Musulmano
"devoto ad Allah" o "sottomesso ad Allah".
La parola deriva dal termine di lingua araba muslim (pl. muslimūn / īn), ossia "sottomesso" (ad Allah), che in lingua persiana diventa muslim (pl. muslimān). In lingua italiana, esiste anche il termine più antico maomettano (oggi meno utilizzato), probabilmente sul calco della parola cristiano, ma che acquista un significato involontariamente offensivo per i musulmani, visto che secondo la loro fede il messaggio del Corano va ricondotto direttamente al Dio (Allāh) e non al Suo profeta, Maometto (Muhammad).
Il termine è sia un sostantivo che un aggettivo (ad es. i musulmani credono nella missione profetica di Maometto, ovvero, i paesi musulmani).
Il termine islamico, originariamente solo un aggettivo (ad es. i valori islamici ), per l'insistente uso proposto in questo senso dai mass media, ha cominciato ad acquisire anche un valore sostantivale, indicando in maniera convenzionale gli appartenenti ai movimenti "fondamentalistici" più o meno militanti (ad esempio gli islamici di al-Qāʿida, o gli appartenenti a gruppi della jihad islamica). Per costoro, semmai, avrebbe più senso usare il termine "islamisti", malgrado esso indichi storicamente gli studiosi e i ricercatori di materie attinenti la cultura islamica.
Sinonimi
Nella storia si sono usati vari sinonimi per indicare i musulmani:
- Arabi: si rifà alla componente etnica originaria delle popolazioni beduine dell'Arabia tra le quali nacque la fede islamica. In seguito venne allargato a tutte le popolazioni che parlano la lingua araba.
- Islamici: da Islam
- Saraceni o agareni: figli di Sara o di Agar, dal testo biblico, dalle storie di Abramo contenute nel primo libro della Genesi, usato soprattutto nella storia medievale.
- Mori: da mauri, cioè genti della Mauritania, con riferimento alle popolazioni arabo-berbere che colonizzarono la Spagna nell'VIII secolo.