La trilogia di Thrawn (in inglese Thrawn trilogy, nota anche come Heir to the Empire trilogy) è una serie di romanzi di fantascienza scritta da Timothy Zahn, pubblicata da Bantam Spectra e facente parte dell'Universo espanso di Guerre stellari. I romanzi che la compongono sono: L'erede dell'Impero (1991), Sfida alla Nuova Repubblica (1992) e L'ultima missione (1993). È stata pubblicata in italiano per la prima volta dal 1993 al 1995 da Sperling & Kupfer.

La trilogia si svolge circa cinque anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi nel periodo della Nuova Repubblica[1]. La galassia è in preda ad una guerra civile tra la Nuova Repubblica e i resti dell'Impero Galattico. La Nuova Repubblica ha ottenuto vittorie importanti e ha raggiunto una certa stabilità, ma tra le forze imperiali è emerso un nuovo e formidabile leader: il grand'ammiraglio Thrawn. Un'altra minaccia ancora più grande incombe intanto su Luke Skywalker e il jedi oscuro Jorus C'baoth; mentre Leila Organa e Ian Solo sono sposati e stanno aspettando due gemelli. Accanto ai vecchi personaggi della serie la trilogia di Thrawn introduce anche diverse figure nuove, tra cui l'agente imperiale Mara Jade, il contrabbandiere Talon Karrde e lo stesso Thrawn, che sono diventate centrali nell'Universo espanso.

Insieme al fumetto Il lato oscuro della Forza, la trilogia di Thrawn è stata l'opera che ha rilanciato il franchise di Guerre stellari dopo la conclusione della trilogia originale e che ha aperto le porte alla creazione dell'Universo espanso, una narrazione multimediale coerente e coordinata[2]. La trilogia è stata accolta con il plauso della critica[3] e ha venduto un totale di 15 milioni di copie[4], con L'erede dell'Impero che ha raggiunto il primo posto nell'elenco dei best seller del New York Times[5]. Tutti e tre i romanzi sono stati trasposti in fumetti.

Trama

L'erede dell'Impero

Il grand'ammiraglio Thrawn, l'ultimo signore della guerra dell'Impero, complotta per distruggere la Nuova Repubblica nonostante il loro vantaggio numerico sulle restanti forze imperiali. Mette gli occhi sul magazzino del pianeta Wayland del defunto imperatore Palpatine, che contiene una vasta gamma di cilindri di clonazione Spaarti e uno scudo di occultamento funzionante. A tal fine, Thrawn e il suo subordinato Gilad Pellaeon, capitano dello Star Destroyer Chimaera, chiedono l'aiuto del contrabbandiere Talon Karrde e della sua seconda in comando Mara Jade per ottenere diverse creature simili a salamandre chiamate ysalamiri. Thrawn usa gli ysalamiri, che possiedono la capacità naturale di distruggere la Forza, per sottomettere il guardiano del magazzino Joruus C'baoth, un clone delirante di un maestro Jedi che il grand'ammiraglio aveva ucciso anni prima. C'baoth offre la sua fedeltà in cambio di due accoliti che si pieghino alla sua volontà: i gemelli di Dart Fener, Luke e Leila. Thrawn manda alcuni dei suoi assassini noghri a catturare Luke e Leila che è incinta di due gemelli, ma i loro tentativi falliscono ripetutamente. Leila si difende da un attacco ed è sorpresa quando i Noghri si arrendono improvvisamente. Thrawn lancia la sua prima offensiva, una serie di attacchi mordi e fuggi nel territorio della Nuova Repubblica, e poi ruba una serie di minatori talpa dalle operazioni minerarie di Lando Calrissian su Nkllon. Avendo bisogno di navi da guerra, e con le sue tattiche precedenti che hanno costretto oltre 100 navi con equipaggio leggero a stazionare nei cantieri Sluis Van come pianificato, Thrawn invade. I suoi assaltatori usano i minatori rubati per salire a bordo e dirottare le navi, ma vengono ostacolati quando Lando prende il controllo dei minatori a distanza. Il grand'ammiraglio ritira le sue forze, ma grazie al complotto di Thrawn, la sua nemesi della Nuova Repubblica, l'ammiraglio Ackbar, viene arrestato per tradimento.

