Piscicelli

famiglia nobile italiana
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La famiglia Piscicelli è una antica famiglia della nobiltà napoletana, che ha esercitato un ruolo politico e militare preminente nella storia del Regno, estinta nelle famiglie de Vito Piscicelli e Piromallo Capece Piscicelli.[1][2]

Piscicelli
Data di fondazioneX secolo

Storia

Le prime notizie della famiglia risalgono all'età bizantina (977), al tempo dell'Imperatore Basilio II [3].

Successivamente, con l'instaurarsi del potere normanno degli Altavilla, sotto i regni di Ruggero II (1130 - 1154) e Guglielmo il Buono (1166 - 1189), la famiglia affermò la sua presenza con l'impegno militare nella lotta contro l'offensiva saracena, in ruoli diplomatici relativi al rapporto con il papato, nell'assetto istituzionale come Consiglieri del Regno e nell'esercizio della carica arcivescovile [4][5][6].

Il suo peso politico venne ribadito anche dopo l'ascesa al potere degli Svevi con l'imperatore Enrico VI di Hohenstaufen (1195 - 1197) [4][5][6].

La famiglia raggiunse poi la massima rilevanza nell'età angioina e aragonese (1266 - 1495), quando vari suoi componenti esercitarono ruoli di potere, sia militari, che sociali e politico-istituzionali: lungo tutto quest'arco di tempo vari Piscicelli furono in stretto rapporto personale con i sovrani, fecero parte del Consiglio della Corona ed esercitarono cariche di comando territoriale e di governo ecclesiastico [4][5][6].

Nel '500, con il passaggio sotto la sovranità spagnola venne meno l'autonomia politica del Regno. Vari membri della famiglia rimasero attivi nelle vicende del tempo partecipando alle campagne dell'imperatore Carlo V in Italia e in Ungheria, e segnalandosi durante il regno di Filippo II, nelle guerre contro gli stati barbareschi della costa africana e nelle Fiandre [7][8] . Successivamente, col protrarsi della amministrazione vicereale spagnola, la famiglia ridusse la sua presenza pubblica, proseguendo privatamente nei luoghi dove avevano sede i suoi interessi e le sue proprietà.

La famiglia conta 3 Viceré (Abruzzo e Principato Ultra), 8 tra Cardinali e Vescovi (Napoli, Salerno, Troia, Brindisi e Oria, Lecce, Lanciano), oltre 30 feudi in Campania, in Abruzzo e in Calabria [4][5][6].

La famiglia si è estinta in due famiglie che ne portano il nome: a fine '600 nei de Vito Piscicelli e nell'800 nei Piromallo Capece Piscicelli [9].

Una esposizione estesa della storia della famiglia è riportata nel sito www.devitopiscicelli.it.

Note

  1. ^ Dante Alighieri, Convivio, Firenze, 1303-1308, Trattato Quarto, Capitolo XXIX.
  2. ^ Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Prima edizione, Roma, Newton & Compton editori, 1998, pp. 292- 296.
  3. ^ Carlo de Lellis, Discorso delle famiglie nobili del Regno di Napoli, Parte Seconda, Napoli, Gio. Fracesco Paci, 1663, p. 31.
  4. ^ a b c d Carlo de Lellis, Discorso delle famiglie nobili del Regno di Napoli, Parte Seconda, Napoli, 1663, pp. 27 - 58.
  5. ^ a b c d Scipione Mazzella, Descrittione del Regno di Napoli, Napoli, ad istanza Gio. Battista Cappello, 1601, pp. 644 e segg..
  6. ^ a b c d Filiberto Campanile, Dell'Armi Overo Insegne dei Nobili, Terza, et ultima impressione, Napoli, Stamparia di Antonio Gramgnani, 1680, pp. 270 - 284.
  7. ^ Carlo de Lellis, Discorso delle famiglie nobili del regno di Napoli, Parte Seconda, Napoli, Gio. Francesco Paci, 1663, p. 46.
  8. ^ Filiberto Campanile, Dell'Armi overo Insegne dei Nobili, Terza impressione, Napoli, Stamperia Antonio Gramignani, 1680, p. 278.
  9. ^ Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, 1ª ed., Roma, Newton & Compton Editori, 1998, p. 294.

Voci correlate

Basilio II il Magno
Regno di Napoli
Altavilla
Ruggero II
Guglielmo il Buono
Svevi
Enrico VI di Hohenstaufen
Angioini
Maurizio Piscicelli

Collegamenti esterni

Sito della famiglia de Vito Piscicelli