Piombino
Template:Comune Piombino è un comune di 34.769 abitanti in provincia di Livorno.
Il promontorio
La città si è sviluppata sull'omonimo promontorio ed è separata dall'isola d'Elba dal Canale di Piombino. È situata sulla costa tirrenica Costa degli Etruschi, nella Maremma livornese, l'antica Maremma pisana o volterrana.
Sul promontorio di Piombino è posto il confine morfologico tra Mar Ligure, a nord, e Mar Tirreno, a sud. Tale confine è tradizionalmente indicato molto più a nord: infatti si suole parlare di Mar Tirreno e costa tirrenica per tutta la costa toscana.
La cima del promontorio è occupata da piazza Bovio, dalla quale -quando il cielo è limpido- si può ammirare tutto l'Arcipelago Toscano e anche la Corsica. Sulla piazza è in funzione il Faro, mentre fino agli anni Venti vi aveva sede una fortificazione detta La Rocchetta[1].
La città è il capoluogo della Val di Cornia, della quale ospita la sede del circondario [2].
L'importanza della zona è data dalla presenza di giacimenti di minerali ferrosi (Elba); ciò ha portato ad uno sviluppo precocissimo delle attività metallurgiche che sono proseguite nel corso dei millenni, a partire dai periodi etrusco e romano e a seguire fino ad oggi.
La zona è sede di importanti siti industriali, come le Acciaierie di Piombino, e di industrie della lavorazione dei metalli, come la Magona d'Italia e la Dalmine.
Il porto di Piombino è il principale imbarco per recarsi all'isola d'Elba; ci si può inoltre imbarcare per la Sardegna e altre isole minori dell'arcipelago toscano.
Monumenti
Nel centro storico della città sono presenti numerose testimonianze architettoniche del passato:
- il Torrione (1212) la porta principale di accesso alla città ,l' antica porta a terra, unica testimonianza dell’età comunale detta anche di Sant’Antonio.
- il Rivellino, (1447) fortificazione del Torrione di forma semicircolare costruito per una migliore difesa dalle artiglierie.
- Palazzo Comunale l’antico ‘Palazzo dei Priori’con torre dell’orologio la cui prima edificazione del XVI secolo,l'attuale forma si deve ad un rifacimento in epoca fascista.
- la Chiesa della Misericordia
- la Cappella della Madonna della Neve o della Madonna del Desco.
- Concattedrale di Sant'Antimo (1337)(Duomo di Piombino)e l'annesso chiostro rinascimentale opera di grande rilievo,pregevoli opere di Andrea Guardi, come il bellissimo Fonte battesimale in marmo del 1470 ed alcuni sepolcri degli Appiani i Signori di Piombino che commissionarono la maggior parte delle opere , nella facciata mosaico rappresentante S. Michele Arcangelo .
- la Chiesa di Sant'Antimo sopra i Canali la Tarsinata quel che resta dell'antica chiesa nell'antico porticciolo di marina ,chiesa gotica oramai sconsacrata, la più antica della città voluta dalla consorteria della gente di mare,oggi ristrutturata e adibita a pubblica sala.
- la Cappella della Cittadella o cappella di s.Anna al cui interno è conservata una terracotta attribuita ad Andrea Della Robbia all'esterno nell'antico chiostro della cittadella oggi la piazza antistante il museo etrusco è presente un pozzo a base quadrangolare uno dei pochi esempi in Toscana.
- la Casa delle Bifore (attuale archivio storico della città) o "Palazzo di Martino di Brancaccio" o "Casa Minelli", unica testimonianza in Piombino di architettura civile duecentesca
- Palazzo Appiani, prima residenza della famiglia Appiani
- le Fonti di Marina eseguite nel 1248 in prossimità dell'antico porticciolo di Marina ,l'acqua sgorga attraverso teste marmoree di animali opera giovanile di Nicola Pisano,anticamente dette anche delle ‘serpi in amore’ come ricorda il bassorilievo raffigurante due serpenti
- il Castello di Piombino che trae origine dalla iniziale struttura del "Cassero pisano" del XIII secolo, porta sud della città, successivamente ritoccato da Leonardo da Vinci durante il riordinamento delle difese cittadine, per poi divenire fortezza Medicea a pianta stellare tra il 1552 e il 1557 per volere di Cosimo I de' Medici
Fuori dal centro vanno segnalate la cappella di San Cerbone, a Baratti, e la chiesa di Santa Croce, a Populonia.
