Codice (semiotica)
In semiotica, il codice è un sistema di segni teso a trasmettere informazione tra un mittente e un ricevente, per il tramite di un messaggio. La formazione del messaggio da parte del mittente si chiama "codifica". L'interpretazione del messaggio è detta "decodifica".[1] I segni di un codice possono essere noti o no, prevedibili o no. Nei codici è possibile distinguere due piani: il piano dei significanti, detto anche da Hjelmslev, "piano dell'espressione", e il piano dei significati, detto "piano del contenuto". La codifica consiste nell'individuare un contenuto a partire da una espressione.
Il concetto di codice definisce quindi le caratteristiche che i segni devono necessariamente avere per essere compresi.
Classificazione dei codici
Essendo i codici in rapporto tanto al piano dei contenuti quanto al piano delle espressioni, i segni dei codici sono detti "biplanari". I codici possono inoltre essere classificati in base all'espressione o in base al contenuto. Esistono infine dei rapporti tra i due piani.
Caratteristiche dei codici secondo l'espressione
Due caratteristiche fondamentali dei codici sono a) la possibilità di essere articolati, b) la possibilità che i suoi elementi vengano combinati. Si faccia l'esempio di un codice estremamente semplice, quello della spia che in una automobile indica che la benzina sta finendo. Se la spia è spenta, la benzina è in quantità sufficiente. Se la spia è accesa, la benzina è insufficiente. I due segni sono gli elementi del codice. Nessuno dei due elementi può essere scomposto in parti: ciò significa che la spia non può accendersi a metà per indicare che la riserva è a metà, né può essere più o meno accesa per indicare che c'è più o meno benzina; essa si accende per intero o è spenta per intero e il codice risulta quindi non articolato. Infine, i due elementi non possono ricorrere insieme e allo stesso tempo: essi, quindi, non possono essere usati in combinazione.[2]
Anche la danza delle api, con cui un'ape bottinatrice che ha individuato una fonte di cibo comunica all'alveare direzione e distanza del giacimento, è un codice certamente molto più complesso di quello della spia della benzina, eppure condivide con questo l'impossibilità di essere articolato o di combinare elementi. Infatti, non è ad esempio possibile dire se la porzione curvilinea della danza abbia un significato (sia cioè pertinente) o meno: se avesse un significato proprio, sarebbe un elemento indipendente dalla danza dell'addome che l'ape bottinatrice effettua sull'asse e il codice risulterebbe articolato in più elementi. D'altro canto, non è possibile per l'ape produrre messaggi che risultino dalla combinazione di più danze.[2]
Decodifica
La decodifica del messaggio può essere soggetta a tre tipi di approccio:
- Nel radical reading la audience rigetta i significati, i punti di vista, le opinioni "innestate" (embedded) nel testo da parte degli autori, di fatto, contestandone l'autorevolezza o i contenuti.
- Nel dominant reading, la audience accetta acriticamente i significati, i valori, i punti di vista inglobati nel messaggio.
- Nel subordinate reading, la audience accetta anche se con qualche lieve obiezione taciuta o perplessità non espresse, i significati, i valori, i punti di vista inglobati nel messaggio da parte degli autori, di fatto, non contestandolo.[3]
Note
Bibliografia
- Raffaele Simone, Fondamenti di linguistica, ed. Laterza, Roma-Bari, 2008, ISBN 978-88-420-3499-5.
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