Grumman F-14 Tomcat
Template:Aereo militare Il Grumman F-14 Tomcat era un caccia-intercettore a lungo raggio in dotazione alla Marina degli Stati Uniti, preposto alla difesa aerea dei gruppi da battaglia navale, in special modo delle portaerei. È un aereo supersonico (può raggiungere oltre Mach 2,4), l'equipaggio è composto dal pilota e dal Radar Intercept Officer (RIO), è propulso da due turboventola, possiede due impennaggi di coda e ha la caratteristica di avere le ali a geometria variabile.
Le ultime versioni sono state adattate per svolgere anche missioni di attacco al suolo; infatti, negli ultimi anni è venuta meno la necessità di disporre di un caccia "puro" come il Tomcat, ma si è reso necessario disporre di aerei in grado di svolgere diversi compiti, come la difesa aerea, l'attacco al suolo e la guerra elettronica. Un esempio di questo tipo di aerei, i cosiddetti caccia multiruolo, è l'europeo Eurofighter Typhoon.
L'unico acquirente straniero del Tomcat fu l'Iran durante il governo dello Scià di Persia: ne furono ordinati 80 esemplari, ma a causa della rivoluzione iraniana e del successivo embargo ne furono consegnati solo 79. Gli Stati Uniti quindi non garantirono più l'assistenza, la manutenzione e le parti di ricambio, rendendo così molto difficile all'Imperial Iranian Air Force il compito di tenere in condizioni di volo aerei così complessi.
Sviluppo e versioni
L'F-14 nacque dal bisogno della U.S. Navy di sostituire il vecchio F-4 Phantom II con un aereo che disponesse di un'avionica moderna, motori più potenti e affidabili, grande manovrabilità e soprattutto disponesse di un'effettiva capacità di attacco Beyond Visual Range (BVR), cioè oltre il raggio visivo. Ciò implicava che il nuovo modello disponesse di un ottimo radar e la capacità di lanciare missili a grande distanza dal bersaglio.
Inizialmente, la Marina prese in considerazione la versione navalizzata del General Dynamics F-111 (F-111B), un cacciabombardiere già in dotazione all'USAF. Il modello però si rivelò poco adatto per operare sulle portaerei, troppo pesante e poco maneggevole, rendendolo inadatto alle specifiche richieste. Nonostante questo, il primo modello del Tomcat, l'F-14A, conservò alcune delle caratteristiche migliori dell'F-111: i motori Pratt & Whitney TF-30, il sistema d'armi AN/AWG-9 e le ali a geometria variabile. L'aereo integrava il Central Air Data Computer, una serie di circuiti elettronici che vengono indicati come il primo microprocessore della storia, sebbene la definizione sia discussa.
La versione migliorata fu rinominata F-14B e disponeva di un'avionica ed equipaggiamenti per le comunicazioni migliorati e di motori più potenti. I motori montati su questa versione furono i General Electric F100-GE-400, che garantivano una potenza maggiore e una resistenza maggiore allo stallo del compressore, la quale permetteva una maggiore sicurezza nelle manovre ravvicinate.
Il modello C, meglio conosciuto come A Plus, era invece una versione migliorata studiata già all'inizio della carriera operativa della macchina, specie per quanto concerne l'aggiornamento dell'elettronica i motori di nuovo modello; ma a causa di problemi economici, non venne mai tradotta in realtà operativa.
L'ultima versione è stata l'F-14D, le cui consegne cominciarono nel novembre del 1990, sia come macchine di nuova produzione che come "retrofit" di modelli A. Oltre ai nuovi motori General Electric F110-GE-400, la versione D, detta anche Super Tomcat, dispone di una nuova elettronica digitale, che comprende il radar AGP-71 (ibridazione tra l'AWG-9 e il APG-70 dell'Eagle), di nuovi disturbatori radar migliorati, trasmettitori automatici dei dati (datalink) e sensori televisivi e a infrarossi per la prima volta combinati anziché in antitesi tra di loro.
Il Tomcat 21 sarebbe stato ancora più moderno ed efficace del D grazie ad una ulteriore riprogettazione di tutta la macchina, ma all'inizio degli anni novanta la fine della Guerra Fredda lo lasciò vittima dei tagli al bilancio, che decurtarono pesantemente anche il programma per il modello D.
Nel febbraio 2006, dopo 32 anni di onorata carriera, la Marina degli Stati Uniti ha deciso di non avvalersi più dell'F-14, pur senza nessun diretto successore, mentre l'IAF continua a considerarlo uno dei più importanti aeroplani bellici della sua prima linea.