Sfida alla Nuova Repubblica

Il libro comincia qualche giorno dopo la battaglia spaziale di Sluis Van con le forze imperiali che conquistano il pianeta Myrkr con lo scopo di catturare il contrabbandiere Talon Karrde. Essi falliscono nell'intento e Karrde e Mara Jade fuggono su Rishi. In contemporanea Ian, Chewbecca, Luke, Leila e Lando tornano su Coruscant per aiutare l'ammiraglio Ackbar dalle accuse di alto tradimento da parte del consigliere Borsk Fey'lya. Quindi Leila decide di rispettare l'impegno preso con il noghri Khabarakh riguardanti al conoscere (e liberare dal dominio dell'Impero) i noghri, accompagnata da Chewbecca sul sistema di Hognor. Intanto Luke, Ian e Lando si recano su New Cow su richiesta di Ackbar a indagare sulle attività di Fey'lya. Qui incontrano Sena, un comandante.

L'ultima missione

Una Repubblica alle strette cerca di riprendersi dagli attacchi del grand'ammiraglio Thrawn, che ha schierato i residui delle forze imperiali e costretto i ribelli ad arretrare con una tecnologia recuperata dalla fortezza segreta dell'Imperatore: i soldati clone. Mentre Thrawn dispiega il suo assedio finale, Ian e Chewbecca cercano con grande fatica di formare una coalizione di contrabbandieri per sferrare un ultimo disperato attacco contro l'Impero. Intanto Leila tiene assieme l'alleanza e si prepara alla nascita dei suoi gemelli Jedi. Travolta dalle navi e dai cloni agli ordini di Thrawn, la Repubblica ha un'ultima speranza: inviare un piccolo drappello guidato da Luke Skywalker nella roccaforte che ospita le terribili macchine da clonazione di Thrawn. Lì li attende un ultimo grande pericolo, dal momento che il Jedi oscuro C'baoth dirige la battaglia contro i ribelli e accumula le forze per terminare ciò che ha iniziato: la distruzione di Luke Skywalker.

Creazione e sviluppo

Tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta Guerre stellari aveva dato vita a un discreto franchise di opere derivate, composto da serie spin-off, libri, fumetti, giochi e merchandise, gestito dalla società Lucasfilm. Ma verso la fine degli anni ottanta, con nessun nuovo film della saga in previsione che potesse espandere ulteriormente la storia e ravvivare l'attenzione del pubblico, e con la conclusione delle serie animate e delle linee di giocattoli, tutto sembrava indicare che lo sfruttamento del franchise stesse avviandosi alla sua naturale conclusione[6]. La direttrice editoriale di Lucasfilm, Lucy Wilson, si accorse però che poteva esserci mercato per una serie letteraria ambientata nell'universo di Guerre stellari e nel 1989 concretizzò l'idea siglando un accordo per la pubblicazione di una trilogia di romanzi con Lou Aronica, il direttore di Bantam Spectra, una linea editoriale di Bantam Books che si era ritagliata un ruolo eminente nel campo della fantascienza[7].

Fino a quel punto all'interno dell'Universo espanso di Guerre stellari erano stati pubblicati solo gli adattamenti dei film, La gemma di Kaiburr e due trilogie incentrate sulle avventure giovanili di Ian Solo e Lando Calrissian. Wilson e Aronica avevano invece in mente un progetto editoriale di vasta portata, di qualità, coerente al suo interno, e formato da racconti ambiziosi che avrebbero portato avanti l'eredità tracciata dai film con nuove trame e materiale inedito[7]. Bantam Spectra selezionò un ventaglio di possibili autori, tra i quali Lucasfilm scelse Timothy Zahn, poiché, a detta di Wilson, «i suoi romanzi si avvicinavano più di ogni altro a Guerre stellari»[7]. Zahn venne contattato a inizio novembre e accettò l'incarico[8].

