Siracusa Calcio 1924
Il Siracusa Calcio è la principale società calcistica della città di Siracusa.
Siracusa Calcio Calcio ![]() | |
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Leoni, Azzurri, Aretusei | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Leone , leoncello ( liuneddu ) |
Inno | Alè Leoni |
Dati societari | |
Città | Siracusa |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Fondazione | 1924 |
Presidente | Luigi Salvoldi |
Allenatore | Gaetano Auteri |
Stadio | Nicola De Simone (8.000 posti) |
Sito web | www.siracusacalcio.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | File:Coccarda italia.png 1 Coppa Italia di Serie C |
Si invita a seguire il modello di voce |
Origini
Le antenate del Siracusa furono lo Sporting Club Santa Lucia, società fondata nei primi anni venti (che tuttavia uscirà presto dalla scena calcistica) in onore della Santa Patrona aretusea dal marinaio siracusano Giuseppe Barcio oltre agli azzurri dell' "Esperia" (squadra del quartiere Ortigia) e ai giallorossi dell' "Insuperabile" (quartiere Santa Lucia) , frutto della fusione tra le stesse , che seppur in contrasto fra di loro , il 1° aprile 1924 misero alla luce il Siracusa Calcio , quella realtà che come disse Luigi Santuccio , uno dei fondatori , avrebbe rappresentato la Città di Siracusa per competere con le formazioni delle altre province siciliane e avrebbe conquistato intere generazioni di siracusani cosi come poi accadde realmente . La storia narra che a decidere la nascita del Siracusa fosse un quatriangolare formato da una rappresentativa del Circolo Sportivo Tommaso Gargallo , dal 75mo Fanteria ( squadra in cui militava Genesio Pioletti , altro fondatore assieme a Luigi Santuccio ) e da Esperia e Insuperabile appunto . Questa sfida a quattro serviva a stabilire chi fosse la squadra più forte della città ( cosa di cui erano fortemente convinti gli ortigiani dell' Esperia che proprio per questo motivo non ne volevano sapere di partecipare a una fusione che avrebbe partorito una sola squadra ) e se mediante questo connubio fosse nato l' unico club aretuseo . Il " big-match " del quatriangolare che vedeva di fronte le arcirivali Esperia e 75mo Fanteria vide vincere quest' ultima con un perentorio 9-0 con alcune reti che portarono la firma proprio di Pioletti . Risultato umiliante per gli azzurri dell' Esperia che li fece anche ricredere della loro convinzione di essere i più forti . Fu cosi che la sera stessa Luigi Santuccio , Genesio Pioletti e i massimi dirigenti di Esperia e Insuperabile misero a punto la fusione . La prima uscita ufficiale del Siracusa Calcio avvenne però soltanto in autunno e contro la Centurion , formazione in cui militano molti marinai inglesi che sbarcarono nel porto aretuseo . La prima gara degli azzurri ( che , scherzo del destino , in occasione del battesimo ufficiale vestivano una casacca nera ) si disputò al " Coloniale " , un impianto sportivo prettamente stile anni venti dotato solamente di terra battuta , baracche al cui interno vi si trovavano gli spogliatoi , e tribune in legno senza recinzioni che prima lasciò il posto alla base militare , e ai giorni nostri , all' ampio parcheggio di via Von Platen . Il Coloniale andò definitivamente in pensione negli anni trenta lasciando l' eredità all' allora nuovo stadio Nicola De Simone . Ma le prime vittorie arrivarono presto ; la prima nel 1925 sempre al Coloniale nel derby con il Megara Augusta battuto 1-0 , in una gara che ricorda le prime intemperanze del pubblico siracusano che invase il campo per unirsi alla furibonda rissa scatenata per futili motivi dalle due formazioni che se le diedero di santa ragione . La seconda invece arrivò sempre nel 1925 quando il Siracusa stravinse un torneo in cui partecipavano squadre siciliane e calabresi . Comunque a cavallo tra gli anni venti e trenta del secolo scorso il club ha militato nella antica Serie C, chiamata prima II Divisione e poi I Divisione. Il Siracusa sfiorò più volte la promozione in serie B perdendo diversi spareggi, in particolare contro Catanzarese e Lucchese. Durante il regime fascista mutò anche la propria denominazione in Syracusae, in ricordo dell'antico nome romano della città.
