Utente:Luca M/Sandbox Wikioscar


Hall of Fame
In occasione dell'85º anniversario della fondazione del club, il 7 ottobre 2012 è stata istituita la Hall of Fame ufficiale della Roma. Questa comprende ventotto atleti, i quali sono stati suddivisi in più classi in base all'anno di elezione. Nel 2012, a partire da 85 elementi proposti dalla Lupa, una commissione apposita ha designato 55 calciatori finalisti, i quali sono stati ridotti infine a undici (un portiere, quattro difensori, quattro centrocampisti e due attaccanti).[1] Dal 2013 al 2016 sono stati introdotti quattro giocatori per anno, nel 2017 è stato eletto solo Francesco Totti, nel 2018 altri tre giocatori.[2]
Capitani
In totale sono 23 i capitani che hanno guidato la Roma.[3] Il primo è stato Attilio Ferraris IV, con la fascia dal 1927-1928 al 1933-1934,[4] mentre Francesco Totti ha guidato la squadra per più stagioni (19 tra il 1998-1999 e il 2016-2017), diventando anche il capitano più vincente della storia giallorossa con uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane.[5][6] Il calciatore romano è stato anche il leader dei Lupi nel terzo scudetto,[7] Guido Masetti nel primo[8] e Agostino Di Bartolomei nel secondo.[9] Infine Giacomo Losi ha guidato la squadra durante la conquista della Coppa delle Fiere 1960-1961[10] e Sergio Santarini nella Coppa Anglo-Italiana 1972, unici trofei internazionali nel palmarès della Magica.[11]
Contributo alle Nazionali
Tra i primi calciatori della Roma ad aver giocato con l'Italia meritano menzione Fulvio Bernardini,[12] Attilio Ferraris IV[13] ed Enrique Guaita.[14] Il primo si è rivelato un atleta eclettico: alla Lazio ha ricoperto il ruolo di estremo difensore, nell'Inter è stato centravanti e nella Lupa e in Nazionale ha giocato come centromediano.[12] Il secondo, inizialmente preferito a Bernardini per la sua tempra e la sua capacità di servire le ali con lunghi e improvvisi traversoni, ha vinto, insieme a Guaita, rapida ala, e al portiere Guido Masetti, il campionato del mondo 1934 sotto la guida di Vittorio Pozzo.[13][14] Quattro anni più tardi, Masetti si è fregiato anche del campionato del mondo 1938.[14]
Tra i giocatori della Magica in Azzurro degli anni 1960 si ricordano Giacomo Losi (in totale undici presenze in Nazionale maggiore)[15] e l'oriundo Antonio Angelillo.[16] Negli anni 1970 e 1980 hanno indossato lo scudetto tricolore Francesco Rocca, detto "Kawasaki", terzino e punto fermo dell'Italia fino all'infortunio al ginocchio,[17] l'ala Bruno Conti, campione del mondo a Spagna 1982 e protagonista della spedizione di Messico 1986 insieme a Franco Tancredi, Sebastiano Nela e Carlo Ancelotti,[18] e infine il centravanti Roberto Pruzzo.[19]
Negli anni 1990 Giuseppe Giannini ha raggiunto la semifinale nel campionato del mondo 1990[20] e Luigi Di Biagio i quarti del campionato del mondo 1998; suo è stato il rigore finito sulla traversa contro la Francia che ha portato la Nazionale a uscire anzitempo dalla competizione.[21] La Selezione tricolore finalista al campionato d'Europa 2000 ha avuto tra le sue file molti giocatori della Roma: Francesco Totti, Vincenzo Montella, Francesco Antonioli e Marco Delvecchio. Quest'ultimo ha segnato nella finale contro i Galletti il gol del momentaneo vantaggio Azzurro.[22]
Nel campionato del mondo 2002 l'allora centrocampista centrale capitolino Damiano Tommasi si è affermato titolare, e nella sfida con la Corea del Sud, che è costata l'eliminazione all'Italia, ha fatto un golden goal erroneamente giudicato in fuorigioco.[23] Daniele De Rossi e Simone Perrotta, oltre al già citato Francesco Totti, sono tra i protagonisti del campionato del mondo 2006 vinto dalla Nazionale tricolore.[24] È infine da ricordare il difensore Christian Panucci, che vanta 57 presenze nella compagine azzurra.[25]