Le direttive che ricevette da Lucasfilm erano che la storia si sarebbe dovuta svolgere 3-5 anni dopo la fine del Ritorno dello Jedi[9], i personaggi apparsi nei film non sarebbero dovuti morire e non si sarebbero potuti riutilizzare personaggi precedentemente deceduti[7]. Zahn volle tentare un approccio diverso rispetto a quanto si era visto nei film e ideò un nuovo cattivo meno brutale e più sfumato di Dart Fener o dell'imperatore Palpatine, il grand'ammiraglio Thrawn, un brillante stratega militare alla guida dei resti dell'Impero Galattico che avrebbe messo in seria difficoltà i protagonisti Luke Skywalker, la principessa Leila, Ian Solo e la Nuova Repubblica[7][4].

(inglese)
«I wanted to capture the Star Wars feeling, but I did not want to go over the same territory that George Lucas had already gone over, so that meant no superweapon, no Death Star, no Darth Vader-type, no Emperor-type. Which left me thinking, ‘Okay, so what else have we got?’ Vader and the Emperor ruled by manipulation and fear, so, how about somebody who would lead through loyalty? What kind of character could inspire that type of loyalty? He needed to be a strategic and tactical genius, so that they’d know they had a good chance of winning. He cared about his troops. He was willing to accept good suggestions from subordinates. And then, finally, since we did not see a lot of aliens in the Empire, I wanted to make him a non-human, on the grounds that, if he got to be a Grand Admiral, he had to be something very special.»
(italiano)
«Volevo catturare la sensazione di Guerre stellari, ma non volevo ripercorrere la stessa strada di George Lucas, quindi questo voleva dire niente superarma, niente Morte Nera, nessun cattivo alla maniera di Dart Fener o dell'Imperatore. Alché mi sono chiesto: "Va bene, quindi cos'altro ci è rimasto?"

Fener e l'Imperatore regnavano tramite l'inganno e la paura, così, perché non qualcuno che avrebbe comandato attraverso la lealtà? Che tipo di personaggio avrebbe potuto ispirare una simile fedeltà? Avrebbe dovuto essere un genio di stretegia e di tattica, in modo tale che sapessero di avere buone possibilità di vittoria. Aveva a cuore le sue truppe. Era pronto ad accettare suggerimenti dai suoi sottoposti. Infine, dal momento che non si vedevano molti alieni nell'Impero, volevo renderlo di una specie non umana, dal momento che, se era riuscito a diventare grand'ammiraglio, doveva essere qualcuno di veramente speciale.»

A completare il quadro l'autore inserì ulteriori personaggi, cercando di dare a ognuno un passato e una collocazione credibile nella galassia: Talon Karrde, un contrabbandiere e vecchia conoscenza di Ian Solo; Mara Jade, una agente di grande talento rimasta tuttavia disorientata dopo la caduta dell'Impero; e Gilad Pellaeon, un onesto e affidabile ufficiale imperiale, privo però della genialità di Thrawn[10]. Zahn introdusse anche un senso di realismo e verosimiglianza nella tecnologia e nelle tattiche proprio della fantascienza hard, che non si era ancora visto nell'ambientazione solitamente più fantastica di Guerre stellari[11].

Come riferimenti Zahn utilizzò i film stessi e i manuali di Guerre stellari - Il gioco di ruolo prodotti da West End Games, che contenevano informazioni dettagliate su mezzi, tecnologie, specie e mondi, e che gli permisero di armonizzare le sue opere al resto della saga[7][12]. Per il resto Lucasfilm lasciò all'autore molta libertà creativa, ma si riservò l'ultima parola su ogni scelta[7]. Così Zahn dovette eliminare il clone malefico di Obi-Wan Kenobi e sostituirlo con un nuovo personaggio, Joruus C'baoth, o rimuovere i riferimenti ai Sith e alle guerre dei cloni perché Lucas voleva riservarsi la possibilità di esplorarli in futuri film della serie[7][8].

Il primo romanzo venne completato in sei mesi e le uscite delle tre opere furono poste a intervalli di un anno, dal 1991 al 1993[7][9]. I titoli del secondo e del terzo volume furono scelti da Zahn. Per il primo l'autore avrebbe gradito Wild Card, ma questo venne scartato perché troppo simile a quello della serie Wild Cards della stessa Bantam. Anche il titolo alternativo The Emperor's Hand fu respinto, e infine si scelse Heir to the Empire, che era stato proposto da Lou Aronica[9]. I disegni per le copertine furono realizzati da Tom Jung[13], che aveva ideato anche le locandine dei film, conferendo un senso di continuità e autenticità alla trilogia come diretta prosecuzione della serie cinematografica[14].