Analisi del progetto
Le prestazioni del Tomcat sono ancora oggi formidabili, nonostante il progetto risalga agli anni sessanta. Questo è dovuto alla grande potenza dei motori, che gli permettono di raggiungere una velocità di circa 2.500 km/h, circa Mach 2.4, e alle ali a geometria variabile. Questa particolare caratteristica rende l'aereo molto più efficiente in termini di aerodinamica; infatti, cambiando i gradi di apertura dell'ala, si possono ottenere ottime prestazioni sia alle alte che alle basse velocità. Il grado di apertura alare viene calcolato dal computer per ottimizzare le prestazioni di volo; in altri tipi di aerei invece, come il Panavia Tornado, l'apertura alare poteva essere all'inizio impostata solo manualmente.
Le ali a geometria variabile hanno uno scarto tra la minima e la massima freccia di 58° e il meccanismo di variazione automatica riesce a sfruttare fluidamente e completamente tale apertura, passando da una configurazione quasi ad ala dritta, ideale per l'appontaggio e la manovra a bassa velocità, sino ad arrivare ad una geometria quasi a delta, ideale per il volo supersonico od a bassa quota. Due piccoli baffi (winglets) si estendevano nell'originale F-14A per mantenere il controllo dell'aereo sul bordo d'attacco alare, vicino alle prese d'aria. Oltre alla grande ala, la fusoliera ha un effetto di sostentamento dovuto al ventre piatto presente tra le due gondole motori, ("lifting body") e anche questo contribuisce alle qualità di manovra del velivolo, che di fatto conta su di una superficie alare maggiore di quella "ufficialmente" dichiarata. Esiste poi un meccanismo di "overriding" che permette al pilota di regolare manualmente la freccia desiderata. Tutte queste caratteristiche, comprendenti ben 10 superfici di controllo o sostentamento, permettono all'F-14 di essere molto manovrabile considerando le sue dimensioni e il notevole peso che esso raggiunge anche con metà del carico di combustibile e di armamento, e che è dovuto all'ala a geometria variabile ed alla pesantissima avionica di bordo. Il problema di avere dei motori all'altezza della situazione non venne invece risolto in maniera convincente, perché, nonostante (o forse proprio per questo) fossero tra i primissimi della nuova generazione a doppio flusso (turboventola), i TF-30 risultavano poco affidabili, pronti ad esplodere e ad avere malfunzionamenti di vario genere, oltre a non essere sufficientemente potenti. Il Tomcat ha risolto il problema, ma soltanto per una certa quantità di macchine della produzione più recente "B" e "D", con l'ibridazione delle tecnologie sviluppate per le macchine dell'USAF, (motorizzazione dell'F-15) ma la rimotorizzazione e l'aggiornamento dell'avionica si sono dimostrate troppo costose per estenderle a tutta la flotta, nonostante i piani originali lo prevedessero.
In ogni caso la quantità di combustibile disponibile, per non dover dipendere da serbatoi esterni, raggiunge - grazie soprattutto ai serbatoi in fusoliera - il valore di ben 9.200 litri, a tutto vantaggio delle prestazioni pratiche, ma da tener ben presente quando la macchina è a pieno carico ed impegnata in manovre complesse.
Il disegno dell'aeroplano comprende anche una doppia deriva, ergentesi sulle gondole motori anch'esse doppie e ben separate, per incrementare il controllo in assetti di volo critici, ma il Tomcat non sopporta la vite piatta, manovra da cui usualmente non riesce ad uscire. È uno dei pochi limiti del velivolo, da considerare specialmente alle basse velocità.
Il grandissimo muso dell'aereo pare un poco sgraziato visto di profilo persino se comparato al resto di una macchina di tali dimensioni. Esso contiene l'abitacolo in tandem per i due membri dell'equipaggio, riccamente dotati di schermi catodici (all'epoca quasi assenti sugli altri aeroplani) e non molta strumentazione analogica. Nell'insieme è una generazione "ibrida", non ancora informatizzata come nei modelli immediatamente successivi. Entrambi i membri dell'equipaggio hanno un eccellente campo visivo grazie all'enorme tettuccio a goccia molto allungata, e alla posizione molto rialzata sulla fusoliera. Sono saggiamente disponibili anche specchietti retrovisori. Davanti a loro vi è il comparto avionica principale, con il radar ed i calcolatori di bordo, mentre a fianco è posizionato il cannone Vulcan, sul lato destro in basso (le munizioni, 675 colpi, sono invece contenute in un grande tamburo dietro l'abitacolo).
