Fonderie Ilva di Follonica

ex comprensorio industriale di Follonica

L'area è situata all'interno del centro abitato di Follonica (GR) e racchiude gli stabilimenti ormai dismessi dell'ex-ILVA. La posizione geografica degli stabilimenti dell'ex-Ilva è stata determinata dalla equidistanza fra le miniere di ferro elbane e i grandi boschi demaniali dove veniva prodotto il carbone di legna. Sui due lati dell'area si è sviluppata una lottizzazione a maglie ortogonali che ha interessato il territorio compreso tra la fabbrica e la marina. Oggi, con le espansioni che si sono sviluppate oltre il torrente Petraia, l'area è collocata in posizione baricentrica rispetto all'agglomerato urbano complessivo. Attualmente alcuni fabbricati versano in condizioni di completo abbandono, altri sono già stati destinati ad attività importantissime per la città, vista la centralità dell'area.

Edifici

Gli edifici attualmente presenti nell'area sono:

1 Casotti di guardia

2 Palazzina del Direttore

3 Palazzo Granducale

4 Casetta Pierallini

5 Falegnameria

6 Torre e Palazzo dell'Orologio

7 Officina grande

8 Casa con torretta

9 Forno S.Ferdinando

10 Alloggi

11 Centrale elettrica

12 Magazzino terre-alloggi

13 Fonderia n. 2

14 Officina cilindri

15 Forni delle ringrane

16 Residenze dei dipendenti

17 Fonderia n. 1

18 Palazzina del medico

19 Bottaccio

20 Cancello Monumentale


Storia

1546 Gli Appiani, signori di Piombino, fanno costruire a Follonica, accanto a un mulino già esistente, una ferriera alla casentinese per fondervi il ferro estratto dalle miniere di Rio dell'Elba.


1557 - 1568 Follonica viene dotata, probabilmente da Cosimo Granduca di Toscana, di un nuovo impianto di raffinazione del ferro.

1577 - 1578 Sotto la direzione di Benedetto Tornaquinci viene costruito un grande forno fusorio per fondere il ferro elbano

1806 Costruzione di un secondo forno quadro, detto il "Fornino"

1815 Col Congresso di Vienna la giurisdizione sui territori dell'ex Principato di Piombino passa al Granducato di Toscana e inizia un'azione di ammodernamento e miglioramento degli impianti produttivi.

1818 Si costruisce il primo forno tondo, il S. Ferdinando

1831 Leopoldo II dà il via alla grande bonifica maremmana e Follonica diviene il centro dell'Imperiale e Reale Amministrazione delle Miniere di Rio e delle Fonderie del Ferro di Follonica (IRAMFF) che avvia un intenso programma di rinnovamento tecnologico degli impianti, facendo di Follonica uno dei più moderni e funzionali poli della siderurgia a livello nazionale. Da questa data iniziano le vicende connesse all'attività dei nuovi stabilimenti industriali.

1834 - 1841 Viene realizzato il complesso della fonderia su progetto di H. A. Brasseur, con i due forni accoppiati di S. Leopoldo, inaugurato nel 1835, e di Maria Antonia, inaugurato nel 1841.

1843 Viene completato il "Forno piccolo" per la produzione di getti di seconda fusione.

1844 Realizzazione della seconda ferriera detta "alle Contese".

1851 In cambio di un prestito alle Reali Finanze, la Società Cointeressata (Banca Bastogi) assume, in concessione trentennale, la gestione diretta degli impianti.


1853 - 1854 Si inizia la costruzione dei Forni delle Ringrane.

1855 - 1859 Costruzione dell'Altoforno n. 4 o "Fornone".

1897 Concessione in affitto ventennale prorogabile alla nuova "Società Anonima Alti Forni e Fonderie di Piombino", qualche anno dopo fusasi con la "Società Elba" in un potente trust siderurgico, che assume nel 1918 la denominazione di "Ilva".

Fra il 1905 e il 1907 viene realizzato il nuovo polo siderurgico piombinese e comincia la lenta fine delle fonderie di Follonica: nel 1907 vengono demoliti i quattro forni follonichesi e lo stabilimento viene trasformato in "Fonderia di seconda fusione".

1907 Vengono demoliti i quattro forni follonichesi e lo stabilimento viene declassato a fonderia di seconda fusione con la realizzazione della fonderia n. 1.

1926 Costruzione della fonderia per cilindri.

1935 Realizzazione del forno a crogiuolo per le fusioni di piombo.

1960 Chiusura dello stabilimento Ilva di Follonica.


Collegamenti esterni