Potëmkin (nave da battaglia)

nave da battaglia della marina militare dell'Impero russo

[[{{{1}}} {{{2}}}|{{{1}}} {{{2}}}]] La corazzata Kniaz Potëmkin Tavricheskiy, così chiamata in onore dello statista russo Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, principe di Tavros che, sotto il regno della zarina Caterina II la grande, volle creare una potente flotta del mar Nero, fu impostata nel 1898 e resa operativa nel 1904 presso la base navale di Odessa.

La storia

Il suo equipaggio si ammutinò nel 1905 in seguito al tentativo da parte del primo ufficiale di obbligare l'equipaggio a mangiare carne infestata dai vermi; durante i disordini, il marinaio Grigory Vakulenchuk fu ferito a morte e diversi ufficiali, compreso il capitano Golikov, ebbero la stessa sorte. L'equipaggio della silurante di scorta N. 267 seguì l'esempio dei marinai della corazzata. La nave ritornò ad Odessa issando la bandiera rossa ed appoggiò i disordini scoppiati in città grazie anche ai funerali di Vakulenchuk con due imprecisi colpi dei pezzi da 152 mm. L'ammiragliato russo inviò allora due squadroni di navi da battaglia col compito di riprendere la nave o di affondarla, ma quando la Potëmkin puntò sul gruppo da battaglia, le ciurme si rifiutarono di sparare ed un'altra corazzata, la Georgiy Pobiedonosetz, si unì ai ribelli.

Dopo un peregrinare nel Mar Nero, la nave si diresse verso la Romania, che però negò il permesso di attracco, sparando anche su un gruppo da sbarco della nave. Alla fine, la nave venne restituita alla Russia, ma molti membri dell'equipaggio trovarono rifugio clandestinamente in Romania.

La trasposizione cinematografica

La nave, passata dopo la rivoluzione d'Ottobre all'Armata Rossa venne resa inutilizzabile dall'equipaggio dell'incrociatore inglese Calypso che le danneggiò irreparabilmente le macchine, la nave venne smantellata definitivamente nel 1919.

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