Acclimatamento

adattamento biologico ai nuovi climi
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Template:Stub medicina L'acclimatamento è il complesso processo fisiologico che il corpo umano adotta per far fronte alla carenza di ossigeno nel sangue (ipossia) a seguito della diminuzione della pressione atmosferica a quote elevate.

Le mutazioni nell'organismo durante l'acclimatamento sono molteplici, e vanno dall'aumento della concentrazione dei globuli rossi nel sangue (portatori di ossigeno) a modifiche del sistema ormonale, dall'aumento della frequenza dei battiti cardiaci a modifiche ai tessuti muscolari, etc.

Nell'ambito dell'alpinismo, il termine acclimatamento identifica la procedura seguita dall'alpinista per abituarsi alle quote elevate, specie al di sopra dei 4.000 metri di altitudine, ed evitare i disturbi tipici del mal di montagna, i quali possono portare, nei casi più gravi, all'insorgere dell'edema polmonare o celebrale. Tale procedura consiste in un avvicinamento graduale all'alta quota, con soste frequenti e possibilmente anche con pernottamenti ad altitudini via via più elevate.

Durante le spedizioni alle vette delle catene montuose più elevate (Himalaya, Ande, Montagne rocciose dell'Alaska), una delle tecniche più efficaci per acclimatarsi è quella di fare la spola fra i campi piazzati a differenti quote. Ad esempio, dal campo base si raggiunge il campo numero due, e si ridiscende al campo uno, dove si pernotta; il giorno seguente si sale al campo tre per poi ridiscendere e pernottare al campo due; e così via. Questa tecnica di acclimatamento è utilizzata prevalentemente in spedizioni in "stile himalayano", che prevedono in genere l'utilizzo di portatori, di corde fisse e spesso anche di bombole di ossigeno.

L'acclimatamento può essere ottenuto anche artificialmente tramite l'utilizzo di una camera iperbarica.

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