Matteo Procopio

filologo, presbitero e letterato italiano

Matteo Procopio (Savoca, 1750Savoca, 11 aprile 1811) è stato un filologo, presbitero e letterato italiano, cittadino del Regno di Sicilia.

Matteo Procopio, ritratto

Biografia

Nacque a Savoca, secondo di cinque figli, da Marcello Procopio e Anna Vinci, entrambi appartenenti ad abbienti famiglie savocesi di notabili e proprietari terrieri; un fratello, Don Nicolò Procopio (1753-1834), sacerdote e parroco a Savoca, fu proprietario di vaste consistenze immobiliari; un altro fratello, Vincenzo Procopio (1747-1822) fu cancelliere archiviario della municipalità di Savoca nei primi anni XIX secolo[1].

Dopo aver frequentato a Savoca la scuola di "Latino e belle Lettere" dell'abate Antonino Puliatti ed aver preso i voti sacerdotali, lasciò la Sicilia e studiò Medicina nell'Università di Napoli.

Passò poi a Vienna dove fu il primo a tradurre in italiano le poesie di Salomon Gessner; nella capitale austriaca scrisse e pubblicò una grammatica italiana, una francese e una tedesca.

Nel 1782 fu chiamato a occupare la cattedra di lingua e letteratura italiana presso l'Accademia Carolina di Stoccarda.

Nel 1800, dopo vent'anni di insegnamento, fu costretto a lasciare la cattedra e il Ducato del Württemberg, a causa dell'invasione di Napoleone, rimpatriando definitivamente nel Regno di Sicilia.

Ritirandosi definitivamente nel paese nativo, si dedicò all'amministrazione delle sue proprietà, continuando i suoi studi fino alla morte.

Morì a Savoca nel 1811 e, dopo essere stato imbalsamato, fu esposto nella cripta del locale Convento dei Cappuccini ma non è noto quale sia la sua salma[2].

Opere

  • Grammatica italiana, pubblicata a Vienna e Stoccarda.
  • Grammatica francese, pubblicata a Vienna e Stoccarda.
  • Grammatica tedesca, pubblicata a Vienna e Stoccarda.

Note

Bibliografia

  • Santo Lombardo, Le catacombe del convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e personaggi, Comune di Savoca, 1995.

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