Pubblicazione

  • L'erede dell'Impero (Heir to the Empire, 1991)
  • Sfida alla Nuova Repubblica (Dark Force Rising, 1992)
  • L'ultima missione (The Last Command, 1993)

L'erede dell'Impero è uscito in Italia nel 1993 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2012 da Multiplayer Edizioni in occasione del ventesimo anniversario dalla sua prima edizione. Quest'ultima edizione contiene anche il racconto originale Crisi della fede, oltre all'introduzione e le note dell'autore.

Sfida alla Nuova Repubblica è uscito in Italia nel 1994 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2013 da Multiplayer Edizioni in occasione del ventesimo anniversario dalla prima edizione de L'erede dell'Impero.

L'ultima missione è uscito in Italia nel 1995 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2013 da Multiplayer Edizioni, in occasione del ventesimo anniversario dalla prima edizione de L'erede dell'Impero.

Edizioni

  • Timothy Zahn, L'erede dell'impero - Guerre stellari, traduzione di Anna Maria Biavasco e Valentina Guani, Milano, Sperling & Kupfer, 1993, ISBN 9788820015442.
  • Timothy Zahn, Star Wars - L'erede dell'Impero, traduzione di Virginia Petrarca, Terni, Multiplayer Edizioni, ISBN 9788863551822.

Accoglienza

Tutti e tre i libri entrarono nella New York Times Best Seller list[4], con L'erede dell'Impero che ne occupò anche la prima posizione per una settimana dal 30 giugno 1991[5]. La trilogia vendette un totale di 15 milioni di copie[4].

La serie si rivelò un successo inaspettato e venne definita "influente, molto amata e rivoluzionaria"[15]. I sostenitori la ritennero una degna prosecuzione della serie cinematografica, ben scritta e avvincente. Inoltre ebbe il merito di aggiungere un maggiore livello di complessità all'universo di Guerre stellari[16]. Gettò le basi per un nuovo filone narrativo in cui la Morte Nera e l'Imperatore sono sì distrutti, ma i suoi seguaci sono ancora liberi di agire, mettendo in difficoltà l'Alleanza Ribelle e la nascente Nuova Repubblica, che sono delle istituzioni ancora giovani e instabili, e allargando così il tema del franchise a una più vasta e sfaccettata situazione politica[15].

Katharine Trendacosta di Gizmodo argomentò che i libri sono delle "mirabili costruzioni di trama e personaggi", in cui ogni parte è legata e funzionale alle altre e in cui emerge tutta l'abilità e il coraggio di Zahn nel creare dei personaggi accattivanti, credibili e sfumati, come i politici della Nuova Repubblica o i militari dei resti dell'Impero, che aggiungono spessore alle loro rispettive fazioni, o i nuovi personaggi di Thrawn, Talor Karrde e Mara Jade, su cui si basa una buona parte della storia[17]. Apprezzamenti simili provennero da Ryan Britt di Tor.com, che lodò la caratterizzazione dei vecchi personaggi, che pur rimanendo pienamente in parte sono delle figure più complesse e sfumate, alle prese con questioni personali e non solo funzionali al loro ruolo nella storia, rispetto alle loro controparti cinematografiche, oltre all'intuizione di Zahn nell'introdurre nuovi personaggi, "dinamici", "pienamente formati e interessanti", ad affiancarli o contrastarli, apprezzando in particolare il personaggio di Mara Jade per aver aumentato la copertura dei personaggi femminili nel franchise e per non aderire al frequente stereotipo della damigella in pericolo[14].

Altre opinioni furono più critiche. Jonathan Hicks di Lightsabre lamentò nei romanzi la banalizzazione della Forza, la scarsa presenza di personaggi fondamentali come i droidi, e i continui rimandi a eventi e citazioni dei film originari[15]. John Lawson scrisse sullo School Library Journal che era una serie non al livello delle opere migliori di Zahn, seppur ben scritta e raccomandata per lettori giovani[15]; mentre Trendacosta ritenne ridicoli alcuni concetti, come gli ysalamiri, i cloni e i noghri, e nomi[17].

