Castel di Sangro Cep 1953
Associazione Sportiva Dilettantistica Pro Castel di Sangro - Società calcistica di Castel di Sangro (AQ).
A.S.D. Pro Castel di Sangro Calcio ![]() | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() ![]() |
Dati societari | |
Città | Castel di Sangro (AQ) |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Fondazione | 1953 |
Rifondazione | 2005 |
Presidente | Roberto Fiocca |
Stadio | Teofilo Patini (7.220 posti) |
Palmarès | |
Scudetti | 0 |
Trofei nazionali | 0 |
Trofei internazionali | 0 |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Castel di Sangro fu l'artefice di una miracolosa promozione in Serie B, in cui è rimasto per due stagioni, quella 1996/97 e quella successiva.
Venne portato nella serie cadetta dal presidente Gabriele Gravina, che prese la squadra, comunemente chiamata semplicemente Castello, negli anni Ottanta, dalla seconda categoria. Un po' alla volta, con l'aiuto di giocatori di ottimo livello, riuscì a scalare tutte le classifiche, non retrocedendo mai, fino al raggiungimento della B. Il primo anno di Serie B fu un altro autentico miracolo, per il semplice fatto che era la prima volta che una cittadina di soli 5500 abitanti raggiungesse una categoria così elevata, per di più rimanendoci, e facendo retrocedere in C1 altre squadre di città ben più grandi e importanti.
Storia del Castel di Sangro Calcio
Gli inizi
Castel di Sangro subì gravi distruzioni ad opera di americani e tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine della guerra, un parroco, Don Arbete, organizzò una squadra calcistica per aiutare la ripresa della comunità. I materiali erano davvero scarsi, i giocatori erano costretti ad utilizzare una palla formata da calzini e spago. Vinsero una prima partita contro un paese vicino, continuando però a giocare in maniera non ufficiale sino al 1953. Fu allora che la squadra si iscrisse al minor campionato italiano, la Terza Categoria. Per ben 30 anni tentò la promozione in Seconda Categoria, cosa che riuscì soltanto nel 1983.
L'ascesa verso la Serie B
Nel 1983 iniziò così la bella favola del Castel di Sangro, culminata con la promozione in Serie B nel 1996.
Il Castel di Sangro era allora chiamato Polisportiva Cep (Cep sta per Centro di Educazione Popolare). La squadra era in seconda categoria. Lo stadio - stadio si fa per dire - non era dotato di tribune. Si stava dietro la rete che delimitava il terreno di gioco, e si assisteva alla partita. In quell'anno un gruppo di imprenditori, l'allora sindaco sangrino Siro Pietro Gargano, Gabriele Gravina e Pietro Rezza (il patron), un pugliese trasferitosi a Castel di Sangro, decide di investire nel fenomeno calcio, e di farlo proprio nella cittadina sangrina.
Il primo anno della nuova gestione il Castello viene promosso dalla Seconda alla Prima Categoria (stagione 1982 - 1983). L'allenatore nel primo anno di 1ª categoria è Giuseppe D'Elia, ma la squadra finisce al secondo posto, ed è costretta a rimandare la promozione in "Promozione". Gravina acquista nuovi giocatori, e la promozione arriva puntualmente l'anno successivo, con Niccolò Stella alla guida della squadra.
La stagione successiva (1985 - 1986), subito una nuova promozione, questa volta in "Interregionale", con Guido Colangelo e Bruno Pinna ad allenare la formazione. Intanto tutti i giocatori della vecchia rosa sono stati sostituiti da ragazzi non castellani, con poche eccezioni.
Il Castello stette tre stagioni in Interregionale, per poi essere promosso in Serie C2, sotto la guida di Pietro Fontana. La gara decisiva fu l'ultima di campionato, vinta contro la Vastese (1ª in classifica) con un gol al 92° minuto. Il Castel di Sangro, che fino a quel momento era 2° ad un punto di differenza, vincendo finì primo e guadagnò la Serie C. Quello fu anche l'anno di arrivo per un giocatore che sarà molto importante per il Castel di Sangro: Paolo Michelini.
Siamo nel 1989, l'anno della fondazione delle basi per tutti i futuri successi. Ora il Castello ha anche un direttore generale, Leandro Leonardi. Arrivano anche altri giocatori importanti, tra cui spicca Davide Cei. La prima stagione in C2 non riserva emozioni particolari.