Stemma della Città
Le prime testimonianze risalgono al XI secolo quando la città iniziò ad avere il proprio assetto urbano,la testimonianza pittorica più antica che si conosce risale al XV secolo e riporta i colori argento-bianco e rosso,i colori della famiglia Appiani,il verde e l'oro che oggi troviamo compaiono solo nell'Ottocento. Nello scudo, vengono raffigurati un fortilizio, con tre torri e una chiesa simbolo della città, ai lati appaiono due ramoscelli, uno di alloro e l'altro di quercia, uniti alla base.Sopra lo scudo,troviamo la corona simbolo del rango di Principato, che indica araldicamente il titolo di città, conferitole con Regio Decreto nel 1927. Lo scoglio in basso e il mare simboleggiano l'identità di città marinara.
Storia di Piombino
Antichità
I primi insediamenti su questo territorio sono molto antichi. Ai tempi degli Etruschi l'insediamento principale era Populonia, sul versante nord del monte Massoncello sul promontorio di Piombino; la traccia più importante che ora rimane del periodo etrusco è la necropoli di Populonia.Successivamente la zona è stata romanizzata e per secoli è stata come il resto della toscana sotto il controllo di Roma.
Le prime testimonianze storiche di quello che diventerà Piombino si riferiscono al porto Falesia, oggi Portovecchio. Infatti nel IV d.C. il poeta Rutilio Namaziano, durante la navigazione sotto costa per ritornare nella sua Gallia da Roma, scrive il poema De reditu suo descrivendo il porto Falesia.
Alto Medioevo
Sembra ormai accettato che il nome "Piombino" derivi da "Populino", cioè "piccola Populonia", dato dai fuggiaschi, alcune decine di persone, provenienti da Populonia assaltata nel IX secolo dagli Orobiti corsari greci che insieme ai "Saraceni" devastarono e saccheggiarono le coste dell'Italia in quel periodo.
Piombino è attestata nel 1114 nella forma Plumbinum e questo ha dato origine alla leggenda secondo la quale il nome deriva dal peso in piombo (in latino plumbum) da pagarsi come dazio portuale, leggenda che però non sembra avere fondamento.
Sulla base della toponomastica locale è stato suggerito che i profughi di Populonia abbiano trovato nella zona tarde sopravvivenze germaniche e precisamente Goti.
Ciò spiegherebbe, ad esempio, il toponimo gotico Tolla.[3], una collina nei pressi del porto di Piombino.
L'egemonia della Repubblica di Pisa
Nel 1022 la fondazione del Monastero di San Giustiniano a Falesia per mezzo di una donazione dei Conti Della Gherardesca che viene dotato di cospicue rendite fondiare,l'edificazione del monastero permette e favorisce l'attività di pescatori, naviganti e lavoratori.
Uberto l'abate del Monastero di San Giustiniano cede parte dei beni del monastero all'Opera primaziale pisana retta da Ildebrando degli Orlandi da questo momento la città diviene soggetta alla Repubblica di Pisa e ne diventa di fatto il secondo porto.
(Il porto di Falesia a Piombino prese successivamente il nome di Portovecchio nel 1466, quando fu costruito il Porticciolo della Marina).
Alla metà del secolo XII il dominio dell'abbazia si trasforma in libero comune con propie istituzioni regolamentazioni e leggi.
Le rivalità tra la Repubblica di Pisa e quella di Genova portarono tra l'XI ed il XII secolo a conflitti che videro Piombino presa e saccheggiata dai Genovesi.
