina. I primi segni di intossicazione compaiono con 500 mg per os nell'adulto e con 5 mg/kg nel bambino. Il rischio di morte aumenta con 1500 mg per os nell'adulto e con 70 mg/kg nel bambino. Attualmente non esiste un antidoto specifico.[10]
La dose letale 50 (DL50), ossia la dose somministrata in una sola volta, in grado di uccidere il 50% delle cavie, nel topo è di 27 mg/kg per via endovenosa e di 275 mg/kg per os.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati attribuiti alla nortriptilina sono analoghi alla clomipramina, ma forse meno frequenti.
Effetti comuni
Gli effetti più comuni comprendono effetti anticolinergici quali:
- secchezza delle fauci
- sonnolenza, eccitamento, irritabilità, vertigini, inversione del tono dell'umore, insonnia
- turbe dell'accomodazione
- stipsi
- disturbi della minzione, ritenzione urinaria
- palpitazioni, tachicardia, sudorazione
- cefalea
- astenia, incoordinazione motoria, tremori grossolani.
Meno frequenti
- Aggravamento di una psicosi, comparsa di delirio in psicotici, stato confusionale, viraggio alla fase maniacale, crisi comiziali
- nausea, vomito, intolleranza ad alcool e caffè, diarrea
- rash cutanei, orticaria, fotosensibilizzazione
- ipertensione arteriosa e alterazioni elettrocardiografiche come quelle della clomipramina (allungamento di PR e QT, rallentamento di conduzione, modificazioni dell'onda T, aumento dell'automatismo ectopico)
- disartria, disturbi extrapiramidali
- disturbi midollari
- ipoproteinemia.
Gravidanza e allattamento
La nortriptilina oltrepassa la barriera placentare e raggiunge il latte materno.
Non viene eliminato con dialisi.
Note
(IT) Carenza Noritren introvabile? Nortriptilina galenico - Farmagalenica, in Farmagalenica, 22 giugno 2017. URL consultato il 15 aprile 2018.
Bibliografia
British national formulary, Guida all'uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 12.11.2012, riferita al cloridrato
- ^ Alberto M. Borobia e Antonio J. Carcas, Implementación de la farmacogenética en la práctica clínica: hacia las estrategias de genotipado anticipado, in IBJ Clinical Pharmacology, vol. 1, n. 1, 2 giugno 2016, DOI:10.24217/2530-4984.16v1.00002. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Manfred E. Wolff, Principles of Medicinal Chemistry, 4th Edition Edited by William O. Foye, Thomas L. Lemke, and David A. Williams. Williams and Wilkins, Philadelphia, PA. 1995. xii + 995 pp. 22 × 28.5 cm. ISBN 0-683-03323-9. $70.00., in Journal of Medicinal Chemistry, vol. 39, n. 7, 1996-01, pp. 1567–1568, DOI:10.1021/jm960031y. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Helena Soni, Martindale: The Complete Drug Reference Brayfield Alison (Ed) Martindale: The Complete Drug Reference £459 4,688pp Pharmaceutical Press 9780857111395 0857111396, in Emergency Nurse, vol. 22, n. 5, 3 settembre 2014, pp. 12–12, DOI:10.7748/en.22.5.12.s13. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ nortriptyline | Ligand page | IUPHAR/BPS Guide to PHARMACOLOGY, su www.guidetopharmacology.org. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Dollery, Colin T., Therapeutic drugs, Churchill Livingstone, 1999, ISBN 0443051488, OCLC 40075944. URL consultato il 27 dicembre 2018.
- ^ (EN) Pubchem, Nortriptyline, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ !!, Verfasser., DrugBank., OCLC 992460524. URL consultato il 27 dicembre 2018.
- ^ (EN) Pubchem, Nortriptyline, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Farmaco | Banca Dati Farmaci dell'AIFA, su farmaci.agenziafarmaco.gov.it. URL consultato il 28 dicembre 2018.