La danza in Corea ha origini antiche che risalgono al periodo di Gojoseon (2333 a.C.-60 a.C.). Esistono numerosi tipi di danze, che si possono raggruppare in danze folcloriche e danze di corte. Esse erano spesso eseguite durante banchetti tenuti alla corte reale, oppure durante cerimonie popolari in onore della pace e prosperità dei villaggi.

Storia

Le danze coreane nascono durante il periodo di Gojoseon (2333 a.C.-60 a.C.). con alla base motivazioni religiose legate alla coltura dei campi. I contadini, infatti, eseguivano danze come sacrifici offerti agli dei per assicurarsi buona prosperità del raccolto. Tutto era strettamente legato alla natura, infatti le danze e i movimenti valorizzano gli elementi naturali e l'universo prendendo ispirazione da essi. Le danze erano anche fondamentali nella sfera della socialità, dell'espressione di se stessi e comunicazione con gli altri.

Le esibizioni non erano eseguite solamente dai danzatori, ma coinvolgevano l'intero pubblico. Non esistevano confini tra ballerini e spettatori, e spesso l'improvvisazione, dettata da un sentimento condiviso, finiva col coinvolgere tutti. Solamente dopo l'occupazione giapponese della penisola, con l'afflusso della cultura occidentale, la danza tradizionale si spostò dalle strade al teatro, diventando un'arte teatrale. A partire dal 1964, le danze tradizionali sono state incluse nella lista delle cosiddette "Proprietà culturali immateriali" insieme ad altri 119 elementi della cultura coreana per poterle preservare.

Tipologie

Danze tradizionali

Nongak

Nella società agricola dei tempi, una delle danze più diffuse era la nongak (농악?, letteralmente "balli e musica contadini"). Questa danza contadina veniva eseguita durante le feste contadinesche. Solitamente, un grande albero veniva decorato con campanellini, un intrattenitore (anche lui, un contadino) suonava dei tamburi e attorno ad esso il popolo, vestito con gli abiti migliori in suo possesso, celebrava bevendo, ballando, cantando e mangiando. I movimenti erano semplici: battiti di mani e piedi, in posizione eretta, guardando il cielo, o curvi, guardando la terra. I ballerini indossano come copricapo un lungo pezzo di tessuto bianco che, muovendo il collo con movimenti circolari, ruota su se stesso producendo un effetto magnetico. In epoca moderna, la nongak-mu è eseguita da ballerini professionisti che ruotano su se stessi, saltando e suonando i tradizionali tamburi attorno ad altri musicisti e ballerini radunati al centro del cerchio.

  • Samgomu: danza accompagnata dai tamburi. Questa danza deriva da un'antica tradizione buddhista, nella quale la ballerina è circondata da tre tamburi. Il ritmo diventa dinamico, dalle varie tecniche di batteria e movimenti di danza, creando una danza armoniosa. La Samgomu inizia lentamente e gradualmente assume un ritmo molto dinamico.
  • Buchaechum: la danza dei ventagli, tradizionalmente accompagnata da gruppi di ballerini coreani durante le festività e celebrazioni. I ballerini usano i ventagli colorati e tradizionalmente vengono raffigurati fiori, in alternativa immagini ispirate dalla natura, come uccelli, farfalle e onde. Questa danza è di tipo neoclassico, basato su varie danze storiche e religiose. Si dice che questa tipologia di danza sia sviluppata sotto l'influenza della danza sciamanica coreana e della tradizionale esibizione di corte della dinastia Joseon (una dei Tre Regni dell'antica Corea). Fu grazie a Kim Baek Dong che, nel 1954, si continuò a preservare questa danza e si riuscì a coinvolgere il governo e la società. Le figure portanti di questa danza sono gruppi di donne, vestite con costumi tradizionali coreani. Buchacheum può essere accompagnata con minyo (canzoni folk/popolari), sanjo (strumento solista) e anche musiche rituali e di corte. La danza è conosciuta per dimostrare eleganza e grazia nelle classiche tecniche, apprezzate anche dal pubblico giovane.
  • Talchum: in origine, questa danza aveva scopi religiosi e purificatori. Si riferiva solo a balli di maschera nella provincia di Hwanghae, perché veniva chiamato in modi diversi a seconda della provincia. In Corea del Sud si contano 12 tipi di balli in maschera. Ogni regione ha le sue maschere e danze. Ogni maschera rappresentava un determinato ceto sociale (anche per satira). I più usati sono il nobile, il monaco, la moglie, la vanitosa e il servo.
  • Samulnori ("Danza dei quattro strumenti"): Janggu (un tamburo, a forma di clessidra, che simboleggia la pioggia), Buk (un tamburello, che rappresenta le nuvole), Jing (un gong grande, simboleggia il vento) e il kkwaenggwari (un tamburello che rappresenta il tuono). Questi strumenti sono tutti a percussione, provenienti da umili villaggi dove gli agricoltori si riunivano per divertirsi dopo una lunga giornata di lavoro. Si celebra anche il buon esito della raccolta del riso. Questa è un genere folk coreano, che comprende musica, acrobazie e rituali. Samulnori era tradizionalmente chiamata Pungmul nori, e successivamente rinominata in Nong-ak nori (istituita dal governo imperiale giapponese).
  • Bukcheong sajanoreum: originariamente, ci fu una credenza popolare nella quale i leoni abbiano il potere di allontanare i fantasmi malvagi e portare la pace. Nato dalla provincia di Bukcheong, è molto diffuso in tre città coreane: Bukcheong-eup, Gaheomyun, Gutangcheon. Dal 1930 c'è una competizione, dove la maschera del leone più bello vince diversi premi. Tradizionalmente, la danza del leone avviene il quindicesimo giorno del nuovo anno (facendo ricorso al calendario lunare). Prima dell'evento, i giovani uomini delle piccole città gareggiano con una torcia (combattimento delle fiaccole). La danza del leone inizia la quattordicesima notte del calendario lunare e continua fino all’alba del giorno successivo. I ballerini, alla fine, visitano la casa di una famiglia benestante. Se la squadra delle maschere di leone viene invitata, fa un itinerario che va in giardino, nella stanza principale, in cucina e di nuovo nel giardino per danzare. Questo itinerario viene ripetuto più e più volte. La danza avveniva alzando e abbassando la testa ritmicamente, oppure muovendosi a zig zag.