In questo periodo la città è sotto l'amministrazione di un governatore civile e militare della Repubblica di Pisa, che porta il titolo di Capitano. Ed è infatti durante il governo uno di questi Capitani, Ugolino Arsopachi, che si costruirono nel 1248 i Canali di marina.
Nel 1376 Papa Gregorio XI visita Piombino, nel suo viaggio da Avignone a Roma.
Al 1377 risale la fondazione della chiesa di S. Agostino poi S. Lorenzo, oggi S. Antimo Duomo di Piombino.
Dalla Signoria al Principato di Piombino
Il castello rimase sotto controllo pisano fino a quando Gherardo Appiani, cedendo Pisa che la famiglia possedeva dal 1392 ai Visconti di Milano per 200.000 fiorini, riserva per sé e i suoi successori Piombino. Così il 19 febbraio (1399) nacque la Signoria di Piombino. Gherardo d'Appiano divenne signore di Populonia, Scarlino, Suvereto,Buriano, Badia al fango e delle isole di Pianosa, Montecristo, e isola d'Elba, da questo momento Piombino diviene a tutti gli effetti una città-stato indipendente una Signoria. Gherardo fece edificare la sua residenza a Piombino nella Piazzerella (attuale Piazza Bovio) alla morte lasciò lo Stato al figlio Iacopo II sotto la tutela della madre, donna Paola Colonna insieme governarono e misero il principato sotto la protezione di Firenze prima, di Siena poi, e infine nuovamente di Firenze.
Nel 1445 Rinaldo Orsini, marito di Caterina Appiani figlia di Gherardo e Paola Colonna, è signore di Piombino. Nel 1447 fa erigere il Rivellino a maggior difesa della porta a terra (Torrione), governa la signoria fino al 1450 quando muore di peste. Nel periodo della sua signoria esattamente nel 1448 Piombino viene posta sotto assedio da Alfonso V d'Aragona, re di Aragona e di Napoli, durante la sua marcia di avvicinamento a Milano per impadronirsi del ducato dopo la morte di Filippo Maria Visconti, Piombino resiste all'assedio anche con aiuti senesi e fiorentini, dopo quattro mesi di inutili tentativi il re napoletano abbandona l’impresa, ritirandosi nei propri territori.
Dopo la morte dell'Orsini Emanuele d'Appiano zio di Iacopo II, riuscì a farsi nominare Signore di Piombino come Iacopo III.
Per conto di Iacopo III d'Appiano, nuovo signore di Piombino tra il 1465 e il 1470 Andrea Guardi architetto e scultore fiorentino, esegue lavori che mutano l'assetto della città: La Cittadella, con al suo interno il Palazzo Residenziale Villanova in sostituzione del vecchio Palazzo Appiani, la cappella, la cisterna (pozzo a pianta quadrangolare in marmo), inoltre eseguirà anche il chiostro e fonte battesimale in S. Antimo.
A Iacopo III successe il figlio Iacopo IV ed è proprio durante il suo governo esattamente tra il 1501-1503 che Cesare Borgia detto il Valentino occupa Piombino e ne diviene Signore. Alla sua corte compaiono personalità di spicco come Niccolò Machiavelli, e Leonardo da Vinci e nel 1502 Papa Alessandro VI Borgia padre di Cesare visita per giorni la città.
Con la morte di Papa Alessandro VI, Cesare Borgia perse il potere su Piombino e la signoria ritornò sotto un Appiani, Iacopo IV d'Appiano, consigliato da Firenze ospitò Machiavelli come consulente strategico, il quale richiamò Leonardo per studiare al meglio le difese cittadine, il da Vinci fece molti studi sulla città e disegnò moltissimo, progetti mai realizzati contenuti in manoscritti conservati alla Biblioteca Nazionale di Madrid.
A Iacopo IV d'Appiano succedettero Iacopo V, e Iacopo VI sotto la tutela della madre Elena Salviati, alla morte della madre nel 1548 lasciò Piombino che era stata venduta da Carlo V a Cosimo de Medici.
