We Can Work It Out

canzone dei Beatles del 1965

We Can Work It Out è un brano musicale della band inglese The Beatles, pubblicato per la prima sul singolo We Can Work It Out/Day Tripper il 3 dicembre del 1965.

We Can Work It Out
ArtistaThe Beatles
Autore/iLennon-McCartney
GenerePop rock
Folk rock
Esecuzioni notevoliStevie Wonder, Mike Liddell & gli Atomi, Deep Purple, Noa
Data3 dicembre 1965
EtichettaParlophone
Durata2:15
Certificazioni (digitale)
Dischi d'oroStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[1]
(vendite: 500 000+)

Il brano è considerato un raro esempio di vera collaborazione tra John Lennon e Paul McCartney in quel periodo della loro carriera.[2]

Descrizione

Paul McCartney scrisse il testo e la musica per i versi e il ritornello, con testi che "potrebbero essere stati personali", probabilmente legati alla sua relazione con l'attrice Jane Asher.[3] McCartney presentò poi la canzone a Lennon, che contribuì con la parte centrale.

Il testo della canzone evidenziò la contrapposizione di due scuole di pensiero: una, quella di McCartney, prevalentemente fondata sull'ottimismo e sulla spensieratezza, l'altra, quella di Lennon tendente all'approfondimento.

Articolato su un placido ritmo di ballata acustica, il brano delinea sul piano del testo una visione complessivamente ottimistica e la morale che si potrebbe trarre è che, comunque vada, comunque una storia d'amore finisca, ce la si può sempre fare.

Il brano, principalmente in 4/4, presenta anche delle parti in 3/4.[4][5]

Pubblicazione

Il singolo fu pubblicato il 3 dicembre 1965, insieme all'album Rubber Soul[6], dalla EMI sotto l'etichetta Parlophone.[7]

In una discussione su quale delle due canzoni dovesse essere il lato A del nuovo singolo, Lennon aveva sostenuto Day Tripper, differendo dal punto di vista della maggioranza che We Can Work It Out fosse una canzone più commerciale.[3] Il 15 novembre, la EMI annunciò che il lato A sarebbe stato We Can Work It Out, solo che Lennon avrebbe contraddetto pubblicamente questo due giorni dopo.[8] Di conseguenza il singolo venne commercializzato come il primo doppio lato A in assoluto.[9] La difesa di Day Tripper da parte di Lennon, di cui era lo scrittore principale, si basava sulla sua convinzione che il suono rock dei Beatles dovesse essere favorito rispetto allo stile più morbido di We Can Work It Out.[10]

In Gran Bretagna, il singolo entrò nel UK Singles Chart (all'epoca la Record Retailer Chart)[11] il 15 dicembre, in seconda posizione, per poi andare in prima posizione e rimanerci per 5 settimane.[12] Sebbene il singolo fosse un immediato numero 1 sulla classifica del New Musical Express, i quotidiani Daily Mirror e Daily Express hanno entrambi pubblicato articoli che evidenziano l'apparente declino.[13] Il disco fu il nono singolo consecutivo dei Beatles nel Regno Unito e il singolo più venduto della band da Can't Buy Me Love.[14] In occasione degli Ivor Novello Awards dell'anno successivo, We Can Work It Out è stato riconosciuto come il singolo più venduto del 1965.[15]

Negli Stati Uniti, il singolo venne pubblicato dalla Capitol Records il 6 dicembre 1965, e sia Day Tripper che We Can Work It Out entrarono nella Billboard Hot 100.[16] L'8 gennaio 1966, We Can Work It Out raggiunse la prima posizione della classifica, mentre Day Tripper entrò nella top ten in decima posizione.[17] We Can Work It Out rimase in prima posizione per tre settimane non consecutive.[17] Il brano venne certificato disco d'oro dalla RIAA il 6 gennaio del 1966.[18]

Promozione

Per la prima volta, i Beatles girarono dei video musicali per dei loro brani. I videoclip per We Can Work It Out e Day Tripper vennero girati ai Twickenham Film Studios di Londra il 23 novembre del 1965[9], insieme ai videoclip per Ticket to Ride, I Feel Fine ed Help![19].

Il videoclip di We Can Work It Out venne registrato in tre versioni: la versione scelta aveva i Beatles che indossavano dei vestiti neri, mentre la seconda versione aveva i Beatles con indosso i vestiti del loro concerto allo Shea Stadium, mentre la terza versione iniziava con un fermoimmagine di Lennon con un girasole nell'occhio.[5]

Note

  1. ^ (EN) The Beatles - We Can Work It Out – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 10 agosto 2025.
  2. ^ Hertsgaard, 1995, p. 150
  3. ^ a b Miles, 1997, p. 210
  4. ^ (EN) Andy Price, “Now that’s a wacky idea - let’s try it”: How a critical moment on a 1965 single signposted the Beatles’ growing musical ambitions, su MusicRadar, 26 marzo 2025. URL consultato il 10 agosto 2025.
  5. ^ a b (EN) We Can Work It Out (song), su The Paul McCartney project. URL consultato il 10 agosto 2025.
  6. ^ Miles, 2001, p. 215
  7. ^ Castleman-Podrazik, 1976, p. 49
  8. ^ Miles, 2001, p. 214
  9. ^ a b Miles, 2001, p. 215
  10. ^ Miles, 2001, p. 216
  11. ^ www.devstars.com, The Official UK Charts Company : COMPANY INFO, su www.theofficialcharts.com. URL consultato il 10 agosto 2025 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2008).
  12. ^ (EN) We Can Work It Out | Full Official Chart History | Official Charts Company, su Official Charts Company. URL consultato il 10 agosto 2025 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2017).
  13. ^ Turner, 2016, pp.43-44
  14. ^ MacDonald, 2005, p. 172
  15. ^ Miles, 2001, p. 236
  16. ^ Castleman-Podrazik, 1976, pp. 49, 349
  17. ^ a b Castleman-Podrazik, 1976, p. 349
  18. ^ Castleman-Podrazik, 1976, p. 331
  19. ^ Robert Rodriguez, Revolver: How the Beatles Reimagined Rock 'n' Roll, Backbeat Books, 2012, ISBN 978-1-61713-009-0.

Bibliografia