Carlo Verdelli

giornalista italiano
Versione del 25 apr 2020 alle 14:35 di 2a02:810b:c53f:b1b8:cccd:ceff:fef9:ab (discussione) (Un'azione, un atto puntuale nel tempo non può avere il tempo continuato; esempio: è stato assunto qui IL 10 gennaio, lavora qui DAL 10 gennaio. Ristrutturati alcun periodi. Eliminato inciso coi trattini stile anglosassone.)

Carlo Verdelli (Milano, 15 luglio 1957) è un giornalista italiano, dal 19 febbraio 2019 al 23 aprile 2020 è stato direttore de la Repubblica.

Carlo Verdelli

Direttore di la Repubblica
Durata mandato19 febbraio 2019 –
23 aprile 2020
PredecessoreMario Calabresi
SuccessoreMaurizio Molinari

Biografia

Inizia la carriera giornalistica come collaboratore alle pagine milanesi de la Repubblica, coordinate da Gian Piero Dell'Acqua. Nel 1979 è assunto alla Arnoldo Mondadori Editore a Duepiù. Passa poi a Panorama Mese dove viene valorizzato dal direttore Claudio Sabelli Fioretti. Nel 1986 passa a Epoca, settimanale di punta della Mondadori, dove entra da redattore ed esce da vicedirettore.

Nel 1994 Paolo Mieli lo assume come nuovo direttore di Sette, il settimanale del Corriere della Sera, per poi passarlo a vicedirettore del quotidiano, dove rimane sette anni, prima con lo stesso Mieli, poi con Ferruccio de Bortoli. Si dimette quando Rcs nomina direttore Stefano Folli.

Lascia la Rcs nel 2004 per rilanciare il settimanale Vanity Fair della Condé Nast, che dirige per due anni durante i quali vince il Premiolino.

Dal 24 gennaio 2006 è direttore della Gazzetta dello Sport, giornale presso il quale lavora per 4 anni, stabilendo il record italiano di vendite di un quotidiano (2 milioni di copie) con il titolo "Tutto vero" dedicato alla vittoria dell'Italia ai Mondiali di calcio del 2006 in Germania. Lascia a febbraio 2010 per tornare in Condé Nast come vice presidente esecutivo del gruppo editoriale americano.

Il 25 luglio 2012 vengono annunciate le dimissioni da Condé Nast[1]. Continuerà a collaborare con la casa editrice come consulente e resterà comunque membro del consiglio di amministrazione e dell'Editorial advisory board[in italiano?].

Dal gennaio 2013 al novembre 2015 collabora con la Repubblica sotto la direzione di Ezio Mauro.

Nel febbraio 2014 pubblica per Garzanti il suo primo libro, I sogni belli non si ricordano. A settembre 2014 vince il premio giornalistico "Camillo Sbarbaro" di Spotorno, assegnato da una giuria presieduta da Gianni Riotta.

Il 26 novembre 2015 il Consiglio di Amministrazione della Rai lo nomina Direttore editoriale per l'Offerta Informativa[2]. Nell'organigramma Rai, Verdelli si inserisce tra il direttore generale (Antonio Campo Dall'Orto, che l'ha voluto e a cui risponde) e i direttori delle testate giornalistiche e i curatori dei programmi di approfondimento giornalistico, dei quali sovraintende l'operato[3].

Il 21 dicembre 2015 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferisce l'onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica italiana.

Il 3 gennaio 2017 si dimette dalla Rai e dalla carica di Direttore editoriale per l'Offerta Informativa dopo la bocciatura (senza voto) del suo "Piano di riforma per l'informazione" da parte del Consiglio di amministrazione dell'azienda

Il 6 febbraio 2019 il cda del gruppo editoriale Gedi lo nomina direttore del quotidiano la Repubblica, in sostituzione di Mario Calabresi, incarico che Verdelli assume il 19 febbraio. Il 22 febbraio 2019 ottiene la fiducia dalla redazione con 296 sì, 13 no, 6 schede bianche, 1 nulla[4]. A giugno vince il Premio Ischia come giornalista dell'anno.

Il 17 marzo 2020 la redazione de la Repubblica riceve la comunicazione che il Viminale ha messo sotto scorta il direttore Verdelli a seguito delle reiterate minacce ricevute nei due mesi precedenti. Le minacce sono state considerate "indegne di una democrazia" da molte cariche politiche a partire dal Presidente della Repubblica[5].

Il 23 aprile 2020 il gruppo editoriale Gedi della famiglia Agnelli-Elkann ha reso noto che Carlo Verdelli non ne è più direttore[6]. I giornalisti di Repubblica hanno proclamato un giorno di sciopero per cui il quotidiano non è apparso in edicola il 24 aprile.

Libri

  • I sogni belli non si ricordano, Milano, Garzanti, 2014, ISBN 978-88-11-68286-8.
  • Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la RAI, Collana Serie bianca, Milano, Feltrinelli, 2019, ISBN 978-88-071-7357-8.

Note

  1. ^ Terremoto in Condé Nast - ECONOMIA, su lettera43.it. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
  2. ^ RAI: CARLO VERDELLI DIRETTORE EDITORIALE OFFERTA INFORMATIVA
  3. ^ Per Verdelli nel Cda Rai tutti d’accordo, tranne Diaconale, su primaonline.it. URL consultato il 30 novembre 2015.
  4. ^ Repubblica, l'assemblea di redazione approva il piano editoriale di Carlo Verdelli, su Repubblica.it, 22 febbraio 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  5. ^ Carlo Verdelli sotto scorta, il premier Conte: "Solidarietà e vicinanza", su Repubblica.it, 17 marzo 2020. URL consultato l'8 aprile 2020.
  6. ^ Carlo Verdelli non è più il direttore di Repubblica, su la Repubblica, 23 aprile 2020. URL consultato il 23 aprile 2020.

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