Utente:Enrica De Francesco/Sandbox

Biblioteca Civica Queriniana
Biblioteca Queriniana, facciata
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàBrescia
IndirizzoVia Mazzini, 1 - 25121 Brescia
Caratteristiche
TipoPubblica, generalista
Numero opere500.000 ca.
Apertura1750

La biblioteca Queriniana è la più importante e prestigiosa biblioteca della città di Brescia.

Storia

La biblioteca prende il nome dal vescovo Angelo Maria Querini che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del Palazzo Vescovile di Brescia, affidandone il progetto all'architetto Giovanni Battista Marchetti e donando circa 1500 volumi direttamente dalla propria collezione privata.

La prima dichiarazione di voler creare una biblioteca pubblica a Brescia fu espressa dal Querini in una lettera indirizzata a papa Benedetto XIV datata 17 giugno 1745. Nel 1750 la biblioteca venne donata all'amministrazione cittadina e venne aperta al pubblico, diventando così una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia. Nel 1797 venne dichiarata Biblioteca nazionale della Repubblica Cisalpinae, in pochi anni, grazie alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, la biblioteca si arricchì di vari fondi provenienti da conventi e monasteri.

La notizia dell’apertura della Biblioteca Queriniana arrivò in tutt’Europa diventando, in poco tempo, meta di letterati e cultori dell’arte durante i Grand Tour. Nella Biblioteca infatti non erano presenti solo i 15000 volumi lasciati dal Querini, ma anche avori antichi, dittici , stampe, quadri, medaglie e globi.

Le stanze al piano terra erano sede delle più alte Accademie della città: l’Accademia di belle arti, di fisica sperimentale, di storia naturale e di Agricoltura.

Nel XX secolo sono confluiti in questa biblioteca numerosi lasciti e librerie private, tra queste quelle dei Martinengo da Barco, Lechi, Zanardelli, Di Rosa, Alessandro Sina e Paolo Guerrini.

Il 13 luglio 1944 a seguito di un bombardamento la struttura viene danneggiata. Essa è stata recentemente[generico; quando?] sottoposta a ristrutturazione per renderla più funzionale ai nuovi compiti imposti ad una biblioteca moderna. Le raccolte sono custodite nei depositi chiusi al pubblico, dove si trovano circa 11 km di scaffalature.

Alla biblioteca Queriniana spetta per legge il deposito del terzo esemplare di ogni pubblicazione stampata od edita nella provincia di Brescia.

La biblioteca possiede una sezione storica dedicata al Risorgimento, una sezione artistica e una di studi locali.

Ad oggi il suo patrimonio consta di oltre 500.000 opere, accessibili via OPAC.

Dal 2001, nella sede staccata presso il broletto, esiste anche una mediateca.

Il 17 dicembre 2023 alla biblioteca Queriniana di Brescia è stato apposto lo Scudo Blu, simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai conflitti armati, come previsto dalla Convenzione dell'Aja del 1954.

L'edificio

La biblioteca è costituita da due corpi di fabbrica adiacenti: quello moderno, da dove oggi si entra, costruito a fine ottocento e ristrutturato alla fine degli anni '90 del Novecento, dove vi hanno sede la sala di distribuzione dei materiali, la sala cataloghi, i depositi e gli uffici; quello antico, ovvero la monumentale ala settecentesca costituita da quattro salette e un salone di lettura, lo scalone d'accesso e l'atrio storico.

fu realizzata dall'architetto Giovanni Battista Marchetti con l'aiuto del figlio Antonio ed è costituita da un ampio salone rettangolare, preceduto da due salette per la consultazione dei libri e seguito da altrettante.

Al salone e alle salette si accede salendo uno scalone marmoreo, che conduce all'atrio affrescato nel XVIII secolo da Pietro Scotti e Enrico Albrizzi.

La Biblioteca Queriniana oggi si presenta come un edificio dall’aspetto nobile, ma modesto e austero. La parete della facciata esterna, quella che dà sulla strada e corrispondente al salone storico (secondo piano, parte centrale), è arricchita da finestroni, dei quali i laterali ciechi, racchiusi da coppie di lesene con capitelli di ispirazione ionica e aperture a lunetta nell’attico.