Maschere tradizionali e le Talchum

  Lo stesso argomento in dettaglio: Maschere coreane e Talchum.

Le maschere coreane sono divise in maschere rituali e teatrali; le maschere rituali sono usate per esorcismi o cerimonie religiose, mentre le maschere teatrali sono importanti nelle danze e nelle rappresentazioni drammatiche. Inizialmente, le maschere coreane erano destinate principalmente all'uso in attività religiose, ma questo è cambiato nel tempo. In origine servivano come strumenti per l'esorcismo, ma con l’avanzamento culturale, sono diventate una caratteristica centrale di attività artistiche come la danza e le rappresentazioni teatrali.

La danza delle maschere è una parte essenziale e antica della cultura coreana e a località diverse del paese corrispondono diversi temi, stili e costumi. Queste danze sono considerate una parte importante del patrimonio culturale coreano. La danza byeolsingut talnori (별신굿탈놀이?) è stata designata come un patrimonio culturale della Corea. La regione di Andong ha molti siti storici e culturali molto rinomati, come Hahoe Village, ma nonostante ciò, la principale attrazione culturale della regione è l'Andong International Mask Dance Festival. Questo festival dura 10 giorni e artisti da tutto il mondo si recano ad Andong per parteciparvi. La Hahoe Mask Dance Drama ha avuto origine nel villaggio di Hahoe, ad Andong, nella provincia di North Gyeongsang e risale alla metà del XII secolo, ed è il più antico tra i balli in maschera del paese. Era principalmente eseguito da e per la gente comune. La danza fa parte di un rituale sciamanico per la pace e la prosperità della città. Avviene intorno al periodo del capodanno lunare e ha come scopo principale l'allontanamento degli spiriti maligni. La danza si compone di 10 atti, ognuno dei quali presenta temi diversi e vari personaggi rappresentati da maschere di legno. Le maschere rappresentano diversi membri della società, come ad esempio una sposa, una monaca o un aristocratico. La cerimonia di Hahoe pyolsin-gut serviva per onorare le divinità locali e per eseguire i riti di esorcismo sugli spiriti maligni, portando così prosperità al villaggio. Al di là delle funzioni sciamaniche originali, le opere rappresentano un'opportunità per le classi inferiori oppresse di radunare e deridere la classe dirigente Yangban.

La leggenda del giovane Hu Doryong

Huh doryong viveva nel villaggio di Hahoe nel mezzo della dinastia coreana. Un giorno, sognando, ebbe una rivelazione da parte della divinità custode del suo villaggio. La mattina seguente iniziò a dedicarsi alla realizzazione di maschere vietando agli estranei di entrare nella sua casa. In quei giorni, una giovane ragazza, innamorata di Huh doryong, dal momento che non poteva incontrarlo, voleva sapere cosa stava facendo, così sbirciò attraverso un buco. Le sue azioni violarono la regola divina di Huh doryong. Huh Doryong vomitò sangue ed morì sul colpo non riuscendo a finire di realizzare il mento della Maschera Imae, la sua ultima opera. La gente del villaggio costruì un altare vicino al santuario di un dio locale. Ogni anno venivano fatti sacrifici per confortare lo spirito di Huh doryong.

Danze rituali

Durante il regno di Goguryeo, ogni ottobre si teneva un festival nazionale, chiamato Dongmaeng (동맹?), in cui dei e antenati venivano celebrati per placare le loro ire tramite canti e danze. Lo sciamano era colui che iniziava le cerimonie cominciando a ballare per primo, e il suo ballo passava gradualmente da passi semplici a passi sempre più complicati. Esisteva anche uno sciamano donna, chiamato Mudang. La Mudang aveva il compito di guarire gli ammalati o esorcizzare i demoni. La figura della Mudang ha influenzato, nei tempi moderni, la danza Mudangchum. Anche queste danze erano accompagnate da strumenti e musica e i contadini si esibivano con delle maschere.

Danze di corte

Bibliografia