Carmine Talarico

docente e politico italiano

Carmine Talarico (Crotone, 19 marzo 1952) è un ex docente, giornalista e politico italiano, sindaco di Crotone dal 1992 al 1993 nonché primo Presidente della Provincia di Crotone dal 1995 al 2004.

Carmine Talarico

Presidente della
Provincia di Crotone
Durata mandato7 maggio 1995 –
13 giugno 2004
Vice presidentePino Napoli
Giuseppe Vrenna
Predecessoreprovincia di nuova istituzione
SuccessoreSergio Iritale

Sindaco di Crotone
Durata mandato1992 - 1993
PredecessoreGiancarlo Sitra
SuccessoreDomenico Lucente

Dati generali
Partito politicoPDS, DS
Titolo di studioLaurea in Pedagogia
UniversitàUniversità di Salerno

Biografia

Terminati gli studi magistrali nel 1970, si è iscritto alla Facoltà di Pedagogia dell'Università degli Studi di Salerno ottenendo la laurea nel 1974.

Giornalista pubblicista dal 1983, inizia la sua attività politica nel 1992, quando alle elezioni comunali del 7 giugno viene eletto sindaco di Crotone nelle liste del PDS, ma rimase in carica solo un anno. Gli succederà Domenico Lucente nella successiva tornata elettorale.

Nel 1995, con l'istituzione della Provincia di Crotone avvenuta nel 1992, Talarico ha presentato la sua candidatura a presidente dell'ente con una coalizione di centrosinistra in occasione delle elezioni provinciali del 7 maggio. Talarico vinse le elezioni con il 54,8% delle preferenze, battendo il principale candidato avversario Giuseppe Zampaglione del Polo per le Libertà e diventando così il primo presidente della Provincia di Crotone. Riconfermato anche alla successiva tornata elettorale del 1999, lo restò fino al 2004.

Procedimenti giudiziari

Nel 2001 Talarico viene arrestato (e in seguito posto agli arresti domiciliari) per turbative d'asta, concussione e peculato. Insieme a lui finirono in manette anche Domenico Critelli (PPI), ex assessore provinciale all'Edilizia scolastica, e due imprenditori, Adolfo Francesco Balzano e Salvatore Calapresta. Secondo il capo d'accusa elaborato dal pubblico ministero Pierpaolo Bruni, Talarico avrebbe pilotato gli appalti per la ristrutturazione dell'ex hotel Bologna, attualmente sede dell'amministrazione provinciale, dove perciò sarebbero avvenuti degli accordi fra alcuni politici, imprenditori e dirigenti di settore per spartirsi i lavori e intascarsi delle tangenti[1]. Nel 2011 la Corte di Cassazione gli conferma la condanna a quattro anni e tre mesi di reclusione[2][3].

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni