Codice (semiotica)
In semiotica, il codice è un sistema di segni teso a trasmettere informazione tra un mittente e un ricevente, per il tramite di un messaggio. La formazione del messaggio da parte del mittente si chiama "codifica". L'interpretazione del messaggio è detta "decodifica".[1] I segni di un codice possono essere noti o no, prevedibili o no. Nei codici è possibile distinguere due piani: il piano dei significanti, detto anche da Hjelmslev, "piano dell'espressione", e il piano dei significati, detto "piano del contenuto". La codifica consiste nell'individuare un contenuto a partire da una espressione.
Il concetto di codice definisce quindi le caratteristiche che i segni devono necessariamente avere per essere compresi.
Classificazione dei codici
Essendo i codici in rapporto tanto al piano dei contenuti quanto al piano delle espressioni, i segni dei codici sono detti "biplanari". I codici possono inoltre essere classificati in base all'espressione o in base al contenuto. Esistono infine dei rapporti tra i due piani.
Decodifica
La decodifica del messaggio può essere soggetta a tre tipi di approccio:
- Nel "radical reading" la audience rigetta i significati, i punti di vista, le opinioni "innestate" (embedded) nel testo da parte degli autori, di fatto, contestandone l'autorevolezza o i contenuti.
- Nel "dominant reading", la audience accetta acriticamente i significati, i valori, i punti di vista inglobati nel messaggio.
- Nel "subordinate reading" la audience accetta anche se con qualche lieve obiezione taciuta o perplessità non espresse, i significati, i valori, i punti di vista inglobati nel messaggio da parte degli autori, di fatto, non contestandolo. [2]
Note
Bibliografia
- Raffaele Simone, Fondamenti di linguistica, ed. Laterza, Roma-Bari, 2008, ISBN 978-88-420-3499-5.
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