La terra desolata
La terra desolata (The Waste Land) è un poemetto del 1922 di T. S. Eliot. È probabilmente l'opera più celebre del poeta anglo-americano, vissuto tra Ottocento e Novecento, ed è considerata uno dei capolavori della poesia modernista. La prima pubblicazione apparve sulla rivista The Dial[1] e senza le note di Eliot, sulla rivista The Criterion nell'ottobre 1922; nel dicembre dello stesso anno fu pubblicata la prima versione in volume, la prima a includere le note del poeta.
| La terra desolata | |
|---|---|
| Titolo originale | The Waste Land |
| Altri titoli | La terra devastata |
| Autore | Thomas Stearns Eliot |
| 1ª ed. originale | 1922 |
| Genere | poesia |
| Sottogenere | poemetto |
| Lingua originale | inglese |
Storia editoriale
Genesi
Eliot compose il poemetto tra il dicembre del 1921 ed il gennaio del 1922 mentre era con la moglie in Svizzera, a Losanna, dove fu ricoverato per problemi di instabilità psichica, in seguito ad un forte esaurimento nervoso. Il poeta spedì il dattiloscritto all'amico e connazionale Ezra Pound, che intervenne anch'egli sulla revisione del testo, tanto che Eliot gli dedicò il poemetto definendo Pound stesso "il miglior fabbro" (espressione presa da Dante Alighieri, che chiamava così il poeta provenzale Arnaut Daniel nel canto XXVI del Purgatorio). Il lavoro di Pound sul testo fu soprattutto di riduzione: Ezra stesso la definì "operazione cesarea" perché si trattò essenzialmente di tagli che in un caso portarono all'eliminazione di decine e decine di versi (soprattutto nella sezione IV). La versione dattiloscritta era lunga quasi il doppio della versione pubblicata nel 1922; tuttavia, la prima versione del poemetto è oggi disponibile (edizione Rizzoli curata da Alessandro Serpieri).
Titolo
"The Waste Land" è un titolo polisemico. La traduzione "Terra desolata" è la prima che è stata proposta ed è quella tradizionale. Nella sua versione del 2021 Carmen Gallo ha proposto la versione "Terra devastata". "The Waste Land" è contemporaneamente la terre gaste (terra guasta) dei poemi epici medievali, cioè un territorio privo di vita, sterile e mortale che devono attraversare i cavalieri per arrivare al Graal (uno dei simboli centrali del poemetto), e il mondo moderno, contrassegnato dalla crisi e dalla sterilità della civiltà occidentale,Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>
La “materna lamentazione” ci ricorda le parole di Gesù: “figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma per voi stesse e per i vostri figli”.
Vengono descritti tutti gli orribili dettagli del viaggio dei cavalieri, che sono scherniti da eco e allucinazioni: stanno per impazzire, quando un lampo annuncia loro l'arrivo della pioggia tanto attesa. Nei versi compresi tra il 395 e il 422 Eliot critica lo stato della Chiesa moderna: l'uomo occidentale è ammonito a uscire dai suoi sistemi e rivolgersi alla spiritualità orientale per ritrovare la tanto desiderata “acqua”. Attraverso immagini surrealiste Eliot fa parlare il tuono: “Dai”, “controllati”, “sii empatico” sono i consigli offerti che si rifanno a virtù completamente assenti in questa terra desolata.
Il canto del gallo è il risveglio della coscienza umana reso possibile dalle parole in sanscrito del tuono. Queste formule fanno parte delle Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad, e iniziano tutte con “Da”, la radice delle parole sanscrite dell'area semantica di “dare”, ma anche il suono onomatopeico del tuono.
Il poemetto termina, dunque, dopo i toni surrealistici e apocalittici, con “Shantih”, la pace ineffabile, la speranza della pioggia, di una ritrovata spiritualità. Ma il cadere della pioggia è atteso, agognato, non descritto. Il fatto che la benedizione sia in una lingua così distante dalla tradizione occidentale indica che la soluzione è ricercata, ma non raggiunta. In effetti, non si riesce a uscire veramente dalla terra desolata, e il Graal resta una speranza, qualcosa che non si riesce ad afferrare. Per Eliot il cammino verso una qualche certezza durerà ancora cinque anni, quando si convertirà all'anglicanesimo.