Tra il 1548 e il 1557 Cosimo I de' Medici Granduca di Toscana si impossessa dello Stato di Piombino.
Durante la guerra di spagnoli e medici contro senesi e franco-turchi, la vittoria dei primi comportò però anche la rinuncia dei Medici a Piombino, in cambio di Siena e Cosmopoli l'attuale Portoferraio.
È infatti durante questo periodo 1553 e nel 1555 che la flotta franco-ottomana guidata dall'ammiraglio Dragut assedia Piombino, ma viene respinta.
Il figlio di Iacopo VI, Alessandro, prende il potere del Principato, ma la sua condotta non convinse i piombinesi, infatti le principali famiglie congiurarono contro di lui, lo uccisero in un agguato in via Malpertugio nel 1590, ed affidarono Piombino allo spagnolo Don Felix d'Aragona, comandante del presidio.
Nel 1594 viene dichiarato il Principato di Piombino dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo e principe è Iacopo VII con l'aiuto degli spagnoli.
Dopo la morte di Iacopo VII si apre per lo Stato di Piombino un periodo trentennale estremamente agitato e confuso, l'influenza degli spagnoli si farà più marcata, occuperanno militarmente Piombino e l'isola Elba costruendo nell'isola il forte San Giacomo a protezione del golfo di Longone. La lotta per il possesso di Piombino proseguì con alterne vicende tra fiorentini, Appiani e napoletani, finché gli spagnoli la cedettero a Niccolò Ludovisi principe di Venosa e, dopo la sua morte, alle sue figlie.
Il principato nel 1634 viene ufficialmente concesso dall’imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando II d'Asburgo e da Filippo IV di Spagna a Niccolò Ludovisi Ludovisi.
Tra il 1646 e il 1650 i Francesi occupano Piombino che nel 1650 è di nuovo sotto la protezione spagnola.
Nel 1708 il principato passa ai Boncompagni .
Nel 1799 le truppe Francesi penetrano in Italia e nel 1805 Napoleone, assegna il Principato insieme a Lucca alla sorella Elisa Bonaparte Baciocchi nasce cosi il Principato di Lucca e Piombino. Sotto Elisa Baciocchi, fu creato il codice rurale del Principato di Piombino del 1808 un lavoro molto bello che ottenne plauso di illustri giureconsulti italiani ed esteri.
Dinastie della Signoria e Principato di Piombino
Gherardo Signore di Piombino 1399-1404 Iacopo II Signore di Piombino 1404-1441 Donna Paola Appiani Colonna Signore di Piombino 1441-1445 Rinaldo Orsini Signore di Piombino 1445-1450 Caterina (moglie di Rinaldo Orsini) Signore di Piombino 1445-1451 Emanuele Signore di Piombino 1451-1457 Iacopo III Signore di Piombino 1457-1474 Iacopo IV Signore di Piombino 1474-1511 Iacopo V Signore di Piombino 1511-1545 Iacopo VI Signore di Piombino 1545-1585 Alessandro Signore di Piombino 1585-1589 Iacopo VII Primo Principe di Piombino 1589-1603
Il Principato è rilevato e posseduto dall'imperatore Rodolfo II Signore di Piombino 1603-1611 Isabella Principessa di Piombino 1611-1628 Re Filippo IV di Spagna 1628-1634 prende l'investitura del Principato togliendolo definitivamente agli Appiani
- Ludovisi
Niccolò Principe di Piombino 1634-1664 Giovan Battista Principe di Piombino 1664-1699 Niccolò Principe di Piombino 1699-1700 (per la minore età lo Stato è retto dalla madre Anna Maria Arduino) Olimpia Principessa di Piombino 1700-1700 Ippolita Principessa di Piombino 1701-1733 (coreggente dello Stato dal 1701 è suo marito Gregorio Boncompagni)
- Boncompagni-Ludovisi
Maria Eleonora Principessa di Piombino 1734-1745 Gaetano Domenico Principe di Piombino 1745-1777 Antonio Maria Principe di Piombino 1778-1805 (i francesi gli tolgono lo Stato nel 1799 e 1801)
- Baciocchi-Bonaparte
Elisa Principessa di Lucca e Piombino 1805-1808
Felice Principe di Lucca e Piombino 1808-1814
Dal Congresso di Vienna alla Seconda Guerra Mondiale
