Utente:Magneaz/Sandbox2

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Palazzo della S.K.F Italia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMilano
IndirizzoVia Turati 4
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1948-1950
Usonegozi e uffici
Realizzazione
ArchitettoEugenio ed Ermenegildo Soncini

Il Palazzo della SKF è un palazzo per uffici, situato a Milano in Via Turati. Fu progettato da Eugenio e Ermenegildo Soncini, che lo realizzarono tra il 1948 e il 1950[1].

Storia e caratteristiche

Il processo di ricostruzione di Milano negli anni successivi al 1945 fu caratterizzato da un pensare nuovo e grande, aperto al mondo della tecnica e della produttività. La rivista il Politecnico, che si pubblicava allora a Milano, ne è l'esempio più noto. In questa clima la SKF affida al un neonato Studio Eugenio ed Ermenegildo Soncini la realizzazione della propria sede milanese; ma il suo fondatore, Eugenio, non è un novellino: dieci anni prima ha firmato con Gio Ponti il primo Palazzo Montecatini. E questa esperienza frutta.

Il risultato è una vera e propria machine à travailler, per la moderna dotazione impiantistica e l'efficiente logica distributiva. Quanto significativa sia stata ritenuta l'opera a quel tempo traspare bene dall'(ingenuo) entusiasmo dell'articolo che Vitrum le dedicò nel 1954:

"Si tratta di una costruzione di pretto stile dei nostri tempi, la cui principale caratteristica è la sincerità, intesa nel senso che i progettisti hanno svolto il tema loro affidato su un piano di funzionalità, traducendo questa esigenza nello sviluppo architettonico dell'edificio."[1]

"L'impianto di illuminazione è realizzato con tubi fluorescenti[2] in tutto l'edificio. Gli apparecchi illuminanti sono situati sopra le finestre; l'effetto conseguito è duplice: la direzione da cui proviene la luce è costante sia nelle ore diurne che notturne, mentre è di particolare suggestività l'illuminazione serale, non essendo visibile dall'esterno alcuna fonte di luce. Prese a pavimento servono ogni scrivania, ... l'allarme antifurto è centralizzato e a raggi infrarossi, l'impianto antincendio è automatico, il riscaldamento a pannelli radianti."[3]

"Una delle caratteristiche principali [sono] i divisori di cristallo tra gli uffici. La perfezione planimetrica di queste lastre consente allo sguardo di spaziare da un capo all'altro dei piani. Ciò infonde sensazioni di ampiezza e di respiro, sempre apprezzate da chi è costretto a lavorare in ambienti chiusi. Inoltre queste pareti trasparenti assicurano ottime condizioni di isolamento acustico, a vantaggio del tranquillo svolgimento del lavoro."[3]

"Queste modernità di vedute da parte dei dirigenti [della SKF] a proposito dei locali di lavoro sono state le premesse per l'armonia della facciata, ... nobilitata dalle doti di planimetrica specularità delle laste di cristallo dell'ampia vetrina a piano terreno e di quelle racchiuse nei serramenti continui. [Questi] sono a bilico a doppia lastra, i cui profili in lega leggera sono stati studiati appositamente, conseguono una tenuta perfetta. Fra le due lastre di cristallo è interposta una tenda a lamelle metalliche."[3][4]

Nuove meraviglie, che sarebbero presto divenute normali. Nel tumultuoso sviluppo di quegli anni l'edificio fu presto dimenticato, ma le nuove idee in esso proposte sbocceranno nel cristallo della facciata continua (curtain-wall) e negli open space del Palazzo Galbani.

Note

  1. ^ a b Vitrum, pag. 9, 1954
  2. ^ All'epoca queste lampade erano molto innovative, il primo modello commerciale fu prodotto negli Stati Uniti nel 1939.
  3. ^ a b c Vitrum, pag. 14-15, 1954
  4. ^ La forma delle finestre è stata modificata in una ristrutturazione effettuata nel 2019-2020.

Bibliografia

  • red., Nuove sede della società SKF, in Vitrum, n. 59, pag. 9-15, 1954
  • C. Villa, Rivestimento a lastre di pietra: edificio per uffici in Milano, in "Documenti di Architettura, Composizione e Tecnica Moderna", pagg. 911-913, 1958
  • A. Kordalis, N. Tommasi, Eugenio ed Ermenegildo Soncini tra sperimentalismo e rigore tecnologico negli anni della Ricostruzione, tesi di laurea (relatore L. Crespi, co-relatore E. Triunveri) Facoltà di Architettura, Politecnico di Milano, 1996

Collegamenti esterni

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