La serie B
Nel 1945-46 il Siracusa fu ammesso in Serie B, e lì vi rimase per sette stagioni. Gli azzurri riuscirono a figurare benissimo fra i cadetti, ottenendo un quinto posto nel 1950-51 andando vicinissimo al risultato che sarebbe stato il più prestigioso per la Siracusa calcistica: la serie A. Furono anni d'oro per Siracusa e i siracusani: il club calcistico per eccellenza della città ebbe l'onore di confrontarsi con grandi squadre come Genoa, Napoli, Roma (storico lo 0-0 inflitto ai giallorossi capitolini al De Simone), Venezia, Parma, Verona, Brescia, Cagliari e altri.
Di nuovo C
Dal ritorno in Serie C, avvenuto nel 1952-53 dopo lo spareggio casalingo con il Piombino terminato in parità, il Siracusa sfiorò più volte la Serie B, in particolare nel 1960 con Čestmír Vycpálek .
L'anonimato della D
Nel 1969, dopo 45 anni di storia trascorsi a cavallo fra la B e la C, il Siracusa sprofonda per la prima volta in Serie D (che allora corrispondeva all'attuale C-2). Si trattava di una categoria sconosciuta per la piazza aretusea, addirittura in quegli anni si conobbero inediti e sconfortanti derby con club della Provincia aretusea come Avola, Floridia e Netina. Il Siracusa provò subito la scalata in C, ma dovette attendere tre anni per tornarvi, nel 1970/71, dopo un emozionante testa a testa con il Cantieri Navali Palermo, conclusosi inizialmente con un primo posto a pari merito e poi con i due spareggi (entrambi assistiti da circa 10.000 siracusani) : quello di Messina, che terminò a reti inviolate, e quello di Napoli dove, dopo i tempi supplementari, sussisteva ancora una volta il risultato di parità (1-1) dopo il vantaggio palermitano e il pareggio azzurro con una magistrale punizione di Schiavo. A decidere chi dovesse fare il salto di categoria fu dunque la sorte, che allora si decideva tramite lancio della moneta, che finì a favore degli aretusei. Il Siracusa, con Graziano Verzotto nuovo presidente da appena un anno, centrò l'obiettivo che attendeva da tre anni.
Il ritorno in serie C
Tornato in C, il Siracusa poteva guardare tranquillamente al futuro e quindi ritentare il salto in B. Tutto ciò poteva essere possibile fino al 1978, quando si decise di sdoppiare la serie C in C-1 e C-2. Il destino non fu tenero per gli azzurri che "retrocedettero" in C-2. Tuttavia vi restarono un solo anno, in quanto nel 1978-79 il Siracusa ottenne un doppio ed indimenticabile successo: la vittoria della Coppa Italia di Serie C battendo al De Simone la Biellese per 1-0 (fu la prima siciliana dopo il Palermo ad aggiudicarsi questo trofeo) e la promozione in Serie C1. Purtroppo quell'annata fu caratterizzata anche da un triste episodio, ossia la prematura scomparsa del centrocampista azzurro Nicola De Simone, morto a Palma Campania durante una concitata azione di gioco in cui, scontrandosi con un avversario, sbatté violentemente la testa a terra entrando in coma irreversibile. Dopo due stagioni in terza serie, con la prima che vide gli aretusei intraprendere e perdere il duello con i cugini catanesi per tornare in B, la squadra tornò in C-2, dove rimase per otto stagioni, ma si tentò da subito il ritorno in terza serie; da ricordare l'annata 1982-83 con il Siracusa, che vantava un grande centrocampista come Sergio Ferretti, giunto al terzo posto dietro Messina e Akragas .