Nella stagione successiva (1990 - 1991), arriva sulla panchina del Castel di Sangro Renzo Rossi, affiancato da Pietro Capoccioni che aveva il compito di prestanome, perché Rossi non aveva ancora il patentino per allenare in Serie C. Il campionato finisce molto male per i sangrini, che riescono a guadagnare la salvezza in Serie C2 solo grazie agli spareggi di fine campionato. Dopo questo scampato pericolo, Gravina si lascia scappare un: «In futuro non soffriremo più così. Vogliamo la C1 non l'Interregionale.»
Gabriele Gravina diventa presidente, Glauco Balzano amministratore delegato. L'allenatore diventa Luigi Boccolini. Arrivano ancora altri giocatori. Ma un'altra stagione si conclude senza emozioni particolari.
La stagione successiva arrivarono moltissimi giocatori che risulteranno decisivi. Sono Tonino Martino, Pietro Fusco, Antonello Altamura e Claudio Bonomi. In aggiunta a Cei e Michelini, la storia è scritta per sei undicesimi. Ad allenare la formazione rimane ancora Luigi Boccolini. La squadra corre, è nella parte altissima della classifica, ma ad un certo punto del campionato, un'accusa di illecito sportivo da al Castello due punti di penalizzazione, che impediscono di passare.
L'anno dopo era previsto l'arrivo di Osvaldo Jaconi, ma il tecnico lariano preferisce andare a Catania. Così in riva al Sangro giunge Pierluigi Busatta. Ma dopo solo tre mesi, il Catania viene esonerato dal campionato per problemi di bilancio, e Jaconi è libero. Viene a Castel di Sangro a sostituire Busatta, e riporta tutto nel verso giusto. Arrivano anche il portiere Roberto De Juliis e Gianluca Colonello. Il girone di ritorno così è un successo, il Castello fa più punti di tutte le altre squadre, ma questi, sommati ai pochi racimolati nella prima metà di campionato, lasciano al Castel di Sangro solo il settimo posto in classifica.
Il 1994
Il Castel di Sangro parte alla grande nel campionato 1994 - 1995. Poi arriva la "zona Jaconi", un periodo buio durato un paio di mesi. Ma la dirigenza continua a dar fiducia al tecnico, anche se ormai la Serie C1 sembrava solo un sogno lontano. Ma la pausa natalizia permise all'intera squadra di ricaricare le batterie, e il girone di ritorno fu pieno di risultati utili che fecero arrivare il Castello a concludere il campionato nella zona play-off. Ci fu una doppia sfida contro il Livorno, vinta dal Castel di Sangro che così poté disputare la finale contro il Fano. Una vittoria ai rigori contro il Fano, e il Castel di Sangro era in Serie C1.
Le differenze tra la C2 e la C1 sono molte. La C2 è di livello professionale, ma ospita soprattutto squadre di piccole cittadine, quale tra l'altro Castel di Sangro, invece la C1 ha realtà maggiori, spesso le squadre che vi militano hanno raggiunto la Serie A.
Jaconi rigenera la squadra, anche giocatori già destinati a partire per altri lidi. Pietro Fusco dall'attacco viene spostato prima a centro campo, poi addirittura in difesa, divenendo uno dei punti forti della formazione. Si voleva evitare la retrocessione dalla Serie C1, le aspettative non erano ovviamente alte.
Arrivano nuovi giocatori: Roberto Alberti, Giacomo Galli, Salvatore D'Angelo e Pietro Spinosa. Il Castello corre, rimanendo sempre nella parte alta della classifica. Solo il Lecce è più in alto, ma diventa irraggiungibile. Per il secondo anno consecutivo il Castel di Sangro è chiamato a disputare i play-off, e per il secondo anno consecutivo li vince, questa volta contro il Gualdo e l'Ascoli. Ancora una volta, il Castello passa grazie ai rigori, dopo una partita finita senza reti.
Il Castel di Sangro in Serie B
Arrivano Massimo Lotti, Luca D'Angelo, Guido Di Fabio, Danilo Di Vincenzo, Fabio Rimedio, Andrea Pistella, Mimmo Cristiano e Pippo Biondi. In piú, con la promozione in serie B, arrivó uno scrittore americano di nome Joe McGinniss per scrivere un libro sul Miracolo di Castel di Sangro, ovvero la storia di una squadra proveniente da un paese di 5.500 abitanti in serie B.
Lo stadio Patini ora non era più adatto a ospitare il Castel di Sangro, serviva uno stadio migliore, capace di contenere il minimo richiesto dalla serie B. Così lo stadio viene completamente ricostruito. Purtroppo, i lavori vennero eseguiti molto lentamente, quindi la squadra era costretta ad emigrare all'Angelini di Chieti per disputare le partite di quasi tutta l'andata.