Il radar meriterebbe una trattazione a parte: un ottimo apparato chiamato AWG-9, pesante qualcosa come 626 chilogrammi (oltre il peso di un caccia della Prima guerra mondiale), costituito da tecnologia elettronica parzialmente allo stato solido, ottimizzato esclusivamente per l'intercettazione, con modalità avanzate come il 'TWS', 'VS', 'LD/SD' e molte altre, troppe per essere tutte usate al meglio da un pilota medio. Le portate sono idonee a tutte le distanze utili e a tutte le quote, grazie al calcolatore e al filtro doppler, il quale, analizzando gli echi di ritorno tra gli oggetti in movimento e il terreno stabilisce un contatto grazie al diverso eco captato. Può ingaggiare 6 bersagli su 24 tracciabili (un primato per molto tempo imbattuto), anche se i missili Phoenix, teoricamente 6, non vengono mai impiegati in più di 4, spesso solo 2 (con 6 missili non si poteva nemmeno appontare causa il peso eccessivo).
Sotto al muso si notano delle protuberanze di diversa foggia e grandezza: sono i sensori di scoperta passivi. Consueta è l'antenna di allarme radar prodiero, implementata nel sistema di difesa passivo dell'apparecchio (ve ne sono anche in coda), ma spesso sono presenti anche sensori ottici. All'inizio venne installato un sistema di scoperta infrarosso (IRST), ma siccome il radar si dimostrava sufficiente ai bisogni e il sensore aveva una regolarità di funzionamento dubbia ed una risoluzione dell'immagine scarsa, si preferì il 'TCS', una telecamera con teleobiettivo capace, con luce diurna, d'identificare un aereo od un altro oggetto a distanze molto superiori al normale ed evitando pertanto di non avere risorse per la scoperta ed il puntamento a media distanza, tra l'occhio e il radar a lunga portata (capace di un raggio tra i 100 e i 200 chilometri), come avviene invece con l'Eagle. Alcuni piloti dell'USAF installarono dei mirini per fucili da caccia, un singolare arrangiamento per un caccia da 30 milioni di dollari. Ancora nel 1981 solo un Tomcat su 7 ne era comunque equipaggiato, la maggior parte non avevano nessun sensore ottico. I Tomcat successivamente hanno implementato il TCS ma per valorizzare le differenti caratteristiche, i modello "D" li hanno entrambi, TCS e IRST, oltre all'antenna dell'allarme radar. Sono poi disponibili altre importanti attrezzature, in tema di comunicazioni esiste una gamma di radio VHF e UHF, un datalink ed un interfono, mentre nel campo ECM oltre ai sensori d'allarme radar esistono lanciatori di chaff e flare, un sistema di disturbo ALQ-100, 126 o 165, e un disturbatore dei datalink avversari. Il calcolatore principale aveva in origine una RAM di 32 kb, il meglio disponibile all'epoca (i primi F-15 si accontentavano di 26 kb, i Mig-29 8 kb, i Mig-23 4 kb).
Elettronica di missione
Riassunto degli equipaggiamenti elettronici dell'aereo, elencati per le singole categorie in ordine d'apparizione:
- Radar: AWG-9, APG-71
- RWR: AN/ALR-45-AN/ALR-67
- IRST/TV: Northrop TCS
- ECM: ALQ-100 (contro radar acquisizione), ALQ-91 (contro datalink), ALQ-129 (contro radar illuminatori), AN/ALE-29 (chaff/flare), AN-ALE-39
- HUD: Kaiser AN/AWG-12
- Comunicazioni: datalink KY-28, JTDS, radio AN/ARC-51, 159, ricevitore UHF AN/ARR-69, TACAN, radiogonometro AN/ARA-50, radio non intercettabili Have Quick
- IFF: AN/APX-72
Impiego
L'F-14 fu realizzato con l'intento di costruire un caccia-intercettore per la superiorità aerea che avesse lo scopo di difendere i gruppi da battaglia navali, in particolare le portaerei dall'attacco dei bombardieri sovietici armati di missili da crociera. Il suo radar è in grado di seguire contemporaneamente 24 bersagli e di ingaggiarne 6 insieme, ma questo ha il prezzo di un peso di ben 625 chili. La sua arma principale, che fu progettata come parte integrante dell'AWG-9, è il missile a lungo raggio AIM-54 Phoenix, che era in grado di colpire gli avversari ad una distanza di oltre 160 chilometri. La grande potenza del radar e le capacità di attacco di questo missile resero il Tomcat un perfetto difensore della flotta. L'AIM-54 è stato ritirato dal servizio il 30 settembre 2004.