Dopo la definitiva disfatta di Napoleone a Waterloo nel 1815, i destini di Piombino passarono nelle mani dei diplomatici europei al Congresso di Vienna. Nonostante le richieste di Luigi Boncompagni-Ludovisi di riavere la sovranità sullo stato di Piombino, si decretò l'annessione del territorio dell'ex-principato al Granducato di Toscana degli Asburgo-Lorena retto da Ferdinando III, arciduca d’Austria, granduca di Toscana. Dopo la fine del Principato e l'annessione al Granducato, il territorio di Piombino fu inserito nel compartimento granducale di Pisa (i compartimenti granducali corrispondevano nel Granducato di Toscana all'incirca alle odierne provincie)per poi passare nel 1834 al compartimento granducale di Grosseto. Nel periodo tra il 1831 -1832 iniziò la bonifica del padule di Piombino - lago di Piombino , voluta da Leopoldo II di Lorena granduca di Toscana. Nel 1860 il Granducato di Toscana, e quindi anche il territorio dell'antico stato di Piombino, si unirono al regno d'Italia.Nel 1860 la nuova provincia di Grosseto cedette Piombino e i comuni della Val di Cornia alla neo-provincia di Pisa. La rivoluzione industriale italiana mosse i suoi primi passi proprio a Piombino infatti tra il 1860 -1870 primi insediamenti industriali, e nel 1893 Fondazione della fabbrica “Magona d’Italia”.Con l'avvento del Fascismo nel 1921 tutte le funzioni in precedenza svolte dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale vengono trasferite ad un podestà,nell'ottica fascista di un riordinamento amministrativo nel 1925, per interessamento personale del gerarca Costanzo Ciano, nativo di Livorno, che desiderava ampliare la provincia livornese, Piombino e molte altre località limitrofe vennero inserite nella Provincia di Livorno.
Seconda Guerra Mondiale
Secondo dopoguerra
L'8 ottobre 2000 la Città di Piombino è stata insignita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della Medaglia d'Oro al Valor Militare per la battaglia del 10 settembre 1943, ritenuta dagli storici una delle prime pagine della Resistenza italiana; per questo motivo Piombino fa parte delle Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione.
In Toscana, solo la città di Firenze e le province di Massa Carrara e Arezzo condividono questa decorazione. In precedenza, Piombino era stata insignita della Medaglia d'Argento nel 1979.
Territorio
Nel territorio comunale di Piombino si trovano diverse frazioni, Vignale Riotorto, Populonia, Populonia Stazione, Fiorentina.
Festività e folklore
- Carnevale Piombinese
Il Carnevale a Piombino è ormai ridotto ai minimi termini con la sola sfilata del carro del mascherone di carta pesta Cicciolo che viene accompagnato al rogo da una folla di festanti e maschere in piazza Bovio nell'ultimo giorno di Carnevale.
- Festa della Patrona
Sant' Anastasia , festeggiata l'8 maggio, è la patrona di Piombino.
- Corteo storico
solitamente durante il mese mese di luglio si svolgono rievocazioni in costume d’epoca di avvenimenti storici della città.
- Sagra del pesce
ultima domenica di luglio,ormai tradizionale festa del pesce con grande padellone per la frittura del pescato locale.
a Riotorto
- Sagra del Carciofo
manifestazione per la valorizazione del Carciofo Violetto della Val di Cornia varietà del Violetto di Toscana
Musei
Museo del Castello e della Città
Ha sede nella Fortezza, impianto fortificato che si articola intorno ad una torre del XIII secolo che costituiva una delle porte delle antiche mure cittadine. La torre è stata recentemente restaurata e fatta oggetto di indagini archeologiche. Gli scavi hanno riportato alla luce oggetti del XII secolo. Il museo ricostruisce la storia dell'edificio nel contesto delle vicende cittadine.
