Giuseppe Rosati

latinista e grecista italiano (1927-2005)

Giuseppe Rosati (L'Aquila, 8 settembre 1927- Massa, 1 maggio 2005), è stato autore di testi di greco e preside del Liceo Classico Lorenzo Costa.

Laureatosi all’università di Pisa nei primi anni del dopoguerra, fu allievo di Giorgio Colli e Delio Cantimori.

Il suo interesse filologico partiva dall’esplorazione a tutto campo della società greca nella sua dimensione storica e culturale, nella convinzione che un valido percorso formativo non potesse tralasciare una rigorosa conoscenza della lingua e quindi della letteratura.

Le prime pubblicazioni risalgono agli anni sessanta con commenti antologici che si concentrano soprattutto sulle figure di Catullo e di Sallustio; negli stessi anni il professore saliva in cattedra al Liceo Costa, contribuendo notevolmente alla fama di severità ed inflessibilità che acquistò la “mitica” sezione A, formidabile palestra per l’accesso alle facoltà umanistiche.

Gli anni della maturità furono dedicati a “Scrittori di Grecia”[1], il libro pubblicato dalla casa editrice Sansoni, che diventò ben presto l’antologia più adottata nei licei classici italiani. Un successo editoriale che perdura fino ad oggi, con tredici ristampe ed un primato di consensi che non sembra attenuarsi.

L’attività pubblicistica di Rosati fu molto intensa, più di venti i libri editi con Sansoni. Particolarmente fortunate le monografie sugli autori latini che furono inserite nella collezione dei tipi da biblioteca dell’editore fiorentino.

Nel frattempo il concorso da preside, la nomina prima al Parentucelli di Sarzana, poi al liceo di Viareggio; il ritorno a La Spezia al Liceo scientifico Pacinotti e nel 1981 la presidenza all’amato Liceo Costa, dove rimase fino alla pensione intervenuta nel 1991.

Elegante nella misura, riservato nei modi, ha lavorato e studiato fino all’ultimo, senza tralasciare di assecondare quella passione civile che lo aveva portato negli anni della gioventù a solidarizzare con il circolo intellettuale della rivista ”Il mondo” e a non perdere mai di vista il dibattito politico del Paese. Un interesse ad ampio raggio, anche per la letteratura contemporanea (in modo particolare per gli scrittori ebrei) e il cinema, coltivato anche attraverso le frequenti discussioni con l’amico e collega Giovanni Sciamarelli.

E' morto nella sua casa in Versilia il 1 maggio del 2005