All'epoca d'oro della sua carriera, tardi anni '70, questo aereo era presente in 2 squadroni da 12 macchine per un totale di 24, che in seguito vennero in 3 o 4 esemplari modificate in ricognitori TARPS. Alla fine del decennio, il totale era sceso a 20, inclusi i ricognitori, mentre alla metà anni '90 rimaneva un solo squadrone con 14 macchine come usuale, ridotte a 10 o 12 entro la fine del decennio, e fino ai nostri giorni, nonostante il fatto che nel frattempo la macchina, libera da impegni difensivi, avesse intrapreso la carriera di cacciabombardiere multiruolo capace di garantire una incredibile varietà di missioni.
Infatti, anche se il Tomcat è stato sempre considerato un caccia puro, il progetto prevedeva anche limitate capacità di attacco al suolo con un carico utile di 6.375 chili di equipaggiamenti esterni, anche se è solo dalla metà degli anni '90 che viene sfruttata questa capacità. Inoltre possono anche essere equipaggiati con il TARPS (Tactical Air Reconaissance Pod System), un contenitore che contiene il sistema di apparati per la ricognizione tattica il quale però richiede usualmente la modifica della macchina in maniera tale da renderla prevalentemente un ricognitore, ad esempio rinunciando a metà dei missili (e alla quasi totalità dei Phoenix). Il progressivo taglio dei fondi militari dopo la fine della Guerra Fredda resero l'F-14 troppo costoso da mantenere: ormai non serviva più avere dei caccia puri che svolgessero una sola missione, ma c'era bisogno di aerei multiruolo, in grado di svolgere più di un compito in modo da limitare i costi. L'F-14 fu quindi "adattato" a svolgere missioni di attacco al suolo: fu equipaggiato per trasportare il LANTIRN, il sistema di guida per le bombe a guida laser e altri ordigni di precisione. Dopo il ritiro dell'A-6 Intruder, l'F-14 è l'unico caccia-bombardiere imbarcato che poteva operare a grandissima distanza dalla portaerei.
Il programma Iraniano: la carriera dei Tomcat persiani
A causa dei suoi costi elevati, 38 milioni di dollari l'uno, e della iniziale mancanza di capacità di attacco al suolo, i Tomcat non ebbero un grande mercato. L'unico acquirente straniero fu l'Iran. Lo Scià di Persia ordinò un primo lotto di 30 aerei nel 1974 e un secondo di 50 nel 1975: la sua intenzione era quella di avere degli intercettori per contrastare le violazioni dello spazio aereo iraniano dai parte dei MiG-25 sovietici. Vennero ordinati inoltre 714 Phoenix, dei quali solo 284 esemplari vennero effettivamente consegnati, stando alle cifre ufficiali.
Pare che il confronto contro l'F-15 Eagle venne risolto da un'esibizione mozzafiato che il Tomcat diede davanti allo Scià che quel giorno voleva valutare quale macchina fosse la migliore vista dal vivo. Mentre l'Eagle faceva le sue evoluzioni in aria, il Tomcat venne lasciato con i motori accesi e decollò con un carico di carburante molto inferiore a quanto stabilito e questo fatto gli diede una agilità decisamente migliore rispetto a quanto sarebbe stato altrimenti: quando alla fine dell'esibizione il regnante iraniano si diresse giubilante verso la squadra Grumman non degnò nemmeno di un'occhiata quelli della McDonnell Douglas, che non avevano capito sul momento il sotterfugio usato dai concorrenti. Sia come sia, la macchina per quanto potesse essere complessa e costosa, valse certamente il costo e consentiva una capacità di difesa aerea senza paragoni grazie al radar ed ai missili usati. In ogni caso, l'ala a geometria variabile in maniera continua ed automatica gli conferiva buone doti di volo, inficiate solo dalla motorizzazione alquanto inaffidabile e modesta per la mole del caccia. Esternamente gli aerei iraniani erano uguali a quelli americani, ma l'avionica e gli apparati di bordo erano leggermente diversi: c'era la giustificata paura che nel caso un esemplare fosse caduto in mani sbagliate, avrebbe messo in serio pericolo il vantaggio tecnologico degli Stati Uniti. La "degradazione" tuttavia lasciò alla fine gli aerei iraniani quasi totalmente compatibili con quelli USA: in pratica, il solo sensore IRST (poco efficace, comunque) e i serbatoi esterni non vennero approvati, oltre al modesto decremento delle prestazioni in alcuni sottosistemi quali comunicazioni e datalink quando non specificatamente necessari se non si operava in ambito navale. L'Iran, dopotutto, era un cliente di prima categoria.