Tra i primi calciatori stranieri giallorossi a essersi messi in luce nella propria Selezione figurano Pedro Manfredini, punta dell'Argentina,[26] e l'uruguaiano (poi naturalizzato italiano) Alcides Ghiggia.[27] Negli anni 1980 il calciatore estero della Magica di maggior spicco è stato Paulo Roberto Falcão, punto di riferimento sia del centrocampo romanista che di quello del Brasile, di cui è diventato in seguito allenatore.[28] Nel decennio successivo sono da segnalare Rudi Völler e Thomas Berthold, conquistatori con la Germania Ovest del campionato del mondo 1990,[14] e il brasiliano Aldair, trionfante nella Copa América 1989 e in quella del 1997, nel campionato del mondo 1994 e nella FIFA Confederations Cup 1997; Aldair è stato inoltre finalista della Copa América 1995 e del campionato del mondo 1998, e ha vinto la medaglia di bronzo nel torneo olimpico di Atlanta 1996.[29][30]
Nei primi anni 2000 troviamo soprattutto i giocatori del terzo scudetto romanista ad affermarsi nelle rispettive Nazionali. Tra questi da evidenziare il difensore francese Vincent Candela, uno dei pochi calciatori a vincere un Mondiale e un Europeo consecutivamente (1998 e 2000),[31][32] e il brasiliano Cafu, che nel periodo capitolino ha conquistato con la Selecão il Mondiale 2002, la Copa América 1999 e la Confederations Cup del 1997.[33][34] Nel campionato d'Europa 2004 Traïanos Dellas è stato uno dei leader della Grecia: decisivo per il cammino nella manifestazione della compagine greca fu il suo silver goal (primo e unico della storia della competizione) al termine del primo tempo supplementare della semifinale contro la Repubblica Ceca.[35] A fine Europeo, inoltre, Dellas è stato incluso nella All-Star Squad.[36] Da ricordare anche Gervinho, aggiudicatosi con la Costa d'Avorio la Coppa d'Africa 2015 e inserito tra i migliori giocatori del torneo,[37] e Antonio Rüdiger trionfante nella FIFA Confederations Cup 2017 con la Germania.[38]
- ^ Costituzione "Hall of Fame" della Associazione Sportiva Roma, su asroma.com, 20 giugno 2012. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Hall of Fame, su asroma.com. URL consultato il 16 febbraio 2019.
- ^ Bartolozzi, pp. 11-136.
- ^ Bartolozzi, p. 14.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatorestatistiche
- ^ Bartolozzi, p. 111.
- ^ Bartolozzi, p. 106.
- ^ Bartolozzi, p. 15.
- ^ Bartolozzi, p. 38.
- ^ Bartolozzi, p. 22.
- ^ Bartolozzi, p. 30.
- ^ a b Tosatti, Cascioli, p. 18.
- ^ a b Tosatti, Cascioli, p. 22.
- ^ a b c d Biografie finalisti candidati classe 2012, su asroma.it. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
- ^ Nazionale in cifre, su figc.it. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Tosatti, Cascioli, p. 26.
- ^ Tosatti, Cascioli, p. 32.
- ^ Tosatti, Cascioli, p. 34.
- ^ Tosatti, Cascioli, p. 35.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatoregiannini
- ^ Gigi Di Biagio, in Corriere della Sera. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Francia-Italia 2-1, su it.uefa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Paolo Brusorio, Tommasi:"Ma non fu Moreno a buttarci fuori", in il Giornale, 22 giugno 2006. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Bartolozzi, p. 108.
- ^ Panucci Christian, su figc.it. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2018).
- ^ Pietro Cabras, Ecco Piedone Manfredini: vi diciamo come vive, in Corriere dello Sport. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Pietro Cabras, Ve lo ricordate Ghiggia? Noi vi diciamo come vive, in Corriere dello Sport, 5 marzo 2009. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Mauricio Cannone, Falcao: "Roma divina. Garcia mi piace, abbiamo grandi possibilità", in La Gazzetta dello Sport, 5 ottobre 2013. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreizzi3
- ^ (EN) Aldair, su fifa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ (EN) France-Italy 2-1, su uefa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ (EN) Vincent Candela, su fifa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatorecor8
- ^ (EN) Cafu (Marcos Evangelista de Moraes), su fifa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ (EN) Dellas delight stuns Czechs, su euro2004.com:80. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2004).
- ^ (EN) UEFA Euro 2004, su euro2004.com. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2004).
- ^ (EN) Orange AFCON 2015 Awards and Best XI, su cafonline.com, 12 febbraio 2015. URL consultato il 29 marzo 2018.
- ^ (EN) Chile-Germany 0-1, su fifa.com. URL consultato il 29 marzo 2018.