Sulle cornici delle finestre sono incise le iniziali A.M.C.Q, ovvero Angelo Maria Cardinale Querini.

La facciata interna, che dà sul giardino vescovile, è nettamente più sontuosa e “compiuta”. L’edificio è diviso in due ordini ed è sormontato da una terrazza rettangolare ornata da statue realizzate da Antonio Ferretti, Giovanni Battista Robustelli e Alessandro Calegari. Le opere raffigurano Apollo Citaredo e le allegorie delle scienze e delle arti (Arte del Disegno o Geometria; Astronomia; Teologia; Filosofia; Medicina; Giurisprudenza; Geografia).[1]

Decorazione

Atrio storico

Le sfarzose decorazioni dell'atrio storico hanno come scopo quello di esaltare e raccontare la figura del cardinale Querini.

 
Salone storico della Biblioteca Queriniana

L’apparato pittorico è dovuto all’Albrizzi. Di notevole interesse è la figura di donna rappresentata come una statua tramite la tecnica del trompe l’oeil. Molto probabilmente si tratta della personificazione della sapienza del Querini, infatti con una mano sorregge il “De brixiana Literatura” (opera del Querini); con l’altra un cartiglio con un motto che riconosce Apollo come padre dei bresciani. Dietro alla figura sono raffigurati vari volumi scritti dallo stesso Cardinale.

Le pareti dell'atrio sono decorate con ventuno tondi monocromi (originariamente ventidue, uno rimosso per l'apertura della porta). Qui vi sono raffigurati i momenti salienti della vita del Cardinale e delle mappe raffiguranti i viaggi per lui più significativi.

Al cento della parete si può ammirare il busto in marmo del cardinale Querini realizzato dallo scultore Antonio Calegari. Quest'ultimo, in collaborazione con Antonio Ferretti, è l'autore anche delle statue delle muse poste all'esterno sulla sommità dell'edificio.

Il soffitto, dipinto Pietro Gatti, il medaglione centrale, dipinto Pietro Gatti raffigurante Re Salomone che riceve La Sapienza, raffigurata come una donna tra le nubi con in mano un libro aperto. Altri due affreschi, uno rappresentante minerva (dea romana della sapienza), l’altro la Sapienza Cristiana.


Salone storico

L’affresco del salone rappresenta tre oculi, quello centrale circolare mentre i due laterali sono rettangolari, aperti su un cielo azzurro con nuvole bianche. Vi è poi la presenza di mensoloni, volute e cornicioni finemente arricchiti da festoni di fiori e foglie. L’elemento naturalistico è inoltre riscontrabile anche nei due medaglioni, incorniciati da finti stucchi, raffiguranti due paesaggi monocromatici. Le prime due sale e il salone hanno soffitti a volta affrescati, le ultime due sale hanno invece soffitto piano con travi dipinte e un fregio nella parte alta delle pareti.

Patrimonio documentario

Fondi

  • Fondo Clemente di Rosa
  • Fondo Giuseppe e Fausto Ducos
  • Fondo Luigi Fè d’Ostiani
  • Fondo Paolo Guerrini
  • Fondo Federico Odirici
  • Fondo Angelo Maria Querini
  • Fondo Alessandro Sina
  • Legato Dandolo
  • Legato Luigi Lechi
  • Legato Giambattista Pagani
  • Libreria Martinengo De Barco

Emeroteca Queriniana

Dal 1995 i periodici, prima conservati in biblioteca, sono stati spostati in Emeroteca Queriniana, situata nel complesso del Broletto, di fronte alla biblioteca. Qui vi si trovano e sono consultabili quotidiane e riviste antiche e di attualità.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • OPAC Querinana, su catalogoqueriniana.comune.brescia.it. URL consultato il 27 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2007).
  • Brixiana, su brixiana.medialibrary.it, 27 giugno 2024.
  • Sito Queriniana, su queriniana.comune.brescia.it, 27 giugno 2024.


  1. ^ Biblioteca Queriniana, Brescia, collana Le grandi biblioteche d'Italia, Nardini, 2000, ISBN 978-88-404-1027-2.