Sant'Ambrogio
Ambrogio da Milano o Aurelio Ambrogio (Treviri, 339 - Milano, 397), è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica che lo annovera tra i quattro massimi Dottori della Chiesa insieme a san Girolamo, sant'Agostino e san Gregorio I papa.

Assieme a san Carlo Borromeo e San Galdino è patrono della città di Milano, nella quale è presente una basilica a lui dedicata, che fu cattedrale prima della costruzione del Duomo. In dialetto milanese viene chiamato sant'Ambroeus (grafia classica) o sant'Ambrös (entrambi pronunciati "sant'ambrœs").
Vita
Aurelio Ambrogio, membro di due importanti famiglie senatorie romane (la famiglia Aureliana, da parte materna, la famiglia Simmaco, da parte paterna), nacque nel 339 a Treviri (Germania), dove il padre era prefetto del pretorio per la Gallia, ed essendo destinato alla carriera amministrativa, frequentò le migliori scuole di Roma.
Dopo cinque anni di magistratura a Sirmio, nel 370 fu inviato a Milano come governatore dell'Italia settentrionale, nel 374, alla morte del vescovo ariano Aussenzio di Milano, Ambrogio fu acclamato vescovo anche se non aveva ancora ricevuto il battesimo. Nel giro di una settimana fu battezzato e consacrato.
Ambrogio influenzò la politica religiosa di Teodosio I. Nel 380 con l'editto di Tessalonica il cristianesimo fu proclamato religione di stato. Nel 381 il concilio di Aquileia si pronunciò contro l'arianesimo. Nel 390 Ambrogio scomunicò l'imperatore e nel 391 Teodosio, con una seri di decreti, proibì i culti pagani.
Cercava di asservire al potere religioso il potere politico, a volte con espedienti dialettici, a volte con ricatti morali.
- Ad esempio, predicava all'imperatore Graziano che le vittorie non erano dovute all'esercito, ma alla grazia di Dio, da ottenersi con preghiere e peniteze. Ma, davanti ad una grave sconfitta non esitò a proclamare che non era il caso di imputarla alla grazia di Dio, ma alla poca preparazione dell'esercito.
- In un altro caso, ci furono dei cristiani che (con la partecipazione del vescovo locale o su istigazione dello stesso) incendiarono la sinagoga di Callinico (388). Il culto ebraico era del tutto legittimo, e quindi per la legge romana gli incendiari erano tenuti a ricostruire la sinagoga. Ambrogio si rifiutò di celebrare una messa davanti all'imperatore Teodosio fin che questi non solo promise di modificare il decreto ma di annullarlo.
- Provvide anche a impedire che Simmaco (suo amico, e che l'aveva aiutato in altre circostanze) venisse ricevuto dall'imperatore in quanto delegato del Senato di Roma. Un imperatore che rifiuta di ricevere il rappresentante del Senato di Roma a noi pare poca cosa, ma allora suscitò un certo scandalo. Si deve tuttavia considerare che in quel periodo gli scontri tra gli antichi Senatori Romani, ancora pagani, e la nuava classe dirigente cristiana, erano frequenti e di natura per noi difficilmente omprensibile dopo così lunghi anni.
- Benché taluni sospettino che alcuni dei corpi di martiri rinvenuti da Sant'Ambrogio siano falsi, nulla dimostra, nei documenti antichi e dell'epoca, che essi non fossero autentici. Numerose sono inoltre le testimonianze di miracoli relativi al invenimento di tali corpi, mentre nessun'accusa della loro falsità ci è pervenuta.
- Chiese a Graziano di indire un concilio (che si tenne ad Aquileia nel settembre del 381) per condannare due vescovi eretici, secondo i dettami dei vari concili ecumenici ed anche secondo l'opinione del Papa e dei vescovi ortodossi. Graziano avrebbe voluto convocare un concilio più numeroso, ma Ambrogio lo esortò a convocare un numero limitato di vescovi (probabilmente quelli certamente ortodossi) affermando che per appurare la verità bastavano pochi vescovi, e non era il caso di incomodarne troppi, facendo loro affrontare un viaggio faticoso.
Dall'altro lato, Ambrogio era una persona che credeva fermamente nel suo operato.
- La sua porta era sempre aperta, e si prodigava senza tregua per il bene dei cittadini affidati alle sue cure.
- Si batté strenuamente contro l'arianesimo, giungendo a colpi di mano per occupare le chiese di Milano. La corte imperiale di Milano era apertamente schierata con gli ariani.
- Introdusse il canto nella liturgia, e ancor oggi a Milano vi è l'unica scuola che tramanda nei millenni questo antico canto.
- A lui si deve la conversione di Agostino, che era venuto a Milano per insegnare retorica: Ambrogio e Agostino sono due dei quattro dottori della Chiesa cattolica antica.
- Fu fautore della supremazia del vescovo di Roma, contro altri vescovi (es. Palladio) che lo ritenevano un vescovo come un altro: da lì a poco il vescovo di Roma Siricio (come già i patriarchi di Costantinopoli e di Antiochia) assumerà il titolo di Papa.
Accanto a queste vicende storiche vi sono delle famose leggende miracolistiche, come quella secondo cui Ambrogio camminando per Milano trovò un fabbro che non riusciva a piegare il morso di un cavallo: in quel morso Ambrogio riconobbe uno dei chiodi con cui venne crocifisso Cristo. Dopo vari passaggi un "chiodo della crocefissione" è tutt'ora appeso nel Duomo di Milano, a grande altezza, sopra l'altare maggiore.