Temi principali
Nel testo sono individuabili alcuni fondamentali nuclei tematici, che spesso corrispondono a miti tratti dalla tradizione occidentale (ma non solo, visto che la Terra desolata è intessuta di riferimenti al buddismo, in special modo nell'ultima sezione). Essi sono:
- Il mito del Graal e la queste del cavaliere Parsifal (ripresa, tra l'altro, dal Roman de Perceval) che riesce a recuperarlo per salvare il regno di Re Artù (anche chiamato il Re Pescatore, e leggibile come una figura di Cristo) dalla sterilità e dalla morte. La ricerca nel mondo moderno, però, non ha successo, a differenza di quella di Parsifal: nella Terra desolata della modernità, la verità (anche etico-religiosa) resta inafferrabile.
- I riti di fertilità descritti nel trattato di antropologia Il ramo d'oro di Sir James Frazer, che Thomas Stearns Eliot aveva letto con grande interesse, nei quali il sacrificio di un dio (p.es. l'egizio Osiride, ma anche Cristo) riporta la fertilità, e quindi la vita, al popolo che lo adora. I riti sono rievocati nel contesto di un mondo contemporaneo che è marcato da sterilità spirituale; quest'ultima s'incarna nel poemetto in una serie di figure di matrimoni e coppie sterili.
- I tarocchi, che un saggio della scrittrice inglese Jessie Weston (intitolato From Ritual to Romance) aveva riconnesso al ciclo di leggende arturiane e al mito del Graal. Va detto che oltre ai veri arcani maggiori Eliot inserisce nel poemetto per la maggior parte carte di sua invenzione.
- La simbologia primaverile, che ritorna frequentemente nella letteratura inglese, a partire dai I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer. La primavera nella Terra desolata però non porta fertilità e vita, e la quinta parte è in parte ambientata in un deserto, in parte segnata dall'attesa ansiosa della pioggia rigeneratrice (quella cantata da Chaucer nel suo poema) che però non arriva.
- Lo squallore e l'alienazione della vita metropolitana nell'età moderna, contrapposta ironicamente al mito e ai grandi classici della letteratura antica. Nelle loro incarnazioni moderne le figure della tradizione occidentale, come Tiresia, o il Re Pescatore, subiscono inesorabilmente un degrado.
Il poemetto, nonostante i cento anni che ci separano dalla sua pubblicazione, è ancor oggi di sorprendente modernità, e si può tranquillamente affermare che ancora non è stato completamente esplorato e compreso dalla critica, nonostante - specie nei paesi di lingua inglese - sia considerato un classico moderno e generalmente insegnato nelle università.
Influenza nella cultura di massa
- Brani di La terra desolata sono letti dal Colonnello Kurtz nel film Apocalypse Now, di Francis Ford Coppola, come altri brani di Eliot tratti dalla poesia Gli uomini vuoti, mentre viene ripresa, tra i libri letti da Kurtz, la copertina del libro di Jessie Weston, From Ritual to Romance, al quale Eliot si ispira per La terra desolata.[senza fonte]
- Francesco Guccini cita La terra desolata di Eliot nella sua Canzone dei dodici mesi.
- Nel 1969 i Deep Purple fecero un riferimento alla Sepoltura dei Morti per la traccia April dell'omonimo album Deep Purple
- Nel 1971 i Pooh si ispirano al poemetto per il brano Terra desolata, quarta traccia dell'album Opera prima.
- Nel 1973 i Genesis fecero chiaramente riferimento all'opera nella citazione alla figura di Tiresia, nel brano The Cinema Show, tratto da Selling England by the Pound.
- Nel 1975 gli Stormy Six includono il brano La sepoltura dei morti, ispirato all'omonimo passaggio di Eliot nel loro disco "Un biglietto del Tram".