Nella rivoluzione del 1979 lo Scià di Persia fu deposto dall'Ayatollah Khomeini e la situazione politica cambiò radicalmente: a causa dell'embargo la Grumman non fornì più assistenza e parti di ricambio ai Tomcat iraniani, costringendo l'IRIAF (Islamic Republic of Iranian Air Force) ad arrangiarsi con le abbondanti scorte già acquistate. Le esecuzioni di ufficiali iraniani "collusi" o "troppo occidentalizzati" cominciavano ad esser la norma, molti scappavano dal loro Paese, mentre la ex-IIAF ora IRIAF (ove il cambio sottintendeva al passaggio dall'impero alla repubblica islamica) metteva a terra circa la metà degli aerei.
Ma a causa della guerra tra Iran e Iraq scoppiata nel settembre 1980 le cose cambiarono e di molto, tanto che le forze armate nazionali vennero salvate dalla autodistruzione totale per mano di un regime teocratico e ferocemente antioccidentale.
Le battaglie aeree e terrestri cominciarono all'inizio di quel mese, tanto che in Iraq la guerra la considerano iniziata il 4 settembre, ma solo dopo settimane di scontri di frontiera gli iracheni decisero di invadere l'Iran, per togliersi di torno, una volta per tutte, la minaccia del potente vicino senza lasciarsi logorare da una nazione tre volte più numerosa. Si credeva che gli Iraniani non avrebbero sostenuto una dominazione tanto sanguinaria quanto impopolare, invece il risultato fu di compattare le forze civili e militari del Paese attorno ad essa e gli iraniani combatterono con grande vigore e determinazione. Gli iracheni all'inizio dell'offensiva (28 settembre) ebbero molti successi, con il loro esercito, descritto spesso come di "impostazione inglese, ma con equipaggiamento sovietico", che avanzò massicciamente in numerose aree del confine. Ma l'aviazione irachena era tutt'altro che pronta al combattimento e non riuscì a sostenere questo sforzo, e tanto meno ottenne di bloccare le attività dell'IRIAF, che decimò le colonne nemiche nel deserto. Il Tomcat aveva già ottenuto il 13 settembre una vittoria aerea abbattendo un elicottero iracheno Mi-24 con il cannone, dato che con gli Sparrow non riusciva ad ottenere l'aggancio a causa del fatto che l'elicottero volava basso, due missili Sidewinder a guida infrarossa erano finiti nelle dune, e non c'erano missili Phoenix a bordo, che forse avrebbero potuto colpire. Data la situazione, venne eseguito un passaggio con il cannone, gli iracheni non s'erano ancora accorti di nulla e non reagirono al rapido mitragliamento eseguito dal caccia iraniano. Dopo quella battaglia, non vi furono altri successi contro le "cannoniere" irachene per tutta la guerra, ma i Tomcat in compenso distrussero un numero impressionante di avversari, inclusi alcuni missili da crociera antinave. Il potenziale del caccia USA era molto alto, gli iraniani lo sfruttarono al meglio e gli iracheni non riuscivano solitamente ad avvicinarsi abbastanza contro di esso da poterlo ingaggiare. Questo senza considerare che in realtà spesso i missili venivano tirati prima ancora che gli iracheni si rendessero conto della presenza dei Tomcat. Nessun altro caccia avrebbe potuto fare altrettanto, né all'Est come all'Ovest. Inizialmente gli F-14 venivano usati per azioni offensive fin sulla capitale nemica, ma ben presto l'impiego venne limitato alle intercettazioni e alla copertura radar nel proprio spazio aereo, che la macchina riusciva a fare grazie al suo potente radar, di solito in missioni solitarie ma sempre con l'aiuto della guida caccia dei potenti siti radar dell'aviazione. Ancora nel 1988 il Tomcat ottenne varie vittorie, dopo una lunga stasi dovuta alle difficoltà logistiche di entrambe le parti ad impostare campagne aeree di una certa importanza, ma il caccia iraniano è rimasto fino alla fine un deterrente micidiale per qualunque incursore.