In C-1 fra alti e bassi
L'incantesimo negativo si ruppe soltanto nel campionato 1988/89, con presidente Giuseppe Imbesi, noto come "zù Pippu funcia", tornato a dirigere la società che aveva ceduto nel 1983, e con l'allenatore Paolo Lombardo quando il Siracusa tornò in C-1, iniziando un periodo lungo sei anni nel girone meridionale. Da un lato furono anni positivi, durante i quali il Siracusa disputò molti derby siciliani con Palermo , Acireale, Atletico Catania (ex Atletico Leonzio), Licata, Giarre, Messina e Catania (storiche le vittorie del 1990 con il Palermo battuto in casa per 3-1 e del 1991 con l'exploit del vecchio Cibali con un roboante 4-1 rifilato al Catania del compianto Vincenzino Del Vecchio, che guardacaso proprio in quella gara portò in vantaggio gli etnei); dall' altro furono negativi in quanto la società, che già da allora scricchiolava economicamente, non garantiva un campionato di vertice e quindi un possibile ritorno in B, ragion per cui ci si dovette accontentare di tornei anonimi e parecchio sofferti, volti esclusivamente alla salvezza, che nel 1992 e nel 1993 non arrivò sul campo bensì dai Tribunali giudiziari per via delle esclusioni del Licata prima e del Catania e del Messina dopo. Nel 1994 finalmente arrivò la salvezza sul campo dopo la vittoria nello spareggio con il Nola.
Ad un passo dalla gloria
L'ultima stagione tra i professionisti, il 1994-95, al contrario delle precedenti riservò molte sorprese: una squadra che non era attrezzata per salire e con giocatori che fino alla fine sudarono ed onorarono la maglia pur non percependo un soldo restando oltretutto orfani del loro capitano Giorgio Di Bari , aretuseo purosangue protagonista di stagioni esaltanti e altre meno , tragicamente scomparso durante il campionato . Nonostante tutto , questi " 11 leoni " ( cosi vennero ribattezzati dalla tifoseria che a loro dedicò anche una coreografia di ringraziamento con tanto di 11 casacche azzurre accentrate all' interno di un campo di calcio) fecero sognare una città intera che dopo 42 anni poteva ripronunciare la parola "B". Nel contempo, però, tutti erano coscienti che poteva trattarsi solo di un sogno, in quanto la società era profondamente indebitata e non poteva garantire una eventuale stagione nei cadetti. Si arrivò comunque allo spareggio contro l'Avellino, inizialmente vinto per 2-1 sul neutro di Reggio Calabria (si scelse la città calabra per una presunta quanto misteriosa impossibilità del De Simone di ospitare una manifestazione simile) e poi perso in Irpinia. Al termine della gara del Partenio il Siracusa non riuscì a salvaguardare il titolo professionistico e fu costretto a ripartire dal calcio dilettantistico siciliano.
L'inferno dei dilettanti dal 1995 ad oggi
Siracusa non volle accettare l' idea di restare senza calcio e , per scongiurare questo pericolo , trovò una alternativa : in Promozione c'era il secondo club cittadino, la "US Marcozzi Siracusa 1956" del presidente Gabriele Lanza. Nel 1996 si tornerà all'autentico nome di Siracusa Calcio, grazie all'azione degli ultras e dei siracusani in generale. Nella stagione 1995/96 il nuovo Siracusa conquistò il secondo posto che gli valse il ripescaggio in Eccellenza siciliana. Successivamente un secondo posto e l'eliminazione dai play-off ad opera della Folgore di Castelvetrano nel 1996/97, e un primo posto con promozione in Serie D, arricchito dalla vittoria della Coppa Italia di categoria per la regione Sicilia ai danni degli storici rivali del Giarre nella stagione successiva ( 1997-98 ) . La permanenza in D durò però solo una stagione: dopo un campionato disastroso gli azzurri retrocedettero nuovamente in Eccellenza . Nel 1999/00 il Siracusa si classificò al terzo posto dopo un emozionante duello portato avanti per tutto il girone di ritorno con il Villafranca; nel 2000/01 si costrui una squadra abbastanza competitiva: fra alti e bassi fino a marzo 2001 è stata capolista, primato che gli fu sottratto dal Belpasso nello