La Chiesa Ortodossa che segue il calendario giuliano venera la memoria del Santo il giorno 20 dicembre La Chiesa Cattolica il 7 dicembre
Rito ambrosiano
Ambrogio introdusse nella chiesa occidentale molti elementi tratti dalle liturgie orientali, in particolare canti e inni. Si attribuisce ad Ambrogio l'inno Te lucis ante, ma la questione è controversa e negata anche da Luigi Biraghi.
Le riforme litugiche furono continuate nella diocesi di Milano anche dai successori e formarono il Rito ambrosiano sopravvissuto alle unificazioni dei riti di papa Gregorio I e del Concilio di Trento.
Antigiudaismo di Ambrogio
Particolarmente forte fu l'antigiudaismo di Ambrogio: scrive nell'Expositio Evangelii secundum Lucam a proposito del popolo giudaico che esso è:
Le cronache storiche riportano un episodio rivelatore dell'atteggiamento di Ambrogio nei riguardi degli ebrei. Nel 388, a Callinicum (Kallinikon, sul fiume Eufrate, in Asia, l'attuale Raqqa), una piccola folla di cristiani, guidata dal vescovo locale, diede l'assalto alla sinagoga e la bruciò. Il governatore romano condannò l'accaduto, e per mantere l'ordine pubblico diede ordine che la sinagoga venisse ricostruita a spese del vescovo. L'imperatore Teodosio I rese noto di condividere quanto deciso dal suo funzionario.
Ambrogio si contrapose alla decisione dell'imperatore:
Ambrogio scrisse allora una lettera a Teodosio per spiegargli che quell'incendio non era affatto un crimine: perché bruciare le sinagoghe era un "atto glorioso" affinché "non possa esserci luogo in cui Dio è negato". Provocatoriamente, egli si assume la responsabilità dell'accaduto. Citando dalla lettera di Ambrogio a Teodosio (tratto da Epistulae 40,11):
Ambrogio non volle salire sull’altare finché l’imperatore non abolì il decreto imperiale riguardante la ricostruzione della sinagoga sulle spese del vescovo. Secondo la visione del vescovo, nella questione della religione l'unico foro competente da consultare doveva essere la Chiesa cattolica, la quale grazie ad Ambrogio divenne la religione statale e dominante. In questa impresa lo scopo era quello di avvalorare l’indipendenza della Chiesa dallo Stato, affermando anche la superiorità della Chiesa sullo Stato in quanto emanazione di una legge superiore alla quale tutti devono sottostare.
Opere
Esegetiche
- Hexameron: opera in sei libri.
- De Paradiso
- De Cain et Abel
- De Noe
- De Abraham
- De Isaac et Anima
- De Bono Mortis
- De Fuga Saeculi
- De Jacob et Vita Beata
- De Joseph
- De Patriarchis
- De Helia e Jejunio
- De Nabuthae Historia: sulla proprietà, i ricchi ed i poveri
- De Tobia
- De Interpellatione Job et David
- De Apologia Profhetae David
- Ennarrationes in XII Psalmos Davidicos
- Expositio Psalmi CXVIII: commento ai Salmi
- Esposizione del vangelo secondo Luca (composta nel 390).
- Expositio Isaiae Prophetae
Dogmatiche
- De Fide ad Gratianum: cinco livros com o objetivo de esclarecer Graciano sobre a heresia ariana.
- De Spiritu Sancto
- De Incarnationis Dominicae Sacramento
- Explanatio Symboli ad Initiandos
- Expositio Fidei
- De Mysteribus
- De Sacramentis
- De Poenitentia (o De Paenitentia)
- De Sacramento regenerationis vel de Philosophia: conosciuta solo attraverso frammenti.
Morali e Ascetiche
- De Officiis Ministrorum: sui doveri dei sacerdoti e sul vivere cristianamente.
- De Virginibus
- De Viduis
- De Virginitate
- De Instituitione Virginis
- Exhortatio Virginitatis
Altro
- De obitu Theodosii: orazione funebre pronunciata al funerale dell'imperatore Teodosio I.
- Lettere, inni, discorsi funebri o polemici e altro: ci forniscono informazioni sulla situazione politica, ecclesiastica e religiosa coeva.
Curiosità
Due località dell'Alto Milanese sono folcloristicamente legate al Santo:
- A Parabiago, secondo una leggenda devozionale, Ambrogio apparve il 21 febbraio 1339, durante la celebre battaglia: a dorso di un cavallo e sguainando una spada, mise paura alla Compagnia di San Giorgio capitanata da Lodrisio Visconti, permettendo alle truppe milanesi del fratello Luchino e del nipote Azzone di vincere. A ricordare tale leggenda fu edificata a Parabiago la Chiesa di Sant'Ambrogio della Vittoria e a Milano su un portone bronzeo del Duomo, gli è stata dedicata una formella.
- A Legnano è il patrono del Borgo Sant'Ambrogio, talvolta ricordato con il nome di Burgu du maragàsc (in legnanese, Borgo di granoturco), che é uno delle più antiche tra le otto Contrade che ogni anno partecipano al Palio.
Voci correlate
Bibliografia
- Vita di sant'Ambrogio: La prima biografia del patrono di Milano di Paolino di Milano - a cura di Navoni Marco, 1996 Edizioni San Paolo ISBN 978-88-215-3306-8