Per quando i missili Phoenix vennero ad essere progressivamente inutilizzabili causa mancanza di ricambi (a cui venne posto rimedio anche grazie all'Irangate) i Tomcat accumularono oltre 100 vittorie aeree. La posizione ufficiale degli Stati Uniti e di altri Paesi era che queste macchine vennero usate poco, con le armi sabotate ed altri problemi legati alla complessa manutenzione ma intanto quando un Tomcat disertò nel 1986 aveva ancora a bordo un Phoenix. Sembra che la macchina venne subito "accolta" da personale della CIA, malgrado fosse in territorio iracheno.
- Perdite conosciute:
- 1 - 21 novembre 1982: un F-14 abbattuto da un Mirage F1EQ
- 1 - marzo 1983: un F-14 abbattuto da un MiG-21
- 2 - 11 settembre 1983: due F-14 abbattuti mentre tentavano di intercettare un apparecchio iracheno
- 1 - 4 ottobre 1983: un F-14 abbattuto in un combattimento ravvicinato (dogfight)
- 1 - 21 novembre 1983: un F-14 perduto durante una battaglia su Bahragan
- 1 - 24 febbraio 1984: un F-14 perduto
- 1 - 1 luglio 1984: un F-14 perduto
- 3 - 11 agosto 1984: tre F-14 abbattuti
- Totale: 11 apparecchi.
- Vittorie confermate:
- 2 - Mirage F1
- 1 - MiG-21
- Totale: 3 apparecchi.
Confronti
I caccia Dassault Mirage F.1 di fornitura francese si dimostrarono degni avversari soprattutto verso la fine delle ostilità, ma solo a prezzo di gravi perdite. Uno squadrone in particolare ha combattuto numerosi scontri contro l'IRIAF, facendone una vera e propria "guerra privata" contro uno squadrone di F-14 dirimpettaio, ma le perdite sono state elevate, malgrado diversi successi riportati. Alla fine delle ostilità, con 3 vittorie ottenute contro i Tomcat nella primavera del 1988 raggiunsero un discreto risultato ma solo considerando che avevano di fronte un avversario estremamente pericoloso. I MiG-23 delusero molto, essenzialmente perché i sovietici vendevano all'estero macchine più vecchie e meno sofisticate: eppure, almeno un F-14 venne abbattuto in una delle innumerevoli battaglie tra queste due macchine con ala a geometria variabile.
I MiG-21 erano considerati pericolosi per le loro piccole dimensioni che rendevano la loro traccia radar più piccola. Nel dopoguerra gli iraniani hanno tentato di costituire una forza aerea equipaggiata con tali macchine, ma si trattava di copie cinesi di scadente qualità.
Più pericoloso, il MiG-25, era il trisonico (più correttamente il MiG-25 è accreditato di una velocità massima di Mach 2,83) avversario di mille battaglie, con un radar potentissimo (600 kW) e missili temibili (capaci di mach 4,5). Nonostante fosse assai rozzo, il MiG in questione era davvero possente e venne ampiamente usato contro l'Iran come caccia, ricognitore e bombardiere supersonico. In un caso, ingaggiò un F-4 Phantom ad una distanza riportata di 97 km, danneggiandolo gravemente. Era evidente che un tale mostro, se pilotato a quote e velocità elevate, poteva essere affrontato solo dal velivolo Grumman. Anche se non pare che abbia ottenuto vittorie contro il Tomcat, ogni scontro era quindi difficilissimo da gestire perché il minimo errore poteva essere fatale, oppure non si riusciva ad intercettare lo sfuggente bersaglio. Spesso solo una macchina irachena (o sovietica) era inviata all'attacco, e gli iraniani a loro volta rispondevano con un solo F-14 disponibile, a combustibile ridotto, per salire prontamente ad affrontarlo alle quote più elevate. Le prestazioni e i resoconti di tali "tenzoni" sembrano all'altezza di un racconto di fantascienza, con i due "campioni" utilizzanti enormi e potentissimi radar e missili su distanze addirittura superiori ai 100 km. Mai prima d'allora, e nemmeno dopo, le battaglie aeree sono state combattute a tali distanze, quote e velocità operative.