scontro diretto giocato al De Simone . Dopo quella gara fu esonerato Angelo Galfano e al suo posto venne chiamato l'allora tecnico della juniores Cavarra. Il Siracusa concluse al secondo posto e fu eliminato nella seconda fase play-off dall'Alcamo davanti a circa 5000 siracusani ( record assoluto per una categoria come l' Eccellenza ) . Nel 2001/02 si presenta nuovamente una squadra altamente competitiva che parte con i favori del pronostico, riuscirà ad agguantare la vetta della classifica seppur per poche giornate per poi cederla definitivamente alla contendente Misterbianco, quindi ancora un secondo posto con nuova eliminazione al primo turno dei play-off, stavolta per mano del Licata. Ma nell'estate del 2002 finalmente ed inaspettatamente (fra lo scetticismo generale della piazza) giunse il ripescaggio in serie D. Da quella stagione il Siracusa ha sempre presentato squadre competitive con il dichiarato intento di tornare nel calcio professionistico, ma non è mai riuscita a conquistare la promozione. Nel 2002/03 la squadra disputò un buon campionato producendo grandi risultati in un indimenticabile girone di andata che cominciò a fare sognare sul serio i siracusani, prestazione che però fu macchiata nel girone di ritorno con risultati deludenti che portarono all'inaspettato ed ancora oggi misterioso esonero del tecnico Lorenzo Alacqua dopo la prima sconfitta di Torre Annunziata contro il Savoia il 5 gennaio 2003, e a due cambi in panchina: prima venne chiamato Angelo Busetta, che tuttavia durò pochissimo con un misero bottino di una vittoria e due sconfitte. Cosi il tecnico palermitano venne esonerato all'indomani della sconfitta casalinga con la capolista Cavese, culminata da pesanti tafferugli fra ultras siracusani e polizia che portarono alla sospensione prima momentanea e poi definitiva della partita, e che costarono cari al Siracusa che dovette restare lontano dal De Simone per tre giornate. In un clima di dismissione e di pesante contestazione toccò al duo Pannitteri-Modicano prendere il posto di Busetta e guidare fino alla fine la squadra, che giunse al terzo posto e fu sconfitta ai play-off dal Vittoria nonostante l'affermazione siracusana per 2-1 in un De Simone pieno all'inverosimile (eliminazione dovuta solamente alla differenza reti delle due squadre) per cui furono gli iblei a beneficiare del ripescaggio che gli valse il salto di categoria. L'anno successivo la squadra, che disputò un torneo anomalo, ottenne un sesto posto finale con cambio di presidenza dalla famiglia Lanza a Tino Longo, giovane ed intraprendente imprenditore aretuseo proprietario di una catena di trasporti in città. Nella stagione 2004/05 il Siracusa, con un organico superiore rispetto a quello della stagione precedente, arrivò al quinto posto e fu sconfitto nella finale play-off dal Sapri in una gara che ricorda uno degli esodi più massicci della tifoseria aretusea con oltre 500 siracusani che raggiunsero il piccolo centro campano con quattro pullman e con altri mezzi ; vi fu inoltre l'arrivo di una cordata di imprenditori aretusei capeggiata dal costruttore edile Luigi Salvoldi, che dal 2004 ad oggi veste il ruolo di Presidente, e il ritorno nella città natia del bomber nonché capitano azzurro Giovanni Pisano ex Genoa, Salernitana e Pescara . Nel 2005/06 la squadra, nuovamente competitiva, fece cose egregie nella prima parte di stagione (storica fu la data del 27 novembre 2005 quando a Vibo Valentia ottenne dopo anni il solitario primo posto alle spese del Sorrento, che lo riprese però la domenica successiva nello scontro diretto in costiera), ma nel contempo fece anche disastri specialmente nel girone di ritorno, che costarono l'allontanamento al tecnico Santino Bellinvia rimpiazzato da Giancarlo Betta, oggi Campione d'Italia con la sua Juniores che con alti e bassi portò gli azzurri al quarto posto finale in graduatoria e quindi ai play-off , con l'ennesima sconfitta alla prima gara play-off dal Cosenza ai rigori (in quella circostanza fu fatale l'errore di Intagliata dal dischetto) al termine di 120 concitatissimi minuti terminati sull'1-1 e fra le altre cose con il vantaggio siracusano a firma di Di Sabato. La stagione 2006/07 è stata affidata alla direzione sportiva di Antonio Ciccarone e dell'allenatore Domenico Giacomarro (che a marzo è stato sostituito da Paolo Lombardo, siracusano purosangue e già allenatore azzurro nel passato) prefissandosi l'obiettivo di sempre, la promozione diretta, che sebbene con una delle squadre più competitive della storia del Siracusa Calcio, purtroppo non arrivò nemmeno lo scorso campionato , ufficialmente dopo la sconfitta al San Vito di Cosenza del 28 gennaio scorso . Avendo fallito due dei tre obiettivi stagionali (vittoria di campionato e coppa o nella peggiore delle ipotesi dei play-off), anche a questi ultimi andò male, dopo un cammino entusiasmante conclusosi con l'eliminazione in semifinale per mano dei napoletani della Sibilla Cuma che si affermarono a Siracusa per 0-1 e imposero il pareggio in Campania per 2-2 dopo che gli aretusei erano riusciti a rimontare l'iniziale svantaggio con due reti di Perrelli e di Costanzo in una gara prevalentemente manipolata esclusivamente a favore dei padroni di casa dall'arbitro Cervellera di Taranto, consolidando la maledizione degli spareggi che non risparmia il Siracusa dal 1995. Per la stagione 2007/2008 è stato scelto come nuovo trainer azzurro il siracusano Gaetano Auteri, tuttofare che si distacca contemporaneamente dal ruolo di allenatore per rivestire quello di direttore sportivo e di general manager (difatti nei quadri tecnici non rientra più l'ormai ex ds Ciccarone, rientrato da tempo nella sua Campania) nonché principale artefice nelle due ultime stagioni a Gallipoli portando i salentini verso due prestigiosi traguardi: la promozione in C-1 e la vittoria della Coppa di C. Il già trainer del Siracusa 2004-05 è affiancato da uno staff anch' esso aretuseo , in primis dall' ex portiere azzurro Luca Aprile nella veste di vice-allenatore e di preparatore dei portieri e del principale artefice dei successi dello scorso anno e del passato Paolo Lombardo che dopo essere stato alla guida della prima squadra per circa quattro mesi , è tornato ad occuparsi esclusivamente del settore giovanile ma il suo sostegno ad Auteri e alla prima squadra in genere certamente non mancherà . Lo stesso Auteri ha costruito una squadra di tutto rispetto, prevalentemente giovane e con un volto prettamente siracusano , con i ritorni del portiere Luca Siringo , che ha conosciuto il palcoscenico professionistico in piazze blasonate come Cava dei Tirreni e Andria , e del centrocampista classe 1986 Paolo Messina ( nella metà dell' ultima stagione ha giocato nel Paternò ) e con l' inserimento alcuni validi juniores aretusei prodotti del vivaio azzurro e Campioni d'Italia del Siracusa juniores, che si è aggiudicato il primo e storico tricolore il 9 giugno 2007 a Città Sant'Angelo al termine della sofferta lotteria dei rigori contro il Como. Fra questi " baldi giovani aretusei " che stanno vivendo la piacevole esperienza della prima squadra , ci sarebbe dovuto essere anche Corrado Siringo , fratello del portiere Luca e talentuoso centravanti degli " azzurrini " nonchè personaggio emergente del calcio siracusano che ha perso tragicamente la vita cinque mesi fa in un incidente stradale . A lui è stata dedicata la tribuna coperta del De Simone e anche l' ex dopolavoro Erg ( attualmente soggetto a lavori di ristrutturazione che lo renderanno un gioiellino e uno degli impianti sportivi modello della città e dell' intero territorio aretuseo ) verrà intitolato in sua memoria . In compenso il Siracusa nella nuova stagione si è consolato disputando la Coppa Italia di C (è stato ammesso, per meriti conquistati sul campo la precedente stagione, nel girone Z assieme alle siciliane Gela ed Igea Virtus e alle calabresi Vigor Lamezia e Vibonese ) dal quale è stato eliminato con onore collezionando due vittorie , un pareggio e una sconfitta . Successivamente ha partecipato anche alla Coppa di pertinenza da dove è stata anch' essa eliminata dopo il doppio confronto con il Vittoria ( affermazione aretusea per 1-0 fra le mura amiche con sconfitta per 3-1 nella cittadina ipparina ) . Entrambe le eliminazioni dalle due competizioni nazionali sono state prese bene in quanto l' unico obiettivo deve essere il campionato , che in questa edizione vede la partecipazione di club di categoria superiore come Caserta, Cosenza, Nocerina e Turris . Il nuovo campionato inoltre propone uno scherzo del destino : a distanza di 3 mesi ad intralciare il nuovo cammino azzurro ci sarà nuovamente la Sibilla Cuma , da questa stagione trasformatasi in Sibilla Bacoli , che negò il 17 giugno 2007 ai leoncelli la possibilità di disputare l'attesa finale del 24 giugno 2007 con il Casale, vincitore dei play-off nazionali e assurdamente non ripescato, cosi come il Siracusa e la stessa Sibilla Bacoli, finalista assieme ai nerostellati piemontesi , grazie ad un sistema calcistico che si conferma sempre più corrotto e sporco . Si ripresenta , dunque , una stagione di rivincita che sembra essere iniziata con il migliore dei modi con il proscioglimento del Siracusa Calcio e di tre suoi tesserati dall'accusa di aver tentato di truccare il vittorioso derby del 31 marzo 2007 a Ragusa e con il sostegno soprattutto economico della Erg , il colosso petrolifero che da decenni ha in mano il polo petrolchimico aretuseo . L' accordo fra la Erg e il Siracusa Calcio è stato siglato mediante un protocollo d' intesa firmato dal Presidente Salvoldi e dai vertici della stessa azienda alla presenza del Sindaco Giambattista Bufardeci e del Presidente della Provincia Bruno Marziano . Tale accordo conseguentemente lega il club aretuseo alla Sampdoria che appartiene proprio al Presidente della azienda petrolifera Riccardo Garrone . Questa sorta di " gemellaggio " , che era nell' aria da anni , servirà soprattutto per cooptare il Siracusa in ogni campo , specie quello giovanile .
Curiosità
Nel corso della sua lunga storia il Siracusa Calcio ha avuto modo di affrontare anche squadre più blasonate, ma solo in amichevoli disputate tutte nell'impianto siracusano: negli anni trenta affrontò il Torino; nel 1971 addirittura arrivò a confrontarsi con tre grandi squadre in un anno: la Juventus (affermazione bianconera per 4-1), l'Inter (1-0 per i milanesi) e la Fiorentina (0-0); nel 1985 nuovamente con Inter (2-1 a favore degli ospiti) e Roma (vittoria giallorossa per 6-3) , nel 2005 con il Messina , incontro conclusosi sul 4-1 per i peloritani in una amichevole che rievocò uno dei principali derby dell'isola e per di più con una squadra di serie A , e due anni dopo ( settembre 2007 ) sempre con una formazione della massima serie , la Reggina che a distanza di 12 anni ha riaffrontato il Siracusa nel centro sportivo " Sant' Agata " di Reggio ( 5-0 per gli amaranto ) . Gli azzurri hanno anche avuto modo di partecipare, nell'estate 1976, ad un torneo anglo-italiano denominato "Anglo-Italian Cup 1976" affrontando le italiane Monza, Pistoiese, Teramo ed Udinese e le inglesi Enfield, Nuneaton Borough, Scarborough, Stafford Rangers, Wimbledon e Wycombe Wanderers. Il Siracusa uscì dal torneo dopo una vittoria con il Wimbledon e un pareggio con il Nuneaton in casa e due sconfitte in Inghilterra sempre con Wimbledon e Nuneaton.
Tifoseria
Il Siracusa può vantare una tifoseria passionale e fedele, che ha timbrato la sua presenza in tutti i campi e in tutte le categorie. Spesso gli ultras aretusei hanno messo in moto vere e proprie contestazioni contro società e giocatori ma non hanno mai mollato, dimostrando il proprio viscerale attaccamento alla città e alla maglia, fattore che ha suscitato il rispetto e l'ammirazione di tante altre curve poiché è veramente difficile trovare una tifoseria che non demorde nonostante le tante delusioni sofferte negli ultimi dodici anni.