Con L'erede dell'Impero Zahn compì una virata verso la fantascienza più classica e rigorosa rispetto al fantasy epico-spaziale su cui i film di Guerre stellari si erano mantenuti[14]. Inoltre l'inclusione nella trilogia di materiale supplementare proveniente da Guerre stellari - Il gioco di ruolo segnò l'inizio di un senso di unità tra i diversi prodotti di Guerre stellari, creando un universo condiviso più credibile[18].

I libri sono considerati tra i migliori prodotti dell'Universo espanso[17][19]. Ad agosto 2011 la trilogia venne votata nella top 100 dei migliori libri fantasy e di fantascienza selezionata dal pubblico della National Public Radio, piazzandosi in 88ª posizione[20].

Impatto culturale

La trilogia di Thrawn è ritenuta l'opera che rivitalizzò il franchise di Guerre stellari. Il suo successo in un periodo di apparente declino per la serie mostrò che c'era un pubblico ancora interessato a ulteriori opere su di essa, spronando la casa editrice Bantam e Lucasfilm a commissionare numerosi altri libri negli anni a venire e dando avvio all'Universo espanso, una narrativa vasta, coordinata e crossmediale composta da serie tv, libri, fumetti e giochi ambientati nella galassia di Guerre stellari[6][7][21]. I libri permisero a Lucasfilm, che fino a quel momento si era indirizzata prevalentamente a un mercato di nicchia di appassionati di fumetti e giochi di ruolo, di approdare anche con il comparto non cinematografico al grande pubblico mainstream[18]. Inoltre, la risposta positiva alla trilogia e al conseguente rilancio del franchise fu apparentemente un fattore decisivo nel convincere George Lucas a creare la trilogia prequel[6][22][23]. Zahn però non volle mai prendersi troppi meriti e sostenne che il suo ruolo fu solo strumentale:

(inglese)
«I was the guy who got to stick the fork into the pie crust to show how much steam was underneath. I was there at the right place at the right time.»
(italiano)
«Sono stato il tipo che ha avuto l'opportunità di infilare la forchetta nella crosta del tortino per mostrare quanto vapore ci fosse sotto. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto.»

In ogni caso con la trilogia l'autore si ritrovò a fare «delle scelte chiave per la direzione nella quale il franchise si sarebbe sviluppato», scelte che definirono un modello per tutta la letteratura di Guerre stellari a seguire[24], e che influenzarono autori e opere mostrando loro tutte le possibilità creative del franchise[18]. Anche i personaggi creati per la serie, Thrawn, Mara Jade, Talon Karrde e i figli di Ian e Leila, Jacen e Jaina Solo, divennero delle figure ricorrenti nelle narrazioni dell'Universo espanso[21].

Qualche anno più tardi Zahn scrisse la duologia sequel La mano di Thrawn, composta da Spettro del passato (Specter of the Past, 1997) e Visione del futuro (Vision of the Future, 1998)[25]. Inoltre approfondì il personaggio e il passato di Thrawn nei romanzi Survivor's Quest (2004) e Outbound Flight (2006)[26][27].

Alcuni dei concetti introdotti nella trilogia entrarono poi a far parte del canone. È il caso della capitale galattica, che venne chiamata da Lucas "Coruscant", come nei libri, nella trilogia prequel[21]. Anche il personaggio di Thrawn venne ripreso nella nuova continuity seguente al 2014, quando fu incluso nella terza stagione della serie animata Star Wars Rebels[11]. Zahn tornò per scrivere una nuova trilogia incentrata sul personaggio: Star Wars: Thrawn (2017-2019), seguita dalla trilogia prequel Thrawn - L'Ascendenza (2020-)[11][25].