Confronto amichevole tra F-14 ed F-15
Che cosa sarebbe successo, se l'Arabia Saudita avesse inviato al fronte, nel tentativo di aiutare l'Iraq o di difendersi dalle pressioni politiche iraniane, uno dei suoi reparti su F-15 Eagle? In verità i piloti dell'IRIAF si sarebbero trovati avvantaggiati da una maggiore esperienza di combattimento e da tattiche mature per sfruttare al meglio le loro macchine persino rispetto ai piloti USA; i sauditi erano molto poco preparati e da soli non avrebbero preso una tale scelta. Anche in questo modo, non è detto che tale ipotesi non avrebbe potuto verificarsi: come se la sarebbe cavata, dunque, l'Eagle contro il Tomcat?
Benché le due macchine siano splendidi esponenti della nuova generazione di caccia pesanti da superiorità aerea, non esiste il minimo dubbio che l'Eagle avrebbe corso dei gravissimi rischi. Sebbene la sua elettronica fosse molto migliore di quella delle macchine dell'IrAF (aviazione irachena), la presenza di un solo pilota l'avrebbe resa di maggiore difficoltà a gestirsi in una battaglia aerea rispetto a quanto accade con il Tomcat. Un altro problema era l'abitacolo, assai antiquato e con pochi schermi catodici, nessuno dei quali multifunzione. L'autore Bill Gunston scrisse, certo esagerando, che esso sarebbe risultato familiare ad un pilota dei caccia ad elica, eccetto per un paio di strumenti. In realtà la strumentazione non viene montata "a caso", ma seguendo normative tecniche generali valide per tutti gli aeromobili militari dell'USAF.
L'F-15 si basava inoltre su missili a corto e medio raggio e non aveva, nonostante la potenza del radar, nessuna possibilità di impostare combattimenti alle lunghe distanze. In sostanza, infatti, l'F-15 è concepito come un "super Phantom", senza ulteriori salti qualitativi nelle possibilità belliche, se non una maggiore agilità ed energia di manovra. In questo modo forse l'Eagle avrebbe rischiato moltissimo causa la minaccia dei Phoenix.
Purtroppo, a differenza della norma della tecnologia anni 60', non sappiamo nulla sull'affidabilità sia del sistema AWG-9 sia del missile AIM-54 e dunque se fossero un'arma realmente pericolosa. Il fatto che sia stata radiata e non sostituita è comunque eloquente, oltre al fatto che un sistema d'arma del genere è costosissimo e dalla manutenzione molto laboriosa e delicata.
Ad ogni buon conto, se i piloti sauditi, mercenari pachistani o anche consiglieri USA, fossero stati all'altezza della situazione, avrebbero potuto dimostrarsi molto pericolosi, ma non su di una base paritaria: sorprendere i caccia iraniani da distanze non molto elevate, lanciare missili a medio raggio ed impostare i duelli aerei a media e alta velocità, contando sul fatto che il Tomcat perde moltissima energia durante le manovre, per poi disimpegnarsi accelerando a velocità e quote addirittura superiori a quelle possibili all'F-14.
Un ultimo aneddoto riguarda la differente resa delle due macchine nella guerra del 1991: pare che i piloti iracheni fossero ben addestrati a riconoscere ed evitare la minaccia dei Tomcat, particolarmente riguardo al loro sistema radar di intercettazione aerea. Ma non avevano tale competenza nei confronti dell'Eagle, oltretutto impiegato in missioni maggiormente aggressive sul territorio iracheno; per questo, contro ogni ragionevole previsione, il risultato è stato di 33 a 1 (non contando un probabile A-6 abbattuto per errore). A parte le opinioni, dunque, i risultati, comunque da interpretare, puntano tutti in direzione favorevole all'Eagle.
Situazione attuale
A tutt'oggi, quasi 60 Tomcat sono ancora in servizio nominale, anche se solo la metà di essi appartiene a reparti di prima linea: sono stati aggiornati e addirittura sembra che i missili Phoenix abbiano visto una piccola produzione ex-novo da parte della variegata industria missilistica iraniana. La disinformazione - data dall'imbarazzo per quella vendita ad uno stato divenuto improvvisamente nemico del migliore caccia americano - ha generato fino ad oggi molti errori di valutazione sul passato e sul presente dell'IRIAF tanto che persino gli aviatori USA che incontrarono spesso i caccia iraniani nel Golfo usualmente non portavano i grossi e pesanti Phoenix con loro, senza rendersi conto che così rischiavano, nonostante le più recenti versioni dei missili in loro possesso, d'essere abbattuti dal loro sottostimato avversario.