L'inaugurazione dello stadio, nel dicembre del 1996, non avviene in un giorno molto felice. Quattro giorni prima, in un incidente stradale, sono morti due giocatori del Castello, Danilo Di Vincenzo e Pippo Biondi.
Il campionato non sta andando per nulla bene. Servono nuovi giocatori. Sembra pronto Marco Ferrante, ma il giocatore segna proprio al Castel di Sangro il gol che lo rilancia fino ai vertiginosi successi degli ultimi campionati, tutti in maglia granata. Così arriva in riva al Sangro un giovane calciatore di appena 18 anni, in pratica alla sua prima esperienza tra i professionisti. Si tratta di Gionatha Spinesi. Leonardi e Jaconi credono molto in lui, che esplode e segna gol importanti, che contribuiranno alla salvezza del Castel di Sangro.
Quell'anno Gigi Prete viene arrestato, viene aperta un'inchiesta nei confronti di Gabriele Gravina, e così il Castel di Sangro torna nuovamente nei caos e nello sconforto.
Nel marzo del 1997 Prete viene scarcerato e Gravina prosciolto. La squadra, dopo la pericolosa sconfitta interna con l'Empoli, si stringe attorno a Jaconi che la rilancia e la conduce a un ottimo finale di stagione: in particolare, la vittoria a Marassi contro il Genoa per 3 a 1 in una gara intensissima, sotto il diluvio, decisa dai gol di D'Angelo, Bonomi e Pistella (quest'ultimo, di testa, al termine di una velocissima azione da un'area all'altra). Indimenticabile la vittoria in notturna, con un uomo in meno, contro il Torino per 2-1 (contrassegnata da una miracolosa prestazione del portiere Lotti e dal goal vittoria che fece esplodere il Patini da parte del guerriero Di Fabio). Alla Storia, la partita decisiva contro il Pescara, contrassegnata da un bellissimo tiro di Bonomi che segna il gol della vittoria castellana. Il Castello così rimane in Serie B.
Però da questo momento molte cose cominciano a cambiare. Si passa da un dilettantismo professionale ad uno sfrenato professionismo. L'allenatore Osvaldo Jaconi rimane, ma sono mandati via De Juliis, Altamura, Cei, Prete, Bonomi, Di Fabio, Michelini e Pistella. Galli è fuori per un infortunio.
La tifoseria è in rivolta. Si cerca di far cambiare idea ai dirigenti, ma non c'è niente da fare. Così gli affetti non sono più gli stessi. Arrivano volti nuovi: Bernardi, Andreotti, Carlo Cudicini (figlio del grande Fabio) Vanigli, Tresoldi, Zilic, Pestrin e altri comunque in gamba. Ma c'è poco tempo per ricreare un saldo legame affettivo, per conoscerli. Il Campionato di Serie B non dà tempo per i convenevoli, per far maturare giovani promesse e così si arriva alla prima retrocessione del Castel di Sangro dal 1983. La fortuna dei tempi migliori non c'è più. Il risultato viene a mancare sempre per il classico "soffio". A fine campionato, Jaconi e la società decidono per il ritiro consensuale del contratto. Selvaggi, il sostituto di Jaconi, ha dieci punti di distacco dalla salvezza, ma con l'aiuto della Società e dei tifosi, tenta un gran colpo di coda: prima ferma 1 a 1 il lanciatissimo Perugia di Castagner (poi promosso in A) poi espugna l'Adriatico di Pescara 2 a 1 e infine batte al Patini il Torino di Lentini, Ferrante e Sommese. Di Tonino Martino il bellissimo gol del raddoppio. Al Torino sarebbe bastato un solo punto quel giorno per andare poi in A. La sconfitta invece lo costrinse allo spareggio - perso - con il Perugia. Solo il capolista Venezia di Novellino riuscì a domare il Castello che "era tornato a credere in una miracolosa salvezza" (parole di Sergio Brighenti a "a tutta B") in una gara impari per le forzate assenze di Martino e Spinesi.
Di Vincenzo e Biondi
Durante la stagione 1996-97 il Castel Di Sangro passò in cima alle cronache mediatiche per la prematura scomparsa di due propri calciatori: Danilo Di Vincenzo e Pippo Biondi. Il prolifico attaccante campano Danilo Di Vincenzo, conosciutissimo per gli appassionati della Serie C-1, nella quale aveva segnato tanti gol (tra le altre squadre, anche nel Giulianova), muore in seguito ad un incidente stradale insieme al compagno di squadra Pippo Biondi.