Note

  1. ^ (EN) Steve Sansweet, Star Wars Encyclopedia, Ballantine, 1998, p. XVII, ISBN 0-345-40227-8.
  2. ^ (EN) Star Wars in the UK: The Dark Times, 1987—1991, su starwars.com, 15 aprile 2013. URL consultato il 27 settembre 2013.
  3. ^ (EN) Adam Lance Garcia, 'Star Wars' writer reveals original vision for the sequels and his thoughts on 'The Last Jedi', su Yahoo!, 31 luglio 2018. URL consultato il 28 settembre 2022.
  4. ^ a b c d (EN) The Man Who Saved Star Wars: An Interview With Pensacon Guest Timothy Zahn, su wuwf.org, 20 febbraio 2014. URL consultato il 5 marzo 2023.
  5. ^ a b (EN) The New York Times Best Seller List (PDF), su hawes.com, 30 giugno 1991. URL consultato il 5 marzo 2023.
  6. ^ a b c (EN) Andrew Liptak, 30 years ago, Timothy Zahn resurrected Star Wars, su transfer-orbit.ghost.io, 4 maggio 2021. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  7. ^ a b c d e f g h i j (EN) Andrew Liptak, Building a Galaxy Far Far Away: Heir to the Films (1990-1994), su Barnes & Noble, 15 dicembre 2015. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  8. ^ a b Star Wars Insider, p. 30.
  9. ^ a b c (EN) An interview with Timothy Zahn, author of Heir to the Empire, su newtotse.com. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  10. ^ a b Star Wars Insider, p. 32.
  11. ^ a b c d (EN) Andrew Liptak, Timothy Zahn has returned to Thrawn, su Polygon, 3 settembre 2020. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  12. ^ Star Wars Insider, pp. 30-31.
  13. ^ Star Wars Insider, pp. 28-29.
  14. ^ a b c (EN) Ryan Britt, How Timothy Zahn’s Heir to the Empire Turned Star Wars into Science Fiction, su tor.com, 28 febbraio 2013. URL consultato il 26 marzo 2023.
  15. ^ a b c d (EN) Mark Newbold, Critical Opinion: Heir to the Empire Reviews, su starwars.com, 4 aprile 2014. URL consultato il 25 marzo 2023.
  16. ^ (EN) Alan Brown, The Empire Just Won’t Quit: The Thrawn Trilogy by Timothy Zahn, su tor.com, 19 dicembre 2019. URL consultato il 26 marzo 2023.
  17. ^ a b c (EN) Katharine Trendacosta, How Good Are the 'Best' Star Wars Books, Really?, su Gizmodo, 7 aprile 2017. URL consultato il 26 marzo 2023.
  18. ^ a b c (EN) Robert Vaux, How the Thrawn Trilogy Changed Star Wars Forever, su CBR.com, 21 marzo 2021. URL consultato il 26 marzo 2023.
  19. ^ (EN) David Maddox, Star Wars: Heir to the Empire: The 20th Anniversary Edition, su sfsite.com, 2012. URL consultato il 26 marzo 2023.
  20. ^ (EN) Your Picks: Top 100 Science-Fiction, Fantasy Books, su National Public Radio, 11 agosto 2011. URL consultato il 26 marzo 2023.
  21. ^ a b c (EN) Adam Lance Garcia, 'Star Wars' writer reveals original vision for the sequels and his thoughts on 'The Last Jedi', su Yahoo!, 31 luglio 2018. URL consultato il 28 settembre 2022.
  22. ^ Kaminski, pp. 289-291.
  23. ^ Taylor.
  24. ^ Taylor.
  25. ^ a b Star Wars Insider, p. 31.
  26. ^ (EN) Timothy Zahn: Survivor's Questions and Answers, su starwars.com, 3 febbraio 2004. URL consultato il 2 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2008).
  27. ^ (EN) Timothy Zahn: Outbound Flight Arrival, su starwars.com, 31 gennaio 2006. URL consultato il 2 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2006).

Bibliografia

  • (EN) Michael Kaminski, The Secret History of Star Wars, Legacy Books Press, 2008, ISBN 978-0-9784652-3-0.
  • Chris Taylor, Come Star Wars ha conquistato l'universo?, Multiplayer Edizioni, 2015, ISBN 978-88-6355-334-5.
  • (EN) Brandon Vainerdi, Timothy Zahn Interview, in Star Wars Insider, n. 202, maggio/giugno 2021, pp. 28-33, ISSN 1041-5122 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni