Elda di Veroli
Elda di Veroli (Frosinone, 7 luglio 1892[1] – Roma, 25 febbraio 1981) è stata un soprano e insegnante italiana, cantò nei maggiori teatri lirici italiani ed europei, fu colpita dalle leggi razziali fasciste..
Biografia
Figlia di Marco e Adelaide Efrati, si accostò precocemente alla musica studiando pianoforte con Maddalena Pacifico, dedicandosi poi al canto lirico sotto la guida di Elvira Ceresola Salvatori.[1]
Terminata la preparazione primaria, si esibì dapprima in concerti lirici occasionali poi, ormai rivelatasi dotata di una gradevole voce di soprano leggero, esordì con successo nel 1919 al Teatro Traiano di Civitavecchia nella parte di Gilda nel Rigoletto di Verdi. Nel medesimo teatro interpretò anche la parte di Rosina, nel Barbiere di Siviglia (Rossini) di Gioacchino Rossini. Fu poi chiamata al Teatro Unione di Viterbo, a sostenere la parte di Elvira ne ‘’I Puritani’’ di Bellini al fianco dell'esordiente Giacomo Lauri Volpi.[N 1][1]
Tenendo conto di questi successi, il soprano Emma Carelli, che a quel tempo era la responsabile gestionale del Teatro Costanzi di Roma, la scritturò per dieci recite del Don Pasquale di Gaetano Donizetti, che ottenne consenso di pubblico e di critica. L'anno successivo fu al Politeama di Lecce per interpretare la parte di Leila ne I pescatori di perle di Georges Bizet e al Politeama Rossetti di Trieste in quella del paggio Oscar nel “Un ballo in maschera” di Verdi, con Aureliano Pertile e Aurora Buades.[1]
Nel 1922 riprese con successo il “Rigoletto” all'Opéra de Monte-Carlo a fianco di Mattia Battistini e Giacomo Lauri Volpi, alternandosi con Toti dal Monte nella parte di Gilda; nello stesso teatro fu Musetta ne “La Bohème” di Puccini a fianco di Lauri Volpi, Rodolfo e Maria Ros, Mimì. Nel maggio dello stesso anno, con Riccardo Stracciari, fu al Teatro Carlo Felice di Genova per “Il barbiere di Siviglia”. Nel 1923 fu al Teatro Quirino di Roma per La sonnambula di Vincenzo Bellini e L'amico Fritz di Pietro Mascagni e nel 1925 al Teatro Rossini di Pesaro per Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.[1]
Dopo questi successi aprirono per lei le porte dei più importanti teatri d’Europa tra cui il “Teatro Olimpia” di Barcellona, il “De Nederlandse Opera” di Amsterdam, il “Teatr Wielki” di Varsavia, il “Teatro Real” di Madrid il “Teatro del liceo francese” il “Teatro del circo” di Saragozza, il “Coliseu” di Lisbona, il “Teatro Nacional São João” di Oporto l’“Opera” di Parigi, il “Royal Opera House” di Londra. Anche se più volte invitata da teatri americani che offrivano allettanti ingaggi, sempre li rifiutò, non essendo disposta ad attraversare l'oceano.[1]
Note
Annotazioni
- ^ Lauri Volpi debuttò usando lo pseudonimo di Giovanni Battista Rubini, il nome del tenore preferito da Vincenzo Bellini