Il Castel di Sangro torna in C1
Il primo anno in Serie C1 sembra che il Castello voglia resuscitare, voglia tornare subito in Serie B. Infatti è sempre ai primi posti. Si disputano delle partite di Coppa Italia. Il Castello batte il Perugia, stessa sorte tocca alla Salernitana. Ora arriva l'Inter. L'andata, al Meazza, si conclude con una vittoria di misura per l'Inter. Il ritorno, a Castel di Sangro, si apre tra le speranza dei sangrini: gol di Bernardi. Ma l'arbitro Tombolini assegna un rigore all'Inter, che lo segna e, pareggiando, passa il turno. Ma l'entusiasmo per la Coppa Italia fa perdere al Castel di Sangro il ritmo nelle partite di campionato, finendo in sesta posizione.
Gravina, attualmente, ha lasciato la presidenza del Castel di Sangro. Il Castello ha militato fino all'anno scorso nel campionato di Serie C2, alle ultime posizioni, dopo due ripescaggi consecutivi che gli hanno evitato di ritornare tra i dilettanti. Attualmente sta disputanto brillantemente un campionato di serie Promozione, in cui è nella parte alta della classifica, il che fa sperare in una voglia di rinascita. Ma il "Miracolo del Castel di Sangro", come lo definirono molti negli anni passati, è finito, forse per sempre.
Ora c'è un'altra squadra a Castel di Sangro, fondata da pochi anni, che va ad aggiungersi alla vecchia. Si chiama Polisportiva Castello 2000, e attualmente è in 2ª categoria.
Tra le ultime stelle del Castel di Sangro Calcio citiamo Carlo Cudicini, attuale portiere del Chelsea, Gionatha Spinesi, attaccante del Catania e Vincenzo Iaquinta, attaccante della Juventus e della nazionale italiana.
Ultimi anni
Gli ultimi anni sono stati solo un continuo di delusioni, per arrivare alla retrocessione dalla Serie C2, dopo due ripescaggi consecutivi, e al fallimento della società che costringe a ripartire dalla Promozione.
Nella stagione 2005/2006 la Pro Castel di Sangro milita in Promozione Abruzzese Girone A. Finisce la stagione al 2° posto con 73 punti in classifica. Gioca i Play-Off e perde lo spareggio contro la Poliportiva Mosciano 2-1 all'andata e 2-1 al ritorno. Sfuma così la prima possibilità di rientrare nel calcio che conta.
Nella stagione 2006/2007 la Pro Castel di Sangro milita in Promozione Abruzzese Girone A. Vanta giocatori di livello superiore alla media della categoria per aver disputato dei campionati di Serie A e B, anche con lo stesso Castel di Sangro. Vince il campionato con 4 turni di anticipo e sale in Eccellenza.
Il Castel di Sangro torna in Eccellenza
Nella stagione 2006-2007, la Pro Castel di Sangro è riuscita a vincere il campionato di Promozione, guadagnandosi così sul campo la promozione in Eccellenza. La stagione ha anche visto tra i suoi protagonisti due ex dei tempi di oro della B quale Claudio Bonomi e il capitano Tonino Martino. Grande prova inoltre per l'intera rosa della squadra, sicuramente di livello elevato per la categoria di appartenenza.
Squadre celebri del passato
Portieri
Difensori
- Antonio Altamura
- Davide Cei
- Salvatore D'Angelo
- Pieto Fusco
- Massimiliano Gori
- Tonino Martino
- Pierluigi Prete
Centrocampisti
- Luca Albieri
- Claudio Bonomi
- Edmondo De Amicis
- Domenico De Simone
- Andrea Mazzaferro
- Roberto Alberti Mazzaferro
- Paolo Michelini
- Giorgio Minieri
Attaccanti
Allenatore
Portieri
Difensori
- Roberto Bassano
- Giovanni Cannavina
- Giovanni Cinotta
- Daniele Coccia
- Christian De Simone
- Danilo Massaro
- Pietro Santaniello
- Marco Uzzeo
Centrocampisti
- Claudio Bonomi
- Francesco Pio Cannavina
- Antonio Colella
- Ivan D'Aloisio
- Romeo Fagnano
- Juan Manuel Hue Figueiras
- Marco Iacobucci
- Fabrizio Marsilio
- Tonino Martino
- Emilio Sansonetti
Attaccanti
Allenatore