Le Torri e i Palazzi dei Roero in Asti, sono ubicati nel Rione San Martino-San Rocco, nell'area compresa tra piazza San Giuseppe, via Roero, via Quintino Sella e piazza San Martino.

Via Roero vista da sud, sullo sfondo la torre dei Roero di Monteu
«ontrada Roera,

nella quale per Privilegi Imperiali
non può captivarsi alcuno,
né trasportarsi per essa defunti»

La "Contrata Rotariorum"

Nel XIII secolo, la famiglia dei Roero, si spostò dalla zona di Porta Vivarii di San Paolo, nel quartiere della Porta di San Martino, assestandosi principalmente lungo lasse dell'attuale via Roero.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Asti.

All'inizio del Trecento,lo spostamento della famiglia nella zona di San Martino, era completato.

Le case dei Roero erano disponte a partire dala Porta di San Martino lungo tutta la contrada, fino in prossimità della contrada maestra(l'odierno corso Alfieri) ai confini con le proprietà della famiglia Re.

In questo periodo l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo venne ospitato per più di un mese nella casa di Tommaso di Aicardo Roero[1], potente capo ghibellino.
L'imperatore, riconoscente ai Roero per l'ospitalità ricevuta, concesse alla famiglia astigiana alcuni privilegi tra i quali quello di inibire il transito alle processioni funebri e vietare la costruzione di carceri nella loro contrada.
[2]

Questo conferì alla zona uno status di "extraterritorialità", a quel tempo privilegio esclusivo delle strutture religiose.[3]

Palazzi Roero in Piazza San Martino

Il complesso Roero di Monteu

Il palazzo che si trova in piazza San Martino angolo via Roero, venne acquistato dalla famiglia intorno al XIV secolo.

Il nucleo originale del complesso è costituito da tre edifici della metà del XIII secolo, che avevano in origine l'ingresso sul vicolo che li separa dalla chiesa di San Martino un tempo con la facciata rivolta verso i palazzi a creare una piazzetta.

Verso la fine del XIII secolo avvenne la costruzione della torre centrale, vero punto di raccordo degli edifici circostanti.

Tutto l'isolato venne rialzato con la costruzione di due piani comprendenti ciasc'uno tre bifore "a ghiera concava" bianco-rossa tipici dell'architettura astigiana dando vita ad un tipico "palatium" trecentesco.

La torre di 7,50 metri di lato appartiene al "secondo periodo".
Un tempo di otto piani, presenta in corrispondenza degli spigoli, dei mattoni di coloritura più chiara, tipici nell'architettura astigiana del Duecento.

Abbelliscono la torre le decorazioni pittoriche, raffiguranti lo stemma dei Roero.
La cima é caratterizzata da tre fasce di archetti terminanti nella merlatura.

Nel 1804, il palazzo accolse il papa Pio VII durante il suo viaggio verso la Francia per incoronare Napoleone Imperatore dei francesi.

Palazzo dei Roero di Settime e di Mombarone

Sul lato occidentale di piazza San Martino si trova l'imponente palazzo settecentesco che, continua per tutto l'isolato seguendo via Malabayla fino alla congiunzione di via Asinari.

Il Gabiani colloca il nucleo centrale del palazzo, tra le migliori case-forti cittadine del XIII secolo".[4]

La costruzione settecentesca è il frutto di alcuni accorpamenti effettuati durante i secoli.

Già nel XVI secolo , l'isolato risulta suddiviso da due grandi proprietà : la più occidentale, verso via Asinari appartiene alla stirpe dei Mombarone, la più orientale, verso piazza San Martino, appartiene al ramo dei Settime.

Le due proprietà vennero riunificate nel XVIII secolo in un unica facciata barocca che si affaccia su piazza San Martino.

Nel XVIII secolo, la proprietà passò al nobile Antonio Gaspare Guidobono Cavalchini , gentiluomo di corte del re di Sardegna, che sposando la baronessa Felicita Maria Roero assunse il titolo di Roero di San Severino.

Palazzi Roero in via Roero

Palazzo e torre Roero di Monticello e di Piea , poi Musso-Isnardi

Questo palazzo si trova sul lato occidentale di via Roero dopo piazza San Martino, all'angolo con via Q.Sella.
Nella pianta del Theatrum del 1700, si nota che il palazzo, ora completamente rimaneggiato, era fornito all'angolo sud-est di una larga torre simile a quella dei Monteu ed una torre più piccola adiacente.

Questo perché il palazzo era in una posizione strategica di difesa della contrada.[5]

Palazzo dei Roero di Calosso e di Cortanze

All'angolo di via Roero e via Q.Sella, attiguo al Palazzo e torre Roero di Cortanze, troviamo un fabbricato medievale denominato dal Gabiani, Palazzo Roero di Calosso e di Cortanze.