- Jovanotti ha dichiarato di aver scritto il brano del 2011 La notte dei desideri dopo aver letto l'opera, citandola anche all'interno del testo della canzone.
- I Pet Shop Boys affermano di essersi ispirati a questo poema nello scrivere il testo del brano West End Girls.
- Alcuni versi dell'opera vengono riportati durante la sequenza nel deserto del videogioco Uncharted 3.
- Stephen King si è ispirato al poema di Eliot per la saga de La torre nera.
- Claudio Risé, ne dà un'interpretazione secondo la psicologia analitica junghiana e la mitoanalisi in: Vita selvatica. Manuale di sopravvivenza alla modernità (con Francesco Borgonovo). Lindau, 2017, ISBN 978-88-6708-669-6 e in: Parsifal. L'iniziazione maschile all'amore. Editrice La Scuola, 2016, ISBN 978-88-350-4348-5
- Le parole di Tiresia del sermone del fuoco sono declamate dallo spirito dell'indovino di Kattegat che parla a Bjorn nell'episodio Il profeta della serie televisiva Vikings.
Note
- ^ (EN) The Soul of Spain With McAlmon and Bird the Publishers, su Representative Poetry Online. URL consultato il 12 settembre 2022.
Edizioni
- (EN) T. S. Eliot, Waste Land, New York, Horace Liveright, 1922. URL consultato il 14 aprile 2015.
Traduzioni
- T. S. Eliot, Poesie, traduzione di Luigi Berti, Modena, Guanda, 1935, OCLC 878305656, SBN IT\ICCU\UFI\0242298 Controllare il valore del parametro
sbn(aiuto). - Sulla poesia e sui poeti, trad. di Alfredo Giuliani, Milano, Bompiani, 1960; Milano, Garzanti, 1975.
- Poesie, prefazione e trad. di Roberto Sanesi, Milano: Bompiani, 1961.
- La terra desolata. Frammento di un agone. Marcia trionfale, prefazione e trad. di Mario Praz, Torino: Einaudi, 1963; 1970; 1985.
- T. S. Eliot tradotto da Eugenio Montale, Milano, Vanni Scheiwiller, All'insegna del pesce d'oro, 1963 (contiene: A Song for Simeon; La figlia che piange. Animula).
- Ezra Pound: metrica e poesia, a cura di Laura Caretti, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1967.
- La terra desolata, trad. di Elio Chinol, con 11 disegni di Ernesto Treccani, Ravenna, Loperfido, 1972.
- La terra desolata, introduzione e trad. di Alessandro Serpieri, Milano, Rizzoli, 1982; 1985.
- Opere 1939-1962, a cura di R. Sanesi, Milano, Bompiani, 1993.
- T. S. Eliot, Poesie (1905-1920), a cura e traduzione di Massimo Bacigalupo, Roma, Newton Compton, 1995, ISBN 9788881830169, OCLC 860269357, SBN IT\ICCU\MIL\0347504 Controllare il valore del parametro
sbn(aiuto). - La terra desolata, tradotto da Erminia Passannanti, Mask Press Oxford, 2011, ISBN 978-1-4812-7723-5[autopubblicato?]
- T. S. Eliot, La terra desolata, traduzione di Aimara Garlaschelli, introduzione di Anthony Leonard Johnson, Pisa, Edizioni ETS, 2018, ISBN 9788846749529.
- T. S. Eliot, La terra devastata, a cura di Carmen Gallo, Milano, Il Saggiatore, 2021, ISBN 9788842829102.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La terra desolata
Collegamenti esterni
- (EN) The Waste Land, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) La terra desolata, su Goodreads.
- Testo completo e annotato in inglese su Bartleby.com, su bartleby.com.
- Testo completo in italiano del poema, su piuchepuoi.it.
- Testo completo in sardo del poema, su limbasarda.it.
- File audio di T.S. Eliot che legge il poema, su town.hall.org. URL consultato il 24 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2004).
- Testo integrale, su eliotswasteland.tripod.com.
- (EN) Commenti e studi, su world.std.com.
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