Museo archeologico del territorio di Populonia
Il museo, situato nel Palazzo Nuovo (antiche stalle e alloggi della corte degli Appiani), all'interno della cittadella è collegato al Parco archeologico di Baratti e Populonia e ha come scopo di illustrare la storia del territorio e dell'utilizzo delle sue risorse, tra cui in particolare quelle minerarie. I materiali sono databili dall'epoca preistorica a quella etrusca (corredi tombali dalle necropoli di Populonia) e romana.
Vi sono esposti modelli di impianti produttivi (forni protostorici ed etruschi), di una tomba e del carico di una nave. Tra gli oggetti di maggior pregio si citano l'incisione su pietra di un bisonte di epoca preistorica e la nota anfora di Baratti, in argento, datata presumibilmente intorno alla fine del IV secolo a.C. venne rinvenuta accidentalmente tra le reti di un peschereccio nel 1968 nelle acque del golfo di baratti. L'anfora presenta 134 applicazioni ovali con figure, legate al culto della Dea Cibele.
Presso il museo è attivo un centro di archeologia sperimentale, riguardante la lavorazione della ceramica e della pietra
Museo di arte sacra Andrea Guardi
Museo che riguarda la Piombino sacra è attiguo alla Chiesa di Sant'Antimo offre ai visitatori interessanti testimonianze del mondo religioso nei secoli, sono qui conservati dipinti (pale provenienti da Populonia), antichi ostensori, manufatti lignei e marmorei, calici e reliquiari.
Giornali
- A Piombino è presente la redazione locale de Il Tirreno [2], quotidiano molto diffuso in buona parte della Toscana con molte redazioni locali ed in precedenza conosciuto come Il Telegrafo.
- L'Etrusco (http://www.letrusco.it) il mensile di politica, cultura e satira della Val di Cornia.
Sport
- La squadra di calcio di Piombino ha vissuto il proprio periodo di gloria negli anni '50, arrivando a militare in serie B. Il 18 novembre 1951 la partita Piombino-Roma venne vinta dai locali per 3-1: fu l'apice della popolarità per il Piombino che, però, nei decenni successivi visse un inarrestabile declino, fino a sprofondare in Seconda Categoria.
- Lo sport della ovale è da sempre presente a Piombino. Attualmente la squadra locale milita in serie C.
Parchi
- Parco costiero della Sterpaia Parchi della Val di Cornia [3]
- Parco Archeologico di Baratti Populonia Parchi della Val di Cornia [4]
- Parco di Montioni (parco intercomunale interprovinciale)Parchi della Val di Cornia [5]
- Parco comunale di Punta Falcone (un bellissimo lembo di terra ricco di vegetazione affacciato sul mare dove vivono colonie di gabbiani e di cormorani,di notevole rilevanza storica, paesaggistico naturalistica, balneare)
- Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone
La Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone copre un'area di circa 92 ettari. È stata istituita dalla Provincia nel 1998 e si trova nella fascia costiera est di Piombino, in prossimità di Torre del Sale.
Il paesaggio della riserva, caratterizzato da stagni e prati umidi, è quello che fino ad un secolo fa dominava la pianura del fiume Cornia.
Nell'area è presente dal 1991un'Oasi del WWF Italia. È inoltre stata proposta per l'inserimento tra le Zone Umide di Importanza Internazionale (Convenzione di Ramsar).
Porti e approdi
Piombino dispone di una vasta gamma di porti e approdi:
- Il Porto Industriale Commerciale Passeggeri di Piombino
- Porto di Marina di Salivoli
- Il porticciolo di Marina (centro storico)
- Porto di Baratti
- Il Porto turistico delle Terre Rosse
- Porto turistico di Carbonifera
Curiosità e aspetti culturali
- La città di Piombino fa parte del circuito città del Vino [6], disponendo nel suo territorio comunale di molte aziende vinicole che negli ultimi anni hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra i vini della Toscana si producono vini i.g.t e la d.o.c Val di Cornia.