Il palazzo vittima dei continui rimaneggiamenti degli ultimi secoli, mantiene ancora parte della struttura originaria del "palaxetum" al punto tale da fare supporre che fosse costruito da due bracci ortogonali (uno in via Q.Sella ed uno in via Roero)con al centro dell'angolare una torre simile a quella ancora presente in corrispondenza dell'altro Palazzo dei Roero di Cortanze all'angolo con via San Martino.[6]

Palazzo di Monticello e di Piea o dei "giochi equestri"

L'edificio all'altezza del numumero civico 60 di via Roero, é formato da due maniche ortagonali unite ad un terzo edificio mediante uno scalone secentesco.
Il soffitto ligneo di questo terzo edificio è completamente decorato con un centinaio di scene trecentesche di torneo, emblemi, motti ed imprese araldiche.
Su tutto il soffitto campeggiano gli stemmi dei Roero con il motto : "DE TOUT A SON PLAISIR" (tutto a suo piacere).
Vista la ricchezza delle decorazioni e la presenza di un "motto" diverso da quello della famiglia, il Bera suppone che questa dimora possa essere stata l'alloggio di Enrico VII di Lussemburgo giunto ad Asti nel 1310 e fermatosi per quasi un mese.[7]

Palazzo Roero e Tomatis di Chiusavecchia

Di fronte alla casa dei giochi equestri vi é il palazzo pervenuto nel XVIII secolo ai conti Tomatis.
Questo edificio ormai completamente rimaneggiato, faceva parte di un agglomerato più vasto che nella sua parte meridionale venne ceduto ai Carmelitani per il proprio convento e la chiesa di San Giuseppe.

Palazzi Roero in via Q.Sella

Palazzo e torre Roero di Cortanze

Al numero 21 di via Q. Sella, angolo via San Martino, diviso da Palazzo Gazzelli dalla via San Martino, é presente questo tipico "palaxetum" medievale con torre angolare e corte interna.
L'esterno risulta ben conservato e presenta ancora i piani delimitati dal marcapiano e le finestre centinate a tutto sesto.
La torre, abbassata, appartiene al "secondo periodo", misura 7,50 mt di lato, di particolare interesse , all'interno, è un ambiente con volte a sesto acuto delimitate da costoloni cilindrici tipici della architettura medievale del Duecento.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Arte astigiana.

Palazzi dei Roero in piazza San Giuseppe

Palazzo Roero poi dei Pelletta di Cortazzone

È un imponente edificio rimaneggiato nel XVII secolo, che si affaccia sul lato ovest di piazza San Giuseppe a pochi metri dalla porta di San Martino.
Era probabilmente una costruzione commerciale strategica della famiglia, a poche centinaia di metri da uno degli sbocchi della città.[8]
Nel Seicento, l'edificio passò ai Pelletta di Cortazzone che cominciarono l'opera di ammodernamento.
I saloni del piano nobile sono stati affrescati nei primi anni del XIX secolo , con scene a soggetto mitologico.

Palazzo Roero nei pressi di Porta San Martino

All'angolo tra piazza S.Giuseppe e via Grassi esiste un palazzo medievale che il Gabiani ipotizza unito alla porta attraverso i bastioni della cerchia muraria " dei nobili ".[9]
Il palazzo a pianta quadrangolare, presenta ancora un bellissimo cantonale prospicente la piazza San Giuseppe, un grande portale ed una finestra a tutto sesto facendo ipotizzare la costruzione del palazzo a metà del XIII secolo.
Si ipotizza che questa possa essere stata la prima casa dei Roero dopo il loro trasferimento dalle case nel Rione San Paolo.[10]

Galleria fotografica

Cassetto delle immagini dei Palazzi dei Roero

Bibliografia

Note

  1. ^ M.del Prete, L'aristocrazia bancaria astigiana . Vicende politiche ed economiche della famiglia Roero fino al 1330, tesi di laurea anno accademico 1991-1992.
  2. ^ Ai Roero l'imperatore diede anche il privilegio di concedere la grazia ogni anno a tre giustiziandi e di considerare il loro Palazzo luogo d'asilo inviolabile ad ogni persona (N.Gabiani, Le torri le case forti i palazzi nobili medievali in Asti, Bologna 1978 Arnaldo Forni Editore).
  3. ^ G.Bera, Asti,edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co 2004.
  4. ^ Gabiani Niccola, Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed.1978 ristampa dell'ed. del 1906
  5. ^ Gabiani Niccola, Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed.1978 ristampa dell'ed. del 1906
  6. ^ G.Bera, Asti,edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co 2004, pag. 829-830.
  7. ^ G.Bera, Asti,edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co 2004.
  8. ^ G.Bera, Asti,edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co 2004. Pag.828.
  9. ^ Gabiani Niccola, Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed.1978 ristampa dell'ed. del 1906
  10. ^ G.Bera, Asti,edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co 2004, pag. 828-827.

Voci correlate

Collegamenti esterni