Solo alla fine del decennio scorso grazie agli studi e le inchieste del giornalista freelance Tom Cooper con la collaborazione dell'iraniano Farzad Bishop, oltre alle meraviglie dei forum su internet, i lati oscuri di tutte queste battaglie cominciarono ad essere acclarati senza più (molti) dubbi e la censura preventiva e capillare delle informazioni. Rendendo in questo modo giustizia a quanti si batterono nonostante l'ingratitudine dei loro stessi capi politici (di entrambe le parti), e dimostrandosi dei grandi patrioti nel senso meno retorico del termine: molti erano e sarebbero stati comunque perseguitati dalla classe dominante politica - sia irachena che iraniana - ma combatterono coraggiosamente una guerra lunga e feroce anche in aria.
Ritiro dal servizio
Tutti gli esemplari di F-14 sono ormai stati ritirati dal servizio: gli ultimi esemplari, appartenenti al VF-31 "Tomcatters", hanno volato il 22 settembre 2006 durante la cerimonia di addio [1]. Il Tomcat verrà rimpiazzato dal più moderno F/A-18E/F Super Hornet, anche se la Grumman, ormai acquisita dalla Northrop, ha proposto diversi progetti per prolungargli la vita. Resta comunque il dubbio che il Super Hornet non sia in grado di portare la stessa quantità di armi del Tomcat, a parità di raggio d'azione.
In missione con l'US Navy
- 1975: i Tomcat eseguono missioni di copertura durante l'evacuazione di Saigon nella fase finale della Guerra nel Vietnam
- 1981: i Tomcat del VF-41 Black Aces abbattono due Su-22 "Fitters" libici, dopo che uno dei due aerei aveva sparato un missile contro gli aerei americani
- 1983: F-14 effettuano missioni di ricognizione sopra Grenada
- 1984: fanno atterrare in Italia a Sigonella un Boeing 737: tra i passeggeri vi erano i terroristi responsabili del dirottamento della crociera italiana Achille Lauro
- 1986: coprono le incursioni americane sulla Libia
- 1989: abbattono due Mig-23 "Floggers" libici colpendoli con 3 AIM-7 Sparrow (due salve tra i 27 e i 9 chilometri, la seconda ha successo) e un AIM-9 Sidewinder (contro il caccia superstite in fuga)
- 1991: dieci squadron di Tomcat partecipano alla Guerra del Golfo, ma abbattono un solo elicottero; un F-14 viene invece abbattuto a causa di missile terra-aria SA-2. Nei 12 anni successivi avrebbero partecipato a numerose operazioni di pattugliamento e attacco contro l'Irak.
- 1999: parteciparono alle operazioni belliche in Yugoslavia sganciando 350 bombe a guida laser da 450 kg
Avvengono battaglie aeree contro i caccia irakeni con il lancio di parecchi missili ma nessun risultato venne ottenuto. Si identificarono gli avversari come Mig-25, i quali furono in grado di evitare, in una sola missione, ben 2 Phoenix, 3 AMRAAM e 1 Sparrow.
- 9 ottobre 2002: durante l'Operazione Enduring Freedom distruggono al suolo un aereo afgano
- 8 febbraio 2006 Ultima missione dell'F-14 con il lancio di una bomba in Iraq
Al cinema, in TV e nei videogiochi
- Il film che rese famoso il Tomcat al grande pubblico fu Top Gun, di Tony Scott e con Tom Cruise, Anthony Edwards e Val Kilmer.
- Un altro film interessante è Countdown Dimensione Zero del 1980, praticamente passato inosservato nel nostro Paese, in cui, a causa di una tempesta magnetica la moderna portaerei, USS Nimitz, si trova proiettata indietro nel tempo e precisamente poco prima dell'attacco a Pearl Harbour Nel film si assiste ad un improbabile duello aereo tra F-14 e due Mitsubishi A6M Zero.
- In Tv l'F-14 si vedeva spesso nelle puntate di JAG - Avvocati in divisa, dove il protagonista, prima di diventare avvocato militare, era un pilota di Tomcat.
- Nel videogioco Ace Combat di Namco e possibile pilotare il Tomcat.
- Anche in Top Gun Combat Zone e Top Gun fire at will si puo volare con questo velivolo.
In libreria
- Nella prima parte del libro Classe Nimitz di Patrick Robinson vengono descritte le operazioni di volo sul ponte di una portaerei, dove ovviamente sono presenti degli F-14.
- Fortezze dei mari di Tom Clancy. Contiene delle monografie dei principali aviogetti imbarcati dell'Us Navy.
Note
Altri progetti
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