Francesco Straullu
Francesco Straullu (Nuoro, 10 luglio 1955 – Acilia, 21 ottobre 1981) è stato un poliziotto italiano, ucciso in un agguato teso dai militanti dei Nuclei Armati Rivoluzionari,[1] organizzazione terroristica neofascista attiva durante gli anni di piombo.
Francesco Straullu | |
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Nascita | Nuoro, 10 luglio 1955 |
Morte | Acilia, 21 ottobre 1981 |
Cause della morte | assassinio |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Unità | Raggruppamento della questura di Roma DIGOS |
Anni di servizio | 1974-1981 |
Grado | Capitano |
Studi militari | Accademia del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza |
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Entrato nel 1974 nell'Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, nel 1978 Straullu venne assegnato al raggruppamento della questura di Roma e, l'anno successivo, promosso al grado di capitano in forza alla DIGOS.[2]
L'omicidio
Impegnato in diverse inchieste sui gruppi dell'eversione nera conclusesi con la cattura di importanti esponenti, già dalla fine degli anni settanta, il nome di Straullu era cominciato a circolare nelle file dei neofascisti romani. «Voci nell'ambiente lo accusano di torture fisiche e prepotenze sugli arrestati ed abusi sessuali sulle donne: probabilmente finirà per pagare il rapporto con Laura Lauricella, l'ex donna di Egidio Giuliani, un altro capobanda detenuto ed irriducibile. Lei invece si è ‘pentita’ e si aggrappa al capitano che ne gestisce il rapporto con la giustizia. Li vedono qualche volta insieme e il tam-tam dell'ambiente li fa subito diventare amanti.»[3]
La mattina del 21 ottobre 1981, mentre Straullu si recava in questura per prendere servizio, a bordo dell'auto guidata dal suo autista, la guardia scelta Ciriaco Di Roma, all'altezza di Acilia, località del comune di Roma, i due vennero bloccati ed uccisi in un'imboscata, da un commando di terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari formato da Alessandro Alibrandi, Gilberto Cavallini, Francesca Mambro, Giorgio Vale, Stefano Soderini e Walter Sordi.[4]
I neofascisti, credondo che Straullu fosse dotato di un'autovettura blindata, si armarono di conseguenza e spararono con mitra e fucili d'assalto caricati con pallottole traccianti, ad alta potenzialità offensiva. In realtà, quella mattina, i due agenti utilizzavano una normale vettura di servizio, una Fiat Ritmo rossa, che, mentre si immetteva in uno stretto e breve tunnel della via Ostiense, venne investita da una devastante pioggia di proiettili che fece letteralmente scempio dei loro corpi.[5]
L'omicidio fu poi rivendicato con un volantino nel quale, i NAR, scrivevano:
Onorificenze
— Roma, 21 ottobre 1981
Note
- ^ Francesco Straullu capitano della Digos e il suo autista Ciriaco Di Roma uccisi dai Nar Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. su l'Unità
- ^ 1981 Straullu Francesco, su cadutipolizia.it. URL consultato il 18 maggio 2021.
- ^ Tassinari, 2008, p. 180.
- ^ L'attentato a Ciriaco Di Roma e Francesco Straullu Archiviato il 7 settembre 2014 in Internet Archive. su Rete degli Archivi
- ^ Schede/1981/Francesco Straullu Archiviato il 30 aprile 2012 in Internet Archive. su Vittimeterrorismo.it
- ^ Tassinari, 2008, p. 184.
- ^ Francesco Straullu Medaglia d'oro al merito civile, in Presidenza della Repubblica. URL consultato il 20 dicembre 2012.
Bibliografia
- Ugo Maria Tassinari, Fascisteria, Sperling & Kupfer, 2008, ISBN 88-200-4449-8.