Matteo Orfini
Matteo Orfini (Roma, 30 agosto 1974) è un politico italiano, presidente del Partito Democratico dal 14 giugno 2014 al 17 marzo 2019..
Matteo Orfini | |
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Presidente del Partito Democratico | |
Durata mandato | 14 giugno 2014 – 17 marzo 2019 |
Predecessore | Gianni Cuperlo |
Successore | Paolo Gentiloni |
Segretario del Partito Democratico (ad interim) | |
Durata mandato | 19 febbraio 2017 – 7 maggio 2017 |
Presidente | Matteo Orfini |
Predecessore | Matteo Renzi |
Successore | Matteo Renzi |
Deputato della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 marzo 2013 |
Legislatura | XVII, XVIII |
Gruppo parlamentare | Partito Democratico |
Circoscrizione | Lazio 1 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: DS (fino al 2007) |
Titolo di studio | Diploma di Liceo Classico |
Professione | Dirigente di partito |
Biografia
Formazione
Il padre, Mario, è un produttore e regista cinematografico e televisivo, mentre la madre, Franca De Bartolomeis, ha lavorato come fotoeditrice per il settimanale "L'Espresso".[1] Incomincia l'attività politica durante gli anni del liceo classico Terenzio Mamiani di Roma. Studia Archeologia all'Università degli Studi di Roma La Sapienza, senza conseguire la laurea, e collabora agli scavi di complessi archeologici come Crustumerium, Veio e Fidenae.
Attività politica
Viene eletto segretario del circolo DS Mazzini nel quartiere romano di Prati, restando in carica per quattro anni. Nel 2004 diventa assistente parlamentare di Massimo D'Alema, nonché suo stretto collaboratore all'epoca in cui questi era membro del Parlamento europeo, e ne è stato anche portavoce.[2]
Con la nascita del Partito Democratico nel 2007, Orfini ne entra a far parte.[3]
Responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione Italianieuropei e responsabile cultura e informazione nella segreteria nazionale del Partito Democratico retta da Pier Luigi Bersani il 24 novembre 2009[4], ha fatto parte della corrente del PD dei cosiddetti "Giovani turchi".[3]
Nel dicembre 2012 partecipa alle primarie dei parlamentari nel Lazio[5] ed è successivamente eletto deputato alle elezioni politiche del 2013.
Il 14 giugno 2014 all'assemblea nazionale del PD viene eletto a grande maggioranza presidente del partito, succedendo a Gianni Cuperlo.[6]
Il 4 dicembre dello stesso anno, a seguito dello scandalo della cosiddetta inchiesta Mafia Capitale, viene nominato da Matteo Renzi commissario straordinario del Partito Democratico romano.[7]
Il 19 febbraio 2017, dopo le dimissioni di Matteo Renzi da segretario del PD, viene nominato reggente ad interim del partito, fino all'elezione del nuovo segretario.[8] Il 30 aprile successivo, le primarie eleggono nuovamente Renzi segretario e il 7 maggio Orfini viene riconfermato presidente del partito dall'assemblea nazionale.
Il 10 luglio 2017, dopo aver traghettato il PD capitolino verso il congresso vinto dal nuovo segretario Andrea Casu, termina la sua attività da commissario straordinario della federazione romana del Partito Democratico.[9]
Alle elezioni politiche del 2018 si ricandida alla Camera dei deputati, nel collegio uninominale di Roma-Torre Angela dove ottiene il 20,71% e viene sconfitto, giunge infatti terzo dietro all'esponente del Movimento 5 Stelle Lorenzo Fioramonti (36,65%) e alla candidata del centro-destra Barbara Mannucci (32,27%).[10] Viene comunque rieletto deputato in virtù della candidatura nelle liste proporzionali del partito.
Nell'agosto 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020 sulla riduzione del numero di parlamentari legato alla riforma avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento Cinque Stelle e concluso dal governo Conte II guidato dalla coalizione M5S e PD[11], seguito dalla sua sottocorrente orfiniana del PD come Giuditta Pini, Fausto Raciti, Francesco Verducci e Chiara Gribaudo[12], annuncia il suo voto contrario[12][13], in dissidenza con la linea ufficiale del suo partito, schierato per il "Sì"[14][15], affermando che il «si» è "il “trionfo del populismo e l’umiliazione della politica" e aggiunge "Il PD ritrovi coraggio e autonomia e voti no: le battaglie giuste si fanno anche quando sono difficili. Anzi soprattutto se sono difficili".[16]
Note
- ^ Per l'Europa Massimo D'Alema si è scelto un assistente con un lavoro normale (PDF) [collegamento interrotto], su guiasoncini.com, Il Foglio Quotidiano, 13 luglio 2004. URL consultato il 26 aprile 2013.
- ^ Marco Esposito, Noi del Pd, Monti e l'articolo 18, su espresso.repubblica.it, L'Espresso, 22 marzo 2012. URL consultato il 26 aprile 2013.
- ^ a b Carmine Saviano Il 14 giugno 2014 all'assemblea del PD viene eletto a grande maggioranza presidente del partito., Pd, l'avanzata dei Giovani Turchi. La politica come azione collettiva, su Repubblica.it, 2 gennaio 2013. URL consultato il 20 marzo 2013.
- ^ Matteo Orfini, su partitodemocratico.it, Partito Democratico. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2014).
- ^ Primarie Pd, oltre 1 milione al voto. Fassina in testa a Roma, bene la Finocchiaro. Bersani: "Felice per giovani e donne", su repubblica.it, 31 dicembre 2012. URL consultato il 20 marzo 2013.
- ^ Domenico Ferrara, Da giovane turco a giovane renziano: Orfini presidente Pd, su ilgiornale.it, Il Giornale, 14 giugno 2014. URL consultato il 14 giugno 2014.
- ^ Alberto Gentili, Renzi commissaria il Pd di Roma e nomina Orfini commissario, su ilmessaggero.it, Il Messaggero, 4 dicembre 2014. URL consultato il 7 dicembre 2014.
- ^ http://www.corriere.it/politica/17_febbraio_15/pd-le-dimissioni-renzi-sara-orfini-guidare-partito-2c78e9f4-f36e-11e6-a927-98376e914970.shtml
- ^ Giovanna Vitale, Roma, sarà l'italo indiano Sibi Mani il nuovo presidente del Pd romano, in Corriere della Sera, 9 luglio 2017. URL consultato il 10 luglio 2017.
- ^ Eligendo: Camera [Scrutini] Collegio uninominale 05 - ROMA - ZONA TORRE ANGELA (Italia) - Camera dei Deputati del 4 marzo 2018 - Ministero dell'Interno, su Eligendo. URL consultato il 16 marzo 2018.
- ^ La democrazia non è un costo, su Osservatorio Globalizzazione, 18 febbraio 2020. URL consultato il 15 marzo 2021.
- ^ a b I ribelli del No (di P. Salvatori), su L'HuffPost, 26 agosto 2020. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ Referendum 2020: ecco come voteranno i big, su theitaliantimes.it.
- ^ Claudio Bozza, Zingaretti: «Sì al referendum. Il Pd starà al governo finché farà cose utili al Paese», su Corriere della Sera, 9 luglio 2020. URL consultato il 15 marzo 2021.
- ^ Elenco dei soggetti politici ai sensi dell’articolo 2 della delibera n. 52/20/CONS, su agcom.it.
- ^ Taglio parlamentari, il governatore Pd Bonaccini annuncia il suo sì: "È da 30 anni che il centrosinistra propone di ridurli". Orfini: "Partito si schieri per il No", su Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2020. URL consultato il 29 agosto 2020.
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matteo Orfini
Collegamenti esterni
- Matteo Orfini, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Matteo Orfini, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Matteo Orfini, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Matteo Orfini, su Camera.it - XVII legislatura, Parlamento italiano.
- Biografia da Cinquantamila, Matteo Orfini
Controllo di autorità | VIAF (EN) 251662420 · ISNI (EN) 0000 0003 7532 6454 · LCCN (EN) no2012105283 · GND (DE) 1026092418 |
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