Dopo l'uscita dei Blue Boys Supporters 1979 e della Gioventù Sudista 1984 dalla scena del movimento ultras aretuseo, la curva attualmente è pilotata dagli storici South Landers 1987 e dagli emergenti Nun ci semu cà testa, seguiti a ruota da vari gruppetti per lo più caratterizzati da una forte presenza giovanile che si è sempre messa in evidenza per la propria passione nei confronti dei colori azzurri, cosa abbastanza rara in molti giovani siracusani intenti a seguire le più quotate formazioni della serie A. Da sottolineare il ritorno ( non si sa ancora se sia momentaneo o definitivo ) di alcuni vecchi ultras ex militanti dei Blue Boys , della Gioventù Sudista e di altri vecchi gruppi della curva siracusana che , sotto lo striscione " 1979 " ( l' anno di nascita del Movimento Ultras a Siracusa ) , durante gli ultimi play-off hanno animato la gradinata con bellissime coreografie e con un tifo coinvolgente assieme ad un gruppo non ultras che solitamente si posiziona in gradinata denominato " Club Azzurro Nicola De Simone " .
In quasi trent'anni di esistenza ultras si sono accavallati tanti rapporti amichevoli e nello stesso tempo di inimicizia. I gemellaggi sono con le tifoserie di Juve Stabia e Latina; ad esse si aggiungono amicizie con palermitani (Ultras Curva Sud , Ultras Curva Nord e Borgo Vecchio Sisma), agrigentini , salernitani e vibonesi . Tante sono invece le rivalità. Storiche e sentite quelle con gli ultras del Messina, del Giarre e del Catania oltre che con nisseni e trapanesi; più recenti quelle con i supporter del Licata, dopo le schermaglie del match di andata dello scorso campionato disputato a Favara, e del Savoia , causato dalla presenza degli ultras acesi, anch'essa storica tifoseria rivale, al seguito di quelli campani in occasione di Siracusa-Savoia del novembre scorso e di alcuni incontri avvenuti agli imbarcaderi dei traghetti di Messina e Villa San Giovanni, sfociati poi in tafferugli fra le due fazioni.
Cronistoria
Cronistoria del Siracusa Calcio | ||
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I presidenti più illustri
- Pier Luigi Romano; Presidente dal 1935 al 1946. Salvò il Siracusa dal fallimento nel 1935 assieme a un gruppo di appassionati azzurri.
- Graziano Verzotto; Presidente dal 1971 al 1978. Storico senatore della vecchia DC , riportò il Siracusa in serie C al suo primo anno da massimo dirigente azzurro, nel 1971. Abbandonò per motivi ancora oggi non chiari nel 1978, lasciando la società nelle mani della moglie Maria Nicotra.
- Luigi Foti; Presidente dal 1979 al 1981. Siracusano doc oltre che personaggio di spicco della politica siracusana ( ancora oggi è in attività ) , è uno degli artefici principali dell'indimenticabile successo del 1979 con vittoria di campionato e coppa.
- Giuseppe Imbesi; Presidente con una prima parentesi dal 1981 al 1983. Riprese la società nel 1986 salvandola dal fallimento. Anche lui siracusano doc e proprietario di una catena di supermercati in città, ha il merito di aver riportato il leoncello azzurro in C-1 dopo nove anni di purgatorio in C-2. È sicuramente uno dei Presidenti che si sono distinti per passione nei confronti della maglia azzurra, e per questo oggi è sempre ricordato e chiamato "il Presidentissimo". Tutti vorrebbero che tornasse al timone del "suo" Siracusa , perfino l'attuale dirigenza sin dal suo insediamento gli ha più volte proposto di rivestire il prestigioso ruolo di Presidente Onorario , ma ha rifiutato a causa di tanti problemi di salute e personali che lo affliggono e che lo costringono a restare lontano dall'orbita azzurra. Comunque non si esclude un suo ritorno di fiamma più in là .
Giocatori celebri
Allenatori celebri
Palmares
- 2 promozioni: 1940–41, 1945–46
- vincitore: 1979
- 2 promozioni: 1978–79, 1988–89
- 2 promozioni: 1937–38, 1970–71
- vincitore: 1997–98
- 1 promozione: 2001–02
- 1 promozione: 1995–96