- Nel centro storico di Piombino è possibile vedere ancora un tratto della cinta muraria progettata da Leonardo da Vinci.
- Nativi di Piombino sono il medico ed eretico rinascimentale Marcello Squarcialupi,l'ex portiere di calcio oggi allenatore di portieri Lido Vieri (*1939), l'ex-calciatore e allenatore di calcio e oggi opinionista televisivo Aldo Agroppi (*1944) e l'allenatore di calcio Nedo Sonetti, il politico Fabio Mussi (*1948), il cantante Riccardo Fogli nato a Pontedera, ma cresciuto a Piombino,ha mosso i primi passi come artista in città nel gruppo degli Slenders.
- Piombino ha ospitato le edizioni 2002 e 2004 del DICE Workshop, conferenza internazionale di Fisica. Anche l'edizione 2006 della conferenza DICE ha avuto sede nel Castello di Piombino (DICE 2006 Quantum Mechanics between Decoherence and Determinism: new aspects from particle physics to cosmology, September 11-15, 2006).
- In localita' Punta Falcone è in funzione dal 1976 l'Osservatorio astronomico gestito dalla Associazione Astrofili di Piombino. Costruito nel 1976 sui ruderi della batteria navale "Sommi Picenardi", fu allestito nei locali che ospitavano il "telemetro". Attualmente è costituito da un locale al cui interno si trova un telescopio Newtoniano da 40 cm, una sala in cui si trovano numerosi telescopi di ultima generazione ed una sala sotterranea ricavata dai locali di servizio dell'antica batteria. Estremamente attivo nell'ambito della divulgazione, l'osservatorio è da anni un punto di rifertimento turistico-culturale per l'intera Toscana.
- Il clima particolare della Piombino del periodo di crisi dell'acciaio agli inizi degli anni 90 si ritrova nel film La bella vita di Paolo Virzì. Lo stesso regista, originario di Livorno, è solito indossare una tuta blu da operaio o da metalmeccanico anche durante premiazioni ed eventi ufficiali.
- Il vecchio Porticciolo della Marina di Piombino è stato utilizzato come set per alcune scene del film "N" sull'esilio di Napoleone all'isola d'Elba, di Paolo Virzì.
Amministrazione
- Sindaco: Gianni Anselmi, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0565 63.111
- Sito Internet: www.comune.piombino.li.it Rete Civica del Comune di Piombino
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità irrilevante), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona C, 1245 GR/G
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Città gemellate
La città di Piombino è gemellata con la città di Flemalle, Belgio
Onorificenze
L'8 ottobre 2000, la città è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:[7]
Note
- ^ Come documentato in vecchie cartoline d'epoca
- ^ [1]
- ^ Alla forma gotica si contrappone il differente consonantismo del longobardo Zoll (massa compatta di terra o di ghiaccio), passato poi all'italiano come Zolla.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
- Licurgo Cappelletti, Storia della città e stato di Piombino. Livorno, Giusti, 1897 [poi in ristampa anastatica, Bologna, Arnaldo Forni editore, 2003]
- Ivano Tognarini - Mario Bucci, Piombino. Città e stato dell'Italia moderna nella storia e nell'arte. Piombino, Acciaierie di Piombino, 1978
- Giulio Giannelli, Trattato di Storia Romana - L'Italia antica e la repubblica romana. Pàtron Editore, Bologna, 1983
- Patrizia Meli - Sergio Tognetti, Il principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento, il Magnifico Signore di Piombino Jacopo III Appiani e le aziende Maschiani di Pisa. Firenze, Olschki, 2006
- Giulio Cesare Lensi Orlandi Cardini, Erano le Maremme. Vallecchi editore, Firenze, 1984