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Pink Floyd, i 50 anni di “Atom Heart Mother”: una canzone al giorno. “Atom Heart Mother” – parte 1[1]
“Atom Heart Mother” dei Pink Floyd è stato pubblicato il 2 ottobre del 1970. E’ un album epocale, e per celebrarne il compleanno abbiamo deciso di presentarvelo integralmente, canzone dopo canzone.
Di Redazione
La prima versione del brano, una lunga suite che avrebbe dovuto occupare tutto il primo lato del nuovo album, frutto della collaborazione di tutti i membri del gruppo, venne provata in diversi concerti con dal gennaio 1970 con il titolo provvisorio di "The Amazing Pudding"; a marzo il gruppo entrò in studio per inciderla su nastro usando, tra l'altro, un nuovo mixer della EMI. La versione del brano che venne suonato per la prima volta durante un concerto a Cottingham il 17 gennaio 1970 durava circa quindici minuti ed era privo di arrangiamento orchestrale; il gruppo ritenne ritenne che potesse essere migliorato in tal senso e ai primi di marzo registrarono la sezione strumentale della suite, genericamente indicata come "Untitled", con batteria, basso, organo, pianoforte e chitarra elettrica; l'introduzione del brano venne realizzata con l'uso di gong e piatti e alcuni vocalizzi di Gilmour e Wright; quando si arrivò a dover scrivere la partitura per l'orchestra, nessuno dei membri del gruppo reputò di esserne in grado e si decise di chiamare un collaboratore esterno, Ron Geesin, al quale il 6 aprile, prima della partenza del gruppo per gli USA, venne consegnata una copia delle registrazioni e autonomamente di si occupò dell'orchestrazione del brano fornendo le partiture per il coro e l'orchestra. Al ritorno del gruppo, il 21 maggio 1970 Gilmour e Wright si recarono negli studi di Geesin per discutere del brano e, dal 25 maggio, Geesin iniziò a concretizzare quanto ideato fino a quel momento, in modo da essere pronti per le le registrazioni in studio del coro e dell'orchestra previste per il 19 giugno.
espandendo alcune melodie estratte dalle registrazioni del brano fornite dal gruppo con interventi personali e trovando nuove soluzioni come, ad esempio, un coro con parole nonsense, imprimendo alla suite il suo personalissimo stile.
Bibliografia
- Lo scrigno dei segreti - L'odissea dei Pink Floyd, di Nicholas Schaffner, 2014
- The Lunatics “Pink Floyd. Il fiume infinito”, pubblicato da Giunti,
Note
- ^ Rockol com s.r.l, √ Pink Floyd, i 50 anni di “Atom Heart Mother”: una canzone al giorno. “Atom Heart Mother” – parte 1, su Rockol. URL consultato il